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Attualità | 28 giugno 2022, 07:20

Aborto, don Mignani: "La sentenza è un passo indietro di cinquant'anni, si dia alle donne la possibilità di scegliere"

Il parroco di Bonassola è noto per le sue posizioni progressiste che in passato gli hanno procurato contrasti con la Chiesa. "Così però si favoriscono gli aborti clandestini" attacca

Aborto, don Mignani: "La sentenza è un passo indietro di cinquant'anni, si dia alle donne la possibilità di scegliere"

La recente sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti che ha cancellato di fatto la legge che consente il diritto di scelta se abortire o meno, ha riacceso il dibattito in tutto il mondo tra laici e cattolici, tra chi ritiene questa decisione un passo indietro di oltre cinquant'anni e di chi - in Liguria ne è esempio il vescovo di Sanremo-Ventimiglia Antonino Suetta - accoglie con favore la sentenza, ritenendola un'opportunità da applicare nel nostro paese.

Tra gli uomini di chiesa c'è chi ha un punto di vista molto più progressista come don Giulio Mignani, il parroco di Bonassola già noto per le sue aperture, non solo sull'aborto, ma anche sulle coppie omosessuali o sull'eutanasia.

Don Mignani, come ha accolto la sentenza?

Premetto che personalmente non so se riuscirei a scegliere di fare abortire una donna, credo però che sia fondamentale una legge che lo consenta, mi sembra assurdo eliminare un diritto acquisito da cinquant'anni”.

Quali sono i rischi?

Gli aborti clandestini, che mettono a repentaglio la vita delle donne. Con questa legge si creano delle disuguaglianze, perché chi potrà andrà ad abortire in sicurezza altrove, chi non potrà, le sacche più povere della società, saranno costretti a farlo clandestinamente, come purtroppo accadeva da noi e come in alcuni casi si è tornato a fare”.

Cosa pensa di chi abortisce?

Non giudico, penso che non sia mai una scelta fatta a cuor leggero, chi prende questa decisione è consapevole che sia una scelta dolorosa. A me è capitato di consigliare qualcuno dei miei parrocchiani su questo tema, personalmente mi rimane il dubbio sul fatto che il feto sia o meno una vita già nata, ma è fondamentale il diritto di una donna di poter scegliere, una legge che lo consenta è fondamentale. Dicono che negli Stati Uniti sia stata applicata la democrazia, ma credo che certi diritti fondamentali debbano essere garantiti anche se a chiederli è una minoranza”.

Il vescovo di Ventimiglia non la pensa come lei.

Francamente sono rimasto perplesso anche dalle parole espresse da uomini di chiesa più in alto. Personalmente non conosco Suetta, ma so che è ultra conservatore, mi aveva lasciato perplesso la sua indicazione sui padrini e le madrine a battesimi e cresime, un provvedimento che oltretutto discrimina le coppie omosessuali, perché non consente loro di condividere le celebrazioni insieme ai bambini delle coppie etero sposate. Sinceramente, avere posizioni diverse da altri prelati per me è motivo di orgoglio”.

Alcuni mesi fa ha realizzato un sondaggio tra i suoi parrocchiani in occasione del sinodo su temi come eutanasia e aborto. Ha avuto riscontri?

L'ho inviato alla diocesi, alla segreteria generale del sinodo e al Papa. Mi ha scritto la segreteria di Stato Vaticano, il Papa ha dato la sua benedizione apostolica auspicando che possa mantenersi vivo l'entusiasmo e che si possano condividere e approfondire i valori del Vangelo. L'ho accolto come uno stimolo per andare avanti ad ascoltare le persone”.

Francesco Li Noce

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