/ Attualità

Attualità | 28 marzo 2022, 17:06

The Ocean Race, al via oggi il “Genova Process” con il primo “innovation workshop”

Prende il via oggi il primo gruppo di lavoro organizzato da The Ocean Race e che porterà, insieme agli altri incontri, a creare una carta dei principi che costituirà la Dichiarazione dei Diritti degli Oceani che sarà presentata all’Assemblea delle Nazioni Unite a New York nel 2023

The Ocean Race, al via oggi il “Genova Process” con il primo “innovation workshop”

Ha preso il via con la presentazione avvenuta questa mattina a palazzo Verde il Genova Process, una serie di incontri organizzata da The Ocean Race, in collaborazione con Comune di Genova, per la creazione della prima Dichiarazione dei Diritti degli Oceani, un documento che sarà presentato durante l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite in programma a New York nel settembre 2023.

Il capoluogo ligure è dunque al centro di un progetto straordinario e che vedrà Genova tappa finale proprio della The Ocean Race, la regata a vela che porterà diversi equipaggi in giro per il mondo e che all’ombra della Lanterna avrà il suo gran finale.

Durante la presentazione di questa mattina, il presidente di The Ocean Race Richard Brisius ha spiegato: “La nostra missione è unire la gente di tutto il mondo e dar loro ispirazione perché possano realizzare progetti ambiziosi. Vogliamo riportare il mare a quello che era una volta. Tra i tanti progetti c’è il Learning Prgram che coinvolgerà 300mila bambini un tutto il mondo. Un progetto fondamentale, in partnership con Genova, la Liguria e con tutta l’Italia”.

Ancora, Brisius prosegue: “Ho fatto il giro del mondo con gli italiani e questo mi ha cambiato la vita. Il mare è il supporto di tutti noi. Nell’oceano, però, sta accadendo qualcosa di brutto. Il numero di specie nel mare è diminuito del 50% in 50 anni. Il mare è più acido, la temperatura si alza e con essa anche il livello delle acque.  Abbiamo bisogno di una governance e di una gestione più nitida, che possiamo creare attraverso una Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Oceano - un set di regole che permetta all'oceano di prosperare. Se succederà, vedremo un cambiamento di paradigma nella protezione dell’oceano. Possiamo fare tanto, siamo in tempo”.

A prendere parola è stato poi il professor Antonio Di Natale, biologo marino che ricopre il ruolo di consulente scientifico per conto del Comune.

Di Natale ha chiarito: “Durante gli eventi dello scorso anno c’è stata una importante parte scientifica, alla fine di quella parte è stata fatta una proposta al sindaco per lavorare tutti insieme alla carte dei diritti dell’oceano. La riposta è stata immediata. Si è avviato così un processo importante; abbiamo lavorato insieme con i vari team per un unico obiettivo: dare una mano al pianeta. Si è messo in piedi questo processo che durerà fino alla tappa a Genova e che, da lì, continuerà in ambito internazionale”.

Agli innovato workshop parteciperanno esperiti da tutto il mondo, coinvolgendo così tutte le conoscenze possibili. Si tratta, come ha spiegato il professor Di Natale, di scienziati, spesso in pensione, con conoscenze profonde e con una grande libertà di parola. Insieme a loro anche biologi marini, fisici marini, esperti legali, tutti insieme per lavorare alla carta dei diritti degli oceani.

Sei i workshop previsti, di cui il primo questo pomeriggio a Genova e che vede la partecipazione di un nutrito gruppo di esperti.

“L’obiettivo - spiega ancora Di Natale - è quello di arrivare alla tappa finale di Genova con un movimento di principi concordati tra tutti gli esperti, principi concordati per l’oceano. E’ una sfida che fa tremare i polsi ma che ci sentiamo di portare avanti per dare una mano all’oceano, al pianeta e alle generazioni future. In questi anni abbiamo trattato male l’oceano: decontaminanti persistenti, plastica e altro. Dobbiamo cambiare e rendere le attività umane sostenibili. Nell’oceano nasce il clima del mondo, qui c’è l’acqua dolce. E’ la parte più importante del pianeta ed è essenziale per la vita dell’uomo. Alla fine di questo processo inizierà quello politico all’assemblea delle Nazioni Unite. Un lavoro complesso che coinvolgerà tutti gli stati con una dichiarazione universale valida per tutti e capace di migliorare il mondo”.

Michelle Bender, giurista e direttore delle campagne sull’oceano dell’Earth Law Center, una ONG con sede negli Stati Uniti che lavora per il riconoscimento dei diritti della natura attraverso azioni di lobbying giuridica e di educazione, prosegue: “Uguali diritti sono fondamentali. Dobbiamo arrivare ad avere la sostenibilità dei comportamenti umani. Decisioni e regolamenti sono già presenti in molti stati, la natura però viene considerata come entità legale che deve avere una voce, servono quindi diritti e tutele e questo è un cambiamento etico necessario. Il nostro benessere dipende dal benessere della natura. L’oceano supporta l’uomo che è però causa di inquinamento. Bisogna cambiare il nostro modo di pensare: tutti siamo responsabili della protezione delle acque e non dobbiamo dimenticare che l’oceano è nostra fonte di vita. Vogliamo che la The Ocean Race rappresenti un cambiamento. Bisogna proteggere e difendere le specie prima che si raggiunga il livello critico. Dobbiamo esaminare e controllare per permettere alle specie di continuare a vivere. Bisogna cambiare la governance e bisogna considerare l’oceano come una parte interessata. Vogliamo essere attivamente i custodi della vita sul pianeta”.

Le conclusioni sono arrivate dalla voce del sindaco di Genova Marco Bucci: “Questa avventura è iniziata 2 anni fa. Siamo molto contenti di quello che è stato fatto fino a ora. Lo scorso anno la The Ocean Race Europe ha dimostrato che la nostra città può essere un punto di riferimento. Ma c’è qualcosa in più: la volontà di fare non soltanto qualcosa di sportivo, ma portare tutti a rendersi conto dell’importanza degli oceani”.

Il primo cittadino poi prosegue: “A settembre 2023 andremo alle Nazioni Unite per i diritti all’oceano. Questo tema ci ha appassionato, vogliamo che tutti si rendano conto dell’importanza dell’oceano. A fine giugno del 2023 arriverà la fine della regata, festeggeremo la nostra città e saremo pronti per la dichiarazione di diritti. Chi va per mare sa bene che senso di depressione si prova quando si vede qualcosa di sporco che galleggia. Possibile che non siamo capaci di rispettare il mare? Chi fa diving vede ancora di più: pneumatici, sacchetti. Quando avevo 10 anni, l’acqua del nostro mare era gialla e non si riusciva a camminare nemmeno sugli scogli per la morchia nera, il bitume che proveniva dal lavaggio delle petroliere.t Si è lavorato per cambiare perché quello non era più accettanbile. Oggi abbiamo depuratori e la riviera con il più alto numero di bandiere blu. Il lavoro di The Ocean Race servirà per tirarsi su le maniche e lavorare per l’oceano. Il mondo che abbiamo, come dice un proverbio indiano, lo abbiamo preso in prestito ai nostri figli e per loro che bisogna fare”.

I workshop del Genova Process raccoglieranno i risultati che emergono dai The Ocean Race Summit, sviluppati in collaborazione con 11th Hour Racing, premier partner di The Ocean Race, a cui prendono parte personaggi chiave del mondo dello sport, dell’industria, della politica e della scienza, insieme ad appassionati sostenitori degli oceani. In questo primo incontro a Genova sono analizzati i risultati del “The Ocean Race Summit” che si è tenuto lo scorso 21 marzo alle Seychelles con la partecipazione di Wavel Ramkalawan, presidente della Repubblica delle Seychelles, Patricia Scotland, segretario generale del Commonwealth, Mia Amor Mottley, primo ministro delle Barbados e Peter Thomson, inviato speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite per l'Oceano. Si è discusso in particolare sui temi della mancanza di governance e protezione dei nostri mari, sull'impatto del cambiamento climatico, l’importanza delle donne nei ruoli di leadership per la conservazione degli oceani, piani di economia blu e la lotta all’inquinamento. 

L’evento delle Seychelles fa parte di una serie di 12 i Summit che esplorano l'idea di dare diritti all'oceano per creare uno sforzo globale collettivo per proteggere i mari. Il concetto può essere realizzato solo se i diritti dell'oceano sono accolti su scala globale, ed è per questo che The Ocean Race sta lavorando per raccogliere sostegno e slancio con i principali decisori e sostenitori dell'oceano. Al termine di ogni Summit, gli esperti si ritroveranno a Genova per continuare a sviluppare i principi dei diritti dell’oceano.

Redazione

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A APRILE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

Telegram Segui il nostro giornale anche su Telegram! Ricevi tutti gli aggiornamenti in tempo reale iscrivendoti gratuitamente. UNISCITI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium