Per riportare in sicurezza il sovrappasso ferroviario di via De Nicolay a Pegli, il Comune di Genova ha speso seicentomila euro in un appalto con affido diretto a Ferrovie dello Stato, ma i lavori che sono stati eseguiti nei mesi scorsi non sono sufficienti a garantire il pieno carico della struttura e quindi gli autobus e i mezzi più pesanti, sino a ulteriori interventi, non potranno mai più passare di qui.
La struttura, insomma, è soggetta a limitazioni, i new jersey all’angolo con via Martiri della Libertà resteranno e questo perché il ponte non può superare il carico di dieci tonnellate, quando un mezzo delle linee collinari ne pesa dalle undici alle tredici.
È questo il senso della risposta che gli uffici della Direzione Mobilità e Trasporti di Palazzo Tursi hanno fornito nei giorni scorsi a un’interrogazione con richiesta di risposta scritta da parte del consigliere comunale di Vince Genova, Paolo Gozzi. Come a dire: i lavori sono stati fatti, i soldi pubblici sono stati spesi, i disagi sono stati creati, ma siccome l’intervento non è stato svolto sino in fondo, gli autobus continueranno a compiere un tragitto alternativo, creando ulteriori difficoltà ai residenti e per giunta andando ad allungare il loro percorso pure in strade senza marciapiedi e quindi a elevato indice di pericolosità.
Secondo quanto riferito dal Comune, Amt era pronta a far tornare le linee 93, 189 e 190 al loro originario tragitto, ma c’è stata appunto questa impossibilità dovuta al rischio di un eccessivo carico. Mentre il sovrappasso di via Martiri della Libertà, anche in virtù di un intervento decisamente più radicale (dell’importo di due milioni di euro), è stato portato a trentadue tonnellate di portata, la parallela struttura di via De Nicolay non è stata rifatta ma solamente mantenuta e ristrutturata, e di qui nasce la sostanziale differenza.
La Polizia Locale ha già escluso eventuali deroghe per ragioni di sicurezza (dopo il crollo del Ponte Morandi c’è una rigidità fortissima da questo punto di vista, ed è giusto che sia così), quindi, secondo il Comune, “il ripristino delle linee collinari risulta perseguibile solo a seguito di una verifica strutturale da parte di un tecnico abilitato”. Con esito negativo quasi scontato.
La spiegazione tecnica è contenuta in una missiva che la Direzione Mobilità e Trasporti del Comune di Genova ha inviato nei giorni scorsi al consigliere Paolo Gozzi: “A seguito di reperimento di informazioni e dati relativi - si legge - si è appreso dalle Direzioni che hanno eseguito le opere, che il ponte di via Martiri della Libertà è stato oggetto di lavori di completo rifacimento, mentre il ponte di via De Nicolay è stato oggetto di lavori di manutenzione. Successivamente alle opere, l’attuale struttura di via Martiri della Libertà risulta essere classificabile come ponte di I categoria soggetto ai limiti di carico di cui all’articolo 62 del Codice della Strada (veicoli a motore isolati sino a 32 tonnellate, autotreni sino a 44 tonnellate), mentre la portata del sovrappasso di via De Nicolay può essere ripristinata alla situazione ante ordinanze, e pertanto a 10 tonnellate”.
Ma i mezzi di Amt pesano rispettivamente: 10,54 tonnellate il 189, 11,80 tonnellate il 93, 13,65 tonnellate il 190, “quindi non risultano conformi alla portata massima indicata”. La società Amt “ha confermato di non poter prevedere l’utilizzo, su tali linee, di soli mezzi di massa inferiore alle 10 tonnellate, quindi si ritiene che i ripristini delle linee 93, 189 e 190 non possano essere, a oggi, effettuati, stante la attuale portata del ponte di via De Nicolay”. Il documento è firmato dal direttore Maria Cristina Carmeli e si conclude indicando la “verifica strutturale da parte di un tecnico abilitato”. Peccato che il lavoro al ponte di via De Nicolay, a conti fatti, abbia fatto compiere un passo indietro, invece che un passo avanti. E questa è la più che amara conclusione.