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Attualità | 23 marzo 2023, 11:39

Sabato la manifestazione delle famiglie arcobaleno: "Vogliono cancellarci ma siamo indelebili"

Appuntamento alle ore 16.30 in largo Pertini, davanti al teatro Carlo Felice

Sabato la manifestazione delle famiglie arcobaleno: "Vogliono cancellarci ma siamo indelebili"

Tornano in piazza le famiglie arcobaleno per manifestare contro la decisione del governo di non riconoscere il regolamento europeo e lo fanno a una settimana dalla grande manifestazione di Milano.

"A una settimana dalla grande manifestazione di Milano a sostegno delle famiglie arcobaleno - si legge nel comunicato -, anche a Genova si sta preparando una manifestazione di piazza che si svolgerà sabato 25 marzo in largo Pertini a partire dalle ore 16.30.

Testimonianze, cartelloni e alla fine pugni con penna in mano levati verso il cielo, simbolo delle firme sui registri che non possono essere più apposte, per intervento delle prefetture sotto la spinta del governo Meloni.

Lo Stato Italiano non riconosce il diritto di avere figli/e al di fuori della famiglia tradizionale, a differenza di altri stati in Europa e nel mondo. Ma il cuore della questione è che nel momento in cui le famiglie LGBT+ si avvalgono all’estero delle tecniche di procreazione esistenti, una volta tornate in Italia non vengono accolte da quel substrato legislativo che difende i diritti delle ALTRE famiglie.

Ecco i motivi della nostra protesta.

1.      La commissione del Senato alle politiche europee ha espresso un parere negativo che vale come veto sulla proposta del regolamento europeo che intendeva uniformare le procedure di riconoscimento dellə figliə in tutti gli stati dell’Unione. Con il certificato europeo di filiazione tutti i minori avrebbero avuto gli stessi diritti, indipendentemente dalle condizioni della loro nascita, e avrebbero potuto muoversi tra i diversi Stati dell’Unione senza subire discriminazioni, avendo riconosciuti entrambi i genitori anche se dello stesso sesso. Con il voto del Senato si sanciscono le discriminazioni che vigono nei singoli Stati.

2.      Il ministro degli Interni ha ordinato ai sindaci di non trascrivere i certificati di nascita di figlie e figli di genitori omosessuali nati all’estero con la gestazione per altri o tramite procreazione medicalmente assistita, che significa in concreto negare l’esistenza di uno dei genitori (quello non biologico, volendo usare il linguaggio del secolo scorso per parlare di genitorialità) alla faccia della preminenza degli interessi del minore, criterio guida della Convenzione sui diritti dell'Infanzia. Chi ne paga il prezzo sono bambine e bambini.

3.      È stata depositata una ennesima proposta di legge per introdurre la perseguibilità del reato di surrogazione di maternità commesso all'estero da cittadini italiani, giusto per creare un clima di minaccia che sta facendo pensare a molte coppie se non sia il caso di andare via dall’Italia per far vivere i propri figli e figlie in un clima di maggiore accoglienza e civiltà.

4.      Ministri e deputati di Fratelli d’Italia e Lega stanno consumando tempo e voce per esprimere pareri al limite dell’offesa e del discorso d’odio, volendo costruire un nuovo nemico interno su cui distrarre l’attenzione del Paese: oggi tocca alle persone LGBT+ e alle loro famiglie, e alle persone transgender e non binary, colpevoli di attentare contro la famiglia tradizionale e contro i ruoli sessuali spacciati per naturali. Poco contano le ricerche sociali, le conoscenze mediche e psicologiche, gli studi antropologici, chi ci governa e amministra fa leva sulla pancia del suo elettorato, non importa se a smentirli sono le accademie o gli ordini degli psicologi e psicologhe o semplicemente la realtà, l’esistenza concreta dei soggetti che si vorrebbero tenere nascosti negli armadi, come negli anni precedenti ai moti di Stonewall e alla nascita del movimento per i diritti LGBT+. 

Questi i motivi sul piano nazionale ma c’è anche un livello locale che vogliamo nominare.

5.      Il Comune di Genova non ha modificato la delibera di Giunta con la quale si dice di concedere l’affido di minori in esclusiva alle famiglie tradizionali e ai single.

6.      Dopo avere vinto la causa che ha modificato la sentenza di primo grado e quindi tolto anagraficamente una madre a dei minori, il Comune di Genova si accanisce nel sostenere che nemmeno la stepchild adoption riconosce la madre che non ha partorito come secondo genitore.

7.      L’ex consigliere regionale leghista Giovanni De Paoli che nel 2016 al termine di un’audizione in Regione Liguria aveva detto: “Se avessi un figlio gay lo brucerei nel forno” è stato assolto perché il fatto non costituisce reato. Certo, hanno affossato il DDL Zan, De Paoli è quindi libero di esprimersi così con i genitori di Agedo!

8.      Infine la beffa nel municipio di Quarto, dove è stata collocata una panchina blu, simbolo della bigenitorialità perfetta, quella del padre e della madre, che nei fatti intende rendere il genitore, sovente il padre, anche quando maltrattante o incurante comunque figura incontestabile per i figli. 

Vogliono cancellarci ma noi siamo indelebili, e lo dimostreremo.

Sabato 25 marzo ci incontreremo a Genova in Largo Pertini, ore 16:30, in solidarietà con Famiglie Arcobaleno. Padri, madri e figliə porteranno le loro testimonianze, mentre le artiste Carola Perfigli e Gloria Pallotta disegneranno dal vivo la bellezza e il coraggio indelebili delle famiglie arcobaleno. Vieni e porta una penna biro con te. Ti aspettiamo!"

Redazione

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