Pegli, chiude lo storico bar e pasticceria Amleto. Il locale era aperto dai primi del Novecento

Sono rimaste due torte dentro al frigo, che probabilmente nessuno più mangerà, è rimasto un bancone vuoto ed è rimasta una sala deserta. Soprattutto, rimane chiusa una porta che si apriva da 112 anni, sul lungomare di Pegli, all’angolo con via De Nicolay. Qui sorgeva (e sembra veramente incredibile parlarne al passato) il Bar Pasticceria Amleto, uno dei primi locali (se non proprio il primo) ad aver aperto i battenti nella delegazione, agli inizi del Novecento, quando Pegli era una rinomata meta turistica, gli alberghi si riempivano, le seconde case pure, le ville di viale Modugno anche, e c’erano molti più hotel di adesso, oltre che molti più stabilimenti balneari, oltre che molti più turisti.

In questa Pegli che ormai resta viva nelle sole cartoline, questo locale con due entrate sul lato monte della passeggiata è sempre stato un punto di riferimento. Lo raccontano alcune fotografie seppiate, di cui una risalente al 1910, quando Amleto non era neppure il nome di quest’attività, che anzi venne fondata come Pasticceria Bardola, ed era un punto assai frequentato non solo per i dolci e la caffetteria, ma anche per i prodotti di drogheria, gli spiriti, il latte e le buonissime e sempre freschissime caramelle.

Bardola, con questo marchio si era andati avanti a lungo, sino a che non era cambiato in Amleto, con quell’insegna che non poteva non rimanere impressa, a partire dall’eleganza della grafia. Eleganza era la parola chiave di questo bar e pasticceria: nel servizio, nella cura, nella cortesia, nella scelta dei prodotti, nella clientela.

C’è stato un periodo, negli anni Ottanta, che si era pure formata la compagnia ‘di Amleto’: ragazze e ragazzi che si davano appuntamento a questi tavoli, che sorseggiavano il loro aperitivo appoggiati al muretto esterno, che parcheggiavano le loro decapottabili o i loro Maggioloni lì davanti, per tenerli d’occhio nel caso arrivassero i vigili urbani.

È veramente una Pegli romantica, una Pegli che non c’è più ma che è bello ricordare sempre: la Pegli del ‘derby’ tra Amleto e Peretti, dove il primo eccelleva per i bignè e le brioche salate, il secondo per i cannoli alla crema, mentre per la panna e il gelato c’era (e c’è ancora, esattamente come c’è ancora Peretti) la Pasticceria De Marchi in via Martiri della Libertà. Pareva che i gestori, le famiglie che portarono avanti per anni queste gloriose attività, si fossero messe d’accordo, su che cosa fare al top dei top, di modo da non rubarsi i clienti l’uno con l’altro. O forse, semplicemente, erano tutti bar e pasticcerie al top, in tutto e per tutto.

Dal 1910 la porta della Pasticceria Bardola e poi di Amleto si apriva ininterrottamente. Da mercoledì scorso non si apre più. Non è questa la sede, e neppure c’è l’interesse, di raccontare com’è andata, né di aggiungere pettegolezzi su pettegolezzi e qualche gratuita maldicenza su altre gratuite maldicenze. Era solo giusto e anche doveroso dire che per tanta Pegli che resiste, c’è uno spaccato, un importante spaccato della delegazione, che non c’è più.

Non si è spenta la speranza che possa riaprire e certamente sarebbe un bel segnale. Ma, nel frattempo, quel vuoto lascia tanta malinconia. La malinconia di quando si entrava e ti si apriva un mondo fatto di paste e torte fresche, di focaccia calda, di brioche farcite, di caffè e aperitivi. Mancherà Amleto, a tutti i pegliesi e un po’ anche a tutti i ponentini. L’auspicio, davvero con il cuore, è che possa mancare per il minor tempo possibile.