In questi giorni l’Amministrazione Bucci ha presentato le linee programmatiche 2022-2027.
In una nota il Consigliere Regionale Gianni Pastorino e il Consigliere Comunale Filippo Bruzzone commentano:
"Tra le tante pillole amare presenti in quel documento una merita una particolare riflessione.
Si legge al punto 8.2 - L’accesso alla Pubblica Amministrazione:
"Pari opportunità" vorrà dire per la nostra amministrazione anche "uguaglianza nell'accesso ai servizi pubblici", eliminando vischiosità relazionali, clientelismi storici, vantaggi dati da conoscenze personali e familiari. Realizzeremo un'amministrazione di facile accesso per tutti, trasparente in ogni attività, con criteri di valutazione chiari, oggettivi, comunicabili e comprensibili. Questi principi si applicheranno a ogni attività: dalle pratiche edilizie alle sponsorizzazioni, al rilascio di autorizzazioni di vario genere”.
«Con questa frase il Sindaco Marco Bucci e la Giunta non solo offendono il complesso della macchina comunale fatta di donne e uomini che lavorano nella Pubblica amministrazione ma con l’espressione “vischiosità relazionali, clientelismi storici, vantaggi dati da conoscenze personali e familiari” si sottintende un sottobosco di malaffare che il Sindaco dovrebbe prima dimostrare e poi spiegare», dice il Consigliere Comunale della lista rosso-verde Filippo Bruzzone.
«Questo sindaco non è di nuova nomina , ha governato per cinque anni e per effetto dei normali andamenti pensionistici (sempre più complessi) l’apparato comunale è via via diminuito ed è stato rinnovato - afferma il Capogruppo di Linea Condivisa in Consiglio Regionale Gianni Pastorino - le che poi è stato in fretta e furia revocato perché da più parti sono state evidenziate incompatibilità normative e amministrative».
«Invece di fare espressioni cosi generiche se Bucci e i suoi Assessori sono a conoscenza di clientelismi storici colpiscano senza indugio e mettano nelle mani di organismo competenti queste situazioni perché solo così si costruisce una macchina amministrativa trasparente», aggiunge Bruzzone.
«Sono parole che offendono il senso comune e indignano le persone che pur lavorando tra difficoltà, con una mancanza di personale e di risorse economiche, tutti i giorni garantiscono i servizi comunali», conclude Pastorino".