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Attualità | 30 maggio 2022, 07:00

Corsi di cucina: impennata di iscrizioni dopo la fine delle restrizioni anti covid

Gettonata la cucina base ma anche lezioni per pane, focaccia e pizza. L'analisi di due professioniste genovesi

Corsi di cucina: impennata di iscrizioni dopo la fine delle restrizioni anti covid

Questi ultimi due anni, caratterizzati dalla pandemia, non hanno portato solo problemi e crisi economica, ma anche nuove opportunità, per fortuna. È noto che i periodi difficili, per le persone intraprendenti, possono trasformarsi in occasioni.
Una visione diversa della vita, dopo la pandemia, ha causato un interesse verso l'arte culinaria per trentenni e quarantenni.

Diciamo ciò non dopo aver consultato sociologi dell'ultima ora ma perché i laboratori di cucina stanno vedendo aumentare in maniera esponenziale le iscrizioni. Così come si sono moltiplicati programmi televisivi dove ci sono tutorial o gare di cucina tra dilettanti. Aspiranti cuochi, non certo chef, per carità, ma intanto è un inizio, utile anche per imparare a comprendere quel che, a volte, ci viene preparato quando siamo nei locali pubblici o quando consumiamo cibo da asporto.

Le scuole dove si insegna a cucinare, insomma, stanno andando bene e da lì escono persone in grado di mettere in tavola ricette gustose e a volte molto ben presentate da rasentare un' opera d'arte.

Andy Warhol diceva che "un artista è chiunque sappia fare bene una cosa, cucinare ad esempio" mentre una giornalista e scrittrice americana, Harriett Van Hornet, sosteneva "cucinare è come amare o ci si abbandona completamente o si rinuncia". Scomodando Oscar Wilde lo stesso amava ricordare intorno alla tavola: "dopo un buon pranzo si può perdonare tutti, persino i propri parenti. Un buon cuoco fa miracoli".

Insomma l'home made, oltre ad essere un'arte, è sintesi di amore nei confronti di coloro per i quali si cucina. Basta ascoltare il punto di chi lavora, a Genova e insegna a cucinare da oltre quindici anni, per avere chiaro il quadro.  Grazie a due donne, una nel primo ponente genovese, Donatella Ivaldi, l'altra in quel di Albaro, Federica Dentice, abbiamo avuto la conferma del fatto che "darsi ai fornelli" sta diventando sempre più un nuovo life style ed una scoperta anche per ragazzini.

Cucinare in un laboratorio, non lo avremmo mai detto, è anche un'opportunità di incontrare l'anima gemella, come in uno speed-date, ma con le "mani in pasta" assaggiando poi insieme i prodotti finali.

"Con la ripresa, dopo le restrizione del Covid - dice Donatella Ivaldi titolare di "Chef per caso", laboratorio di cucina - ci siamo ritrovati con clienti che hanno voluto imparare seriamente sia la cucina base - come fare la pasta, compresa quella ripiena - ma anche la focaccia e stranamente anche la pizza o il pesto col mortaio. La cucina etnica piace ma non abbastanza da far registrare tantissime presenze e c'è da mettere in conto che non sempre è facile trovare insegnanti adeguati".

Ma chi i sono i nuovi amanti della cucina homemade? "Non solo ragazze e donne hanno scoperto la voglia di indossare il grembiule e cucinare con passione ma anche molti uomini, sposati e single".

Da 17 anni Donatella Ivaldi organizza serate e pomeriggi per insegnare a cucinare nel suo laboratorio in via Milano.

"Se avessi potuto avrei organizzato due o tre corsi al giorno viste le richieste dopo il via delle restrizioni anticovid. Ma la cucina ha i suoi tempi e le regole non possono essere trascurate".

Dello stesso tenore anche Federica Dentice che con il suo "Sale e Dede" ha una fucina di neofiti e non solo, votati al "fatto in casa".

"I nostri clienti vanno dai 25 ai 40 anni. - racconta Federica - Non solo donne, seppur più numerose, ma anche molti giovani entrano in cucina con la curiosità e la voglia di seguire ricette. L'ultimo piatto in ordine di tempo che mi dà molta soddisfazione e incuriosce è il Ramen". Si tratta di un piatto giapponese, una zuppa di noodles in brodo di carne insaporito con soia, e comprendente alghe.

"Tra i nostri appuntament  - termina Federica - ce n'è uno utile anche per trovare l'anima gemella. Un corso per single con cena finale dal titolo 'speed Dede' una variante allo speed date, usando mestoli e coltelli".

L'aumento dei prezzi delle materie prime, di luce e gas hanno, però, obbligato le due professioniste a fare degli aggiustamenti per non aumentare i prezzi delle lezioni.

"Personalmente lo sconto riservato alle coppie l'ho dovuto eliminare" - dice Donatella - "senza ovviamente abbassare la qualità dei prodotti che gli allievi trovano in cucina". Analogo discorso per "Sale e Dede": "Siamo più attenti alla quantità di cibo che prepariamo e le cosiddette doggy bag, con i prodotti creati durante la lezione, che i partecipanti potevamo portare a casa, sono più light".

L'assaggio è un altro momento piacevole per chi si cimenta in queste lezioni.

E alla fine della serata si vede non raramente che fra gli apprendisti cuochi c'è chi si "lecca le dita", in maniera delicata, ovviamente, forse ricordando cosa diceva William Shakespeare: "è un cattivo cuoco quello che non sa leccarsi le dita". Insomma, come è solito ripetere Antonino Cannavacciuolo quando si cucina: "Mettici il cuore"

Massimiliano Bordoni

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