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Attualità | 03 agosto 2022, 10:26

3 agosto 2020, viene inaugurato il ponte Genova San Giorgio

Il presidente della Regione Giovanni Toti: "Ponte San Giorgio è simbolo di una terra che non vuole dimenticare le 43 vittime ma anche esempio della tenacia di Genova"

3 agosto 2020, viene inaugurato il ponte Genova San Giorgio

Un grande arcobaleno a sormontare il nuovo viadotto aveva salutato l’inaugurazione del ponte Genova San Giorgio, avvenuta il 3 agosto del 2020.

A due anni dal crollo del Ponte Morandi, costato la vita a 43 persone, il progetto di Renzo Piano realizzato dal consorzio PerGenova, tornava a unire le sponde della Valpolcevera.

Oltre al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dell’allora presidente del Consiglio Giuseppe Conte, dei presenti di Camera e Senato Roberto Fico e Maria Elisabetta Alberti Casellati, alla cerimonia avevano preso parte il presidente della Regione Giovanni Toti e il sindaco di Genova e commissario straordinario per la ricostruzione Marco Bucci oltre ai ministri e assessori regionali.

La lettura dei nomi delle 43 vittime aveva dato il via alla toccante cerimonia a cui non avevano preso parte i parenti delle vittime, incontrati precedentemente dal capo di Stato in Prefettura.

Dopo gli interventi delle autorità, il taglio del nastro, salutato dal passaggio delle Frecce Tricolore che da monte avevano attraversato la Valpolcevera in direzione Mare.

Primo a transitare sul ponte era stato il presidente Mattarella, seguito dalle autorità, mentre a fare da colonna sonora la canzone Creuza de Ma cantata da numerosi artisti italiani su proposta di Dori Ghezzi.

Il giorno dopo, il 4 agosto, dalle 22.00 il viadotto era tornato nuovamente percorribile. 

Oggi, a due anni dall’inaugurazione, il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti ha voluto dedicare un pensiero: “Due anni fa è stato inaugurato Ponte San Giorgio, sospesi fra la commozione per la tragedia e l'orgoglio per aver ricostruito un nuovo simbolo della nostra città. Un ponte che con il passare dei mesi è sempre più amato e adottato dai genovesi, diventato ormai parte della nostra quotidianità. Ponte San Giorgio è simbolo di una terra che non vuole dimenticare le 43 vittime ma anche esempio della tenacia di Genova, della forza di volontà, della possibilità di poter fare le cose bene in tempi rapidi. Un modello di successo, che è già stato adottato come modus operandi dalla Liguria ma che deve essere esempio per tutta l’Italia. E di questo ne saremo sempre orgogliosi".

 

 

 

Il ponte, lungo 1.067 metri, ripercorre il tracciato del viadotto progettato dall’ingegnere Riccardo Morandi inaugurato il 4 settembre 1967 ed è costruito con una struttura mista di acciaio e calcestruzzo.

19 campate sorrette da 18 piloni in cemento armato salgono fino a un’altezza di 45 metri. Il ponte è illuminato da 18 lampioni, montati su altrettanti pali sistemati al centro della carreggiata.

Il progetto iniziale prevedeva 43 punti luce, tanti quante le vittime del crollo, ma per motivi di sicurezza e di progettazione, si decise di optare per la sistemazione di 18 luci.

Il viadotto è costantemente monitorato da quattro robot progettati dall’IIT, l’Istituto Italiano di Tecnologia. I robot, dotati di ruote, si muovono lungo un sistema di rotaie esterne al viadotto e si occupano di ispezionare il ponte e di pulirlo.

L’intero impalcato metallico e le pile in calcestruzzo sono controllati, invece, da un sistema di monitoraggio progettato dalla società CETENA SpA, del gruppo Fincantieri: 240 sensori in fibra ottica rilevano gli spostamenti dell’impalcato, l’inclinazione delle pile, le vibrazioni e il traffico, mandando dati in tempo reale.

 

Isabella Rizzitano

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