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Attualità | 07 dicembre 2022, 15:18

Il futuro passa dall'alta formazione, il progetto della Fondazione Formazione Danza e Spettacolo

Offrire ai giovani meno fortunati l'opportunità di formarsi per migliorare la propria condizione sociale è il punto chiave dell'associazione che vede impegnata la dottoressa Antonella Riboldi Brunamonti

Il futuro passa dall'alta formazione, il progetto della Fondazione Formazione Danza e Spettacolo

Formarsi con l’aiuto dei professionisti per migliorarsi e costruire insieme possibilità di un futuro migliore.

Se si dovesse riassumere in poche parole l’iniziativa della dottoressa Antonella Riboldi Brunamonti si potrebbe, semplificando non poco, utilizzare queste parole.

La dottoressa Brunamonti ha dato vita alla Fondazione Formazione Danza e Spettacolo, di cui è vicepresidente, fondandola insieme all’architetto Alessandro Casareto con l’intento di offrire l’alta formazione nelle discipline dello spettacolo a bambini e ragazzi che si trovano a vivere in condizioni sfavorevoli.

Durante una cena a cui hanno preso parte assessori regionali e comunali, indice di quanto l’attività della fondazione sia fondamentale, hanno scelto di manifestare la propria vicinanza anche sportivi del mondo del calcio, come l’Amministratore Delegato del Genoa Andres Blazquez, e tantissimi rappresentanti di altre associazioni, professionisti nel loro settore, per offrire tempo e competenze a questi giovani.

Nella vita mi occupo di tutt’altro - spiega la dottoressa Riboldi Brunamonti - sono in campo sanitario, ma da sempre ho avuto a cuore l’alta formazione e il sostegno dei giovani. Insieme all’architetto Casareto abbiamo dato vita a questa fondazione per sostenerli con vitto e alloggio e per offrire la possibilità di continuare a studiare la danza classica. Da qui tanti diventano dei super professionisti che danzano nelle compagnie di ballo di tutto il mondo”.

L’evento si è svolto all’interno della Casa Famiglia Benedetto XV e, a proposito, Riboldi prosegue: “Questa sera siamo qui con suor Lucia Zamperini nella struttura dove sono presenti tanti giovani. Tante persone ci sosterranno perché noi vogliamo puntare all’atea formazione mettendo in piedi una rete di super professionisti che aiutino questi ragazzi e che possano affiancare i giovani nel percorso di studi. Così avremo futuri professionisti preparati e non persone che vivranno tutta la vita di sussidi”.

Le fa eco l’architetto Alessandro Casareto: “In questo momento stiamo ospitando alcuni profughi che vengono dall’Ucraina. Non offriamo loro solo vitto, alloggio e vestiti ma la continuità dell’insegnamento della danza, classica e moderna. Sono ragazzi che a Kiev fanno già la preparazione e qui non sicura solo l’accoglienza in senso puro per lasciarli poi, magari, su un divano, ma si accompagnano nella vita professionale. Insieme agli altri ragazzi che partecipano all’alta formazione, si creano quelle amicizie che servono anche per stare tutti più in pace nel mondo”. 

Figura di riferimento per la casa famigli è, come già ricordato, suor Lucia Zamperini e l’importanza del suo operato traspare dalle parole di Riboldi: “Suor Lucia Zamperini, che ha più di 80 anni anche se ne dimostra molti meno, in 56 anni di attività ha aiutato moltissimi ragazzi. Lei qui ricrea un nucleo familiare e ricrea soprattutto quella che dovrebbe essere la vita di ogni bambino: scuola, cibo sano, attività ricreative. Questo è importantissimo anche perché parliamo di bimbi che hanno dei grossissimi traumi che non sono facili da superare, c’è un appoggio di psicologi e di un’intera struttura. Suor Lucia ha anche a cuore il percorso dopo i 18 anni perché dopo qui non possono più stare ma un ragazzo non è pronto ad affrontare il mondo a 18 anni.

Da sempre - conclude la vice presidente - facciamo rete con gli amici del Rotary che mi hanno aiutato a fare il campo qui, con le amiche di AIDDA, con il passaparola abbiamo fatto tante cose per questa suora e per questi bambini ma è importante che ci sia qualcosa di strutturato e che questi ragazzi vengano aiutati anche dopo”.

A proposito del campo da calcio, ancora l’architetto Casareto ribadisce: “Questo campo di calcio permette di mettere in evidenza qualche giovane dotato e il Genoa verrà a fare qualche provino per questi ragazzi. Questo significa formarli e dargli l’occasione nella vita di affrancarsi magari da situazioni familiari molto degradate o comunque problematiche e invece equivale a diventare buoni cittadini”.

Poi l’appello: “Un piacere, dal profondo del cuore: donate, donate, donate. Senza fondi non possiamo fare nulla. La donazione alle fondazioni del terzo settore le decurtate dall’importo delle tasse e date un grande aiuto ai ragazzi”.

Don Bosco diceva che all’interno di ogni persona, anche la più malvagia, c’è comunque una parte buona - aggiunge Simona Ferro, assessore regionale alle Pari Opportunità - Credo che veramente l’obiettivo di questa serata sia andare non soltanto a ricercare quella parte buona, ma esaltarla al massimo. Per quello noi siamo qui oggi, per ascoltare questi ragazzi perché una delle cose principali non è invadere queste persone anche nella loro sensibilità ma starli ad ascoltare, capire quelle che sono le competenze e le attitudini e li andarli a stimolare dandogli una traccia.

E’ molto importante orientarli. E’ finito adesso orientamenti che è stata una sessione meravigliosa dove i ragazzi, sia gli studenti delle scuole medie hanno voluto affrontare determinati percorsi per capire quelli che potrebbero essere i loro futuri sotto il profilo della scuola superiore o comunque dell’università e l’università come cammino per future strade professionali.

Questi ragazzi sono meno fortunati ma stasera abbiamo medici, giornalisti, avvocati, tanti professionisti che potrebbero dare un aiuto. Questo penso sia veramente bellissimo. Siamo sotto natale e che il Natale ci insegni che deve essere natale un po’ tutti i giorni perché questi ragazzi hanno bisogno di noi sempre, quotidianamente”.

Presente anche Lorenza Rosso, assessore alle Pari Opportunita: "Questa è una struttura molto attenzionata dal comune di Genova e dalle Politiche Sociali perché funziona molto bene. Il sistema prevede una parte diurna e una parte residenziale. Nella parte diurna arrivano ad avere 30 ragazzi al giorno che sono tantissimi, vuol dire che è un luogo di aggregazione, un vero luogo di inclusione. Credo che questa sia la strada giusta per tutti i ragazzi, in particolare per quelli che nascono con un po’ di fragilità e che quindi hanno bisogno du un supporto intorno. E’ l’unica strada per arrivare a inserirli, insieme alla scuola, anche nel mondo del lavoro”.

Ancora, Riboldi specifica: “Per noi è veramente fondamentale avere questa sera i massimi esponenti di tutte le istituzioni, sia dalla Regione che del comune di Genova, dello sport, di tutte le attività.

Blazquez è la rappresentazione primaria nella sua generosità e attenzione e delicatezza nei confronti dei più giovani. Noi vogliamo tassativamente che tutti i ragazzi abbiano tutte le possibilità ma non per finta. Vogliamo che si crei questa rete che per noi è sempre stato il passaparola ma che diventi una cosa ufficiale e che i giovani che vogliono studiare e formarsi in ogni ambito abbiano un tutore che sia un professionista di ogni ambito per aiutarli. Loro momentaneamente non hanno una famiglia biologica di sostegno e non possiamo pensare che vivano di sussidi tutta la vita perché è una vita triste per loro e triste per la società. Le istituzioni ci vogliono aiutare a creare questa volta una rete vera e un professionista adotterà un giovane adolescente”.

L’amministratore delegato del Genoa Blazquez è di poche parole ma l’apertura all’iniziativa è tanta: “Siamo vicini a questa realtà e continueremo a supportarla. La mia boss, Paola, si incaricherà di fare gestire queste opportunità”.

La consigliera comunale Tiziana Lazzari prosegue: “Il mio ruolo è importantissimo perché partire proprio dalla cultura e dalla formazione è fondamentale per dare un’opportunità ai meno fortunati. Grazie all’amicizia con la dottoressa Brunamonti, sono stata coinvolta e seguo da vicino le attività di Suor Lucia, questa suora straordinaria e di questi magnifici ragazzi.

E’ importante che le istituzioni siano coinvolte, questa sera sono qui in veste istituzionale ma anche come presidente dell’Associazione Donne Imprenditrici e Dirigenti d’Azienda per la Liguria e l’idea che ha appena lanciato la dottoressa è proprio quella di creare una sorta di sportello attivo per diventare dei punti di riferimento per questi giovani che qui si formano ma che poi dovranno entrare nel mondo del lavoro. Vogliamo dare strumenti e risposte, creare tavoli di lavoro e dare anche la possibilità di incontrarci e di confrontarci insieme”.

Preziose le parole di suor Lucia: “Sono 56 anni che sono qui, ero quasi piccola come loro. E’ un’esperienza che ricomincerei da capo. Ho visto tanto dolore, tanto dolore nei bambini che non dovrebbero, sono uccellini buttati giù dal nido molto prima. E’ difficile. Qui noi abbiamo dato un punto di rifermento: studiate. Fatevi un posto. Abbiamo 6 ragazzi laureati. Diamo la possibilità a loro di realizzarsi. Gli facciamo fare un pochino di quello che loro desiderano. Il bene fa bene, il bene fa bene e ci fa dormire un po’ più sereno alla sera”.

Tra i presenti anche la presidente dell’associazione Più Cuore Cristabel Rossi: “Sono una strumentista urgentista ostetrica dell’ospedale Galliera di Genova e sono presidente dell’associazione Più Cuore che nasce a scopo benefico per offrire assistenza chirurgica nei paesi che ne hanno bisogno”.

Insieme a Rossi anche Marco Lattuada, direttore dell’anestesia rianimazione del Galliera: “Ho aderito a questo spirito volontario, perché le persone scendono volontariamente a operare in un’equipe molto ristretta in paesi che non hanno fondamentalmente nessuna assistenza chirurgica, Noi portiamo le persone su base volontaria"

Rossi e Lattuada proseguono: “In più forniamo materiale recuperato dalle regioni o dagli ospedali, dismesso, non scaduto ma non utilizzato nell’arco dell’anno che ci serve per offrire assistenza gratuita. Il materiale viene regalato oppure andiamo a fare il giro di chi sappiamo che ha qualcosa da offrirci e ci facciamo carico del trasferimento del materiale in sede, quindi si rinuncia al bagaglio personale, non ti serve visto che vai li a lavorare, per portare il materiale che rimane li allo scopo anche eventualmente dell’assistenza in loco che è ovviamente scarsa, chirurgicamente praticamente inesistente, portare le nostre specialità, strumentista urgentista ostetrica, rianimazione e due chirurghi, questa è la nostra equipe di base, portiamo tutto volontariamente con molto piacere e portare materiale ci costa poco, è difficile recuperarlo, quello si.

La fondazione ha un suo conto corrente, sia su Facebook sia sul sito internet troverete le coordinate bancarie per chi volesse donare e aiutarci in questa nostra missione”.

Per donare in favore della Fondazione Formazione Danza e Spettacolo:

Banca Passadore e Co. 

Conto numero 965767

IBAN IT67 S 03332 01400 000000965767

SWITF/BIC PASBITGG

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