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Politica | 21 settembre 2022, 11:51

Ansaldo Energia, sindacati dal prefetto: “Intervenga il governo, non si perda un'azienda così importante” (Foto e video)

In questo momento è in corso un incontro tra il prefetto e i rappresentanti sindacali che chiedono un intervento del governo attuale per salvare una delle aziende più importanti per il tessuto economico genovese e non solo

Ansaldo Energia, sindacati dal prefetto: “Intervenga il governo, non si perda un'azienda così importante” (Foto e video)

È giunto in prefettura il corteo dei lavoratori di Ansaldo Energia, l'azienda che rischia la chiusura per la mancanza di commesse nel 2023. I vertici avevano annunciato improvvisamente la complicata situazione societaria, e ieri pomeriggio hanno comunicato alle rsu sindacali lo scarico di 200mila ore di lavoro dal primo marzo, tradotto significa che molti lavoratori saranno probabilmente lasciati a casa.

In questo momento è in corso un incontro tra il prefetto e i rappresentanti sindacali che chiedono un intervento del governo attuale per salvare una delle aziende più importanti per il tessuto economico genovese e non solo.



La preoccupazione principale è che non si risolvono le crisi già aperte, e faccio riferimento a Ilva, Piaggio, per citarne solo due delle principali – commenta a La Voce di Genova Igor Magni, segretario generale della Camera del lavoro di Genova – e se ne aggiungono di nuove, come Ansaldo Energia, un'azienda che fino a poco tempo fa andava benissimo o dichiarava di andare benissimo. Oggi ci rendiamo conto che invece è un'azienda che rischia di chiudere, che ha bisogno di un'iniezione immediata di 400 milioni di euro per coprire quello che ormai è un buco enorme e soprattutto ha bisogno di commesse, perché a partire dal 2023 questi lavoratori non avranno più lavoro da fare”.

“È una situazione molto complicata sia dal punto di vista industriale sia sotto il profilo economico - commenta Antonio Apa, segretario generale Uilm Genova - Anche se il mercato è cresciuto del 400% Ansaldo non riesce a prendere ordini. Ci sono alcune questioni fondamentali: la ricapitalizzazione, la garanzia di occupazione e la salvaguardia industriale dell’azienda. Bisogna intervenire rapidamente perché i lavoratori rischiano di non prendere gli stipendi. Allo stato attuale non c’è alcun progetto industriale”.



Se non c'è più lavoro e se non ci sono soldi sapete benissimo qual è il risultato – sottolinea Magni, che aggiunge – Ancora dieci giorni prima della comunicazione data alla rsu la direzione di Ansaldo andava a parlare con i vertici di città e regione dicendo che tutto era tranquillo, certamente pesava la crisi che coinvolgeva tutta Europa e il mondo, ma che si viveva una situazione di tranquillità. Io penso che ci sia anche una disattenzione e forse anche un po' di dolo nel non aver raccontato le cose che stavano accadendo, però c'è anche un grave ritardo oggi da parte del governo, noi ci aspettiamo una risposta da questo governo, non possiamo aspettare quando sarà troppo tardi. Noi abbiamo la necessità che oggi vengano date delle risposte e noi verremo qua fino a quando quelle risposte non ci saranno date, è una lotta per il lavoro a Genova come è successo tante volte, è una lotta per i posti di lavoro che in futuro potranno essere utili ai nostri giovani, non ci arrendiamo a perdere un'azienda così importante”.




Ansaldo, Cisl
: “Servono certezze da Cassa Depositi e Prestiti su tempi e quantità economica della ricapitalizzazione. Il Governo non può restare in silenzio. Da questa situazione non devono rimetterci i lavoratori

Sulla ricapitalizzazione di Cassa Depositi e Prestiti non c’è evidenza su tempi e quantità economica che per noi deve servire anche per investimenti strutturali e per la ricerca e sviluppo per migliorare i prodotti esistenti e crearne dei nuovi per gestire un mercato quello dell’energia in continuo cambiamento. Sullo scarico di lavoro per l’anno 2023 il quadro di Ansaldo Energia è davvero drammatico anche se leggermente migliorato rispetto alle previsioni iniziali ma questi sono i dati peggiori degli ultimi 20 anni. Da questa situazione non devono rimetterci le lavoratrici e i lavoratori. L’azienda ha spiegato che la congiuntura in atto, tra guerra, aumento dell’energia e speculazione del gas, ha generato questa grave situazione che genera incertezza in tutta l’Europa nel mercato di riferimento e di fatto ha fermato la transizione in Italia, con la dichiarazione del Ministro Cingolani con lo stop delle tre centrali firmate e della quarta verso la firma. Ma questo però è inaccettabile”, spiegano in una nota il segretario generale Fim Cisl Liguria Christian Venzano e i delegati della RSU Fim Cisl Liguria.  

C’è una commessa di generatori di Terna che il governo deve assegnare ad Ansaldo senza se e senza ma. Il Governo deve aiutare Ansaldo Energia, azienda strategica per il sistema Paese che può dare con il gas, il nucleare e le alternative e gli accumulatori una risposta importante per l’intera nazione, ma anche per il mondo intero, visto che sono poche le aziende che possono produrre sistemi di energia nel mondo. Nello stesso tempo Ansaldo deve allargare i suoi  mercati di riferimento e il governo con l’88% della proprietà di CDP deve aiutare Ansaldo Energia come fa per altre aziende strategiche a entrare in altri mercati. Solo così possiamo veramente salvare e rilanciare Ansaldo Energia tutelare le sue lavoratrici e i suoi lavoratori che hanno competenze che il mondo ci invidia”, conclude Venzano.

Anche il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti è intervenuto con una nota in merito alla crisi di Ansaldo Energia e alla manifestazione dei lavoratori scesi in piazza a Genova: “Ansaldo Energia è una grande risorsa per il sistema industriale italiano e lo sarà ancora di più per la divisione nucleare, visto che verso l’energia nucleare dovrà andare il nostro paese e l’Europa nel prossimo futuro. Non appena terminata questa crisi legata al costo del gas, auspico che un prodotto straordinario realizzato da Ansaldo Energia come le turbine possa tornare ad essere protagonista del mercato. Occorre che l’azionista Cassa Depositi e Prestiti, dopo l’uscita del capitale cinese, si appresti ad un piano di rilancio e sostegno dell’azienda nel medio e lungo periodo: questo è quello che chiediamo come istituzioni del territorioPenso sia chiaro a tutti che rinunciare ad un patrimonio industriale come Ansaldo Energia – prosegue il presidente della Regione - sarebbe miope per il nostro paese e quindi sono ottimista di avere risposte da Cassa Depositi e prestiti. È evidente che questi sono giorni paralizzati per il Paese dalla campagna elettorale e da un risultato atteso per domenica prossima, certamente sarà uno dei primi temi in agenda per il prossimo governo”.  

 

Francesco Li Noce e Marco Garibaldi


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