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Politica | 02 dicembre 2022, 12:48

Waterfront e scontro tra Renzo Piano e Confindustria, Bucci: "Qualcuno pensa di applicare le teorie del maniman"

“La passeggiata non è divisiva, c'è qualcuno che pensa di applicare le vecchie teorie del maniman, ma l'opinione pubblica è completamente diversa”, ha detto il sindaco

Waterfront e scontro tra Renzo Piano e Confindustria, Bucci: "Qualcuno pensa di applicare le teorie del maniman"

La passeggiata non è divisiva, c'è qualcuno che pensa di applicare le vecchie teorie del maniman, ma l'opinione pubblica è completamente diversa”. Così il sindaco Marco Bucci, a margine di una conferenza stampa ha parlato del no di Confindustria al progetto di Renzo Piano che recentemente ha parlato di un possibile utilizzo pubblico di una parte dell'area portuale industriale.

L'idea di Piano si inserisce nel progetto di realizzazione del waterfront di Levante, il cui obiettivo dichiarato è quello di unire, dando continuità le due zone portuali genovesi, quella di Levante e il Porto Antico, di cui si festeggiano quest'anno i trent’anni dalla realizzazione.

Io non voglio considerare il tema divisivo, - ha aggiunto Bucci - voglio considerarlo una cosa che ci consentirà di raggiungere l'obiettivo per tutti, non facciamo mai nulla per sacrificare qualcuno, ma lavoriamo perché tutti possano raggiungere i propri obiettivi: i cittadini, le imprese, i lavoratori e i turisti, tutti quelli che vivono a Genova. Questa è la sfida dell'amministrazione, per adesso le abbiamo vinte tutte e vinceremo anche questa”.

Sul tema della realizzazione delle grandi opere genovesi, waterfront e non solo, è intervenuto questa mattina il viceministro alle infrastrutture Edoardo Rixi.

Spero che tutti i progetti intrapresi troveranno conclusione rapida e si manterranno i tempi, - ha dichiarato - il segnale deve essere dato alla città e al territorio perché la città ha sofferto moltissimo; ha il principale porto del paese ma questo dà anche delle esternalità negative quindi quando si parla di logistica bisogna vedere chi fa la logistica e chi subisce la logistica. 

Portare avanti questi due aspetti sul piano della riqualificazione complessiva e di rilancio di un nodo fondamentale per il traffico marittimo europeo che è quello di Genova, vuol dire ridare capacità alla città e al territorio di poter essere accogliente, di poter soddisfare anche quelle che sono le esigenze delle giovani generazioni che sono qualità di vita elevata anche possibilità di trovare impieghi adeguatamente retribuiti”. 

E’ una grande scommessa – ha aggiunto Rixi - in un momento particolarmente complesso perché siamo in un momento in cui le materie prime costano di più degli ultimi trent’anni e in cui anche il costo dell’energia è particolarmente elevato quindi ci troviamo a doverci ristrutturare la casa con i costi più alti possibili. Bisogna cercare in questo momento di tenere saldo il timone e la rotta ma fare in modo che tutte queste trasformazioni, urbanistiche ma anche economiche che stanno attraversando il nostro territorio, possano andare avanti in modo da garantire alle giovani generazioni di poter trovare occupazione qua”.

A proposito di grandi opere, è tutto pronto per la firma sul protocollo che darà il via alla Gronda, domenica alla presenza del ministro alle infrastrutture Matteo Salvini.

Sulla Gronda – spiega Rixi - abbiamo spinto moltissimo per accelerare perché abbiamo un problema, lo dicono i liguri e non solo tutti i giorni, ogni volta che prendono l’autostrada. Il sistema infrastrutturale di questo paese ha dei grossi problemi, ce ne siamo accorti con il crollo del ponte Morandi ma sono problemi che vengono da decenni di inattività in questo settore. Ogni mese che noi perdiamo rischiamo di compromettere la tenuta del nostro sistema infrastrutturale. 

Avremo bisogno di fare grandi interventi tra quindici, vent’anni sull’attuale sede autostradale, abbiamo bisogno che per quel tempo ci siano delle alternative perché altrimenti rischiamo il blocco totale del nodo di Genova. Per noi è fondamentale che i cantieri della Gronda possano partire già nei prossimi mesi, saranno cantieri impegnativi e stiamo cercando sistemi alternativi per evitare, per esempio, il traffico dei camion che trasporteranno lo smarino delle gallerie e utilizzare sistemi innovativi, è una scommessa”. 

Credo – conclude - che il ribadire la volontà del territorio sia necessario perché sono passati parecchi anni da quando è stato impostato il progetto, io sarò contento nel momento in cui vedrò aperto il cantiere e vedo soddisfatte tutte le esigenze manifestate dal territorio. Bisogna andare avanti e capire che se non vogliamo ripetere le tristi storie del passato oggi dobbiamo fare gli interventi e non aspettare più”.

Francesco Li Noce


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