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Sanità | 08 maggio 2023, 16:38

Covid, emergenza finita: le nuove regole per tamponi e mascherine in Liguria (Video)

Tamponi solo per sintomatici e mascherine obbligatorie solo a contatto con fragili, anziani o immunodepressi

Covid, emergenza finita: le nuove regole per tamponi e mascherine in Liguria (Video)

Dopo oltre tre anni di pandemia, l’OMS ha dichiarato ufficialmente terminata la pandemia da Covid-19 proprio nei giorni scorsi. Regione Liguria ha presentato oggi le nuove regole relative all’utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie e dei test rinofaringei per la ricerca di SARS-CoV2 nelle strutture sanitarie, sociosanitarie e assistenziali, valide per tutto il territorio regionale dal 1° maggio, contenute nella delibera di Alisa. 

L’obbligo di mascherina persiste per lavoratori, utenti e visitatori nelle strutture sanitarie all’interno dei reparti che ospitano pazienti fragili, anziani o immunodepressi e si raccomanda all’interno di tutti i reparti di strutture sanitarie. L’obbligo di indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie si estende anche agli lavoratori-utenti-visitatori delle strutture sociosanitarie e socioassistenziali. Per quanto riguarda i tamponi, i test vengono raccomandati per i pazienti che presentino sintomi compatibile con diagnosi di COVID19, per i contatti stretti di positivi, per i ricoverati intubati e trasferiti in rianimazione, per quanti infettivologi ed esperti in malattie infettive lo ritengano necessario. I Direttori Sanitari possono adottare misure aggiuntive legate alle specificità dei contesti operativi e organizzativi. 

A confermarlo con soddisfazione è il prof. Matteo Bassetti durante la conferenza stampa di presentazione delle nuove normative: “L’emergenza Covid è finita e le nuove regole sono quelle della convivenza con un virus profondamente diverso. La diagnostica si riserva unicamente a chi ha dei sintomi, e vanno a cadere i tamponi di screening per chi arriva, ad esempio, al pronto soccorso per cause diverse da sintomi respiratori, per il trasferimento da un reparto all’altro e per il trasferimento da ospedale ad altre strutture. Questa è una raccomandazione importante che credo faccia scuola a livello italiano, perché a quello che mi consta questo dovrebbe essere uno dei primi documenti italiani che in qualche modo derubrica il tampone di screening.

La mascherina rimane un presidio di protezione individuale fondamentale per quando si è a contatto con le persone anziane e fragili, ma si parla di contatto: se uno viaggia in un corridoio, in una zona di ristoro o in una sala medica la mascherina può essere indossata o meno, ma non c’è un obbligo. 

Anche su questo punto credo che la Liguria si ponga in maniera unica a livello Italiano, c’è stato sicuramente più coraggio anche su questo come su molte altre nella gestione del Covid.

La raccomandazione che continuano a ripetere è l’utilizzo della mascherina in presenza di sintomi respiratori: se hai la tosse, il raffreddore e ti cola il naso, se devi andare al lavoro, o andare a trovare una persona, o prendere sull’autobus o in ambienti chiusi è meglio se la mascherina te la metti”. 

Soddisfazione anche per Angelo Gratarola, assessore regionale alla Sanità: “Gli ospedali liguri hanno pagato un pegno enorme, per tre anni non hanno potuto svolgere le attività consone con aumento di liste d’attesa, rallentamento nello screening, ma già da qualche tempo stiamo progressivamente cercando di recuperare ciò che era rimasto indietro. 

Oggi anche l’OMS derubrica questa malattia a malattia endemica, quindi il virus circolerà nei nostri territori come fanno molti altri microrganismi. L’attenzione negli ospedali deve essere massima dove ci sono malati, fragili, anziani e immunodepressi, ma diciamo che vengono tolte alcuni tipi di prescrizione che erano tipiche della fase pandemica delle prime ore: questo non significa ‘liberi tutti’ ma un ritorno progressivo alla normalità”. 

Il cambiamento delle regole – spiega Filippo Ansaldi, direttore generale di Alisaè il frutto di un quadro epidemiologico e clinico mutato, con il passaggio dalla fase pandemica a quella endemica, ma anche del cambiamento dello stato immunitario della popolazione e del miglioramento della gestione clinica del paziente. Il cambiamento di strategia ci consente di attivare azioni di contrasto ai ritardi nel collocamento dei pazienti nei contesti sanitari più adeguati, al prolungamento dei tempi di degenza medi, al sovraccarico di sistema. Inoltre, possiamo potenziare la diagnostica legata a tutti i virus respiratori e non più sempre prevalentemente al Covid19”.  

Quello di cui siamo orgogliosi è che siamo la prima regione che regolamenta in modo uniforme le pratiche covid dopo la chiusura della pandemia da parte dell’OMS - commenta il presidente della regione Giovanni Toti e quindi comportamenti e atteggiamenti coerenti in tutti i nostri pronto soccorsi. 

Regione Liguria è stata protagonista durante il periodo della pandemia con i monoclonali, di cui siamo stati i principali utilizzatori in Italia, con la collaborazione tra medici di medicina generale e le nostre cliniche universitarie per le buone pratiche sul domiciliare, per la campagna vaccinale “Prenota vaccino” che è stato uno dei sistemi di eccellenza con cui siamo riusciti a raggiungere tante persone in pochissimo tempo, tanto da diventare ispirazione del “Prenoto salute” che oggi sta contribuendo a migliorare le liste d’attesa. Oggi facciamo un ulteriore passo confermando l’attenzione che abbiamo posto nel covid e la nostra capacità di reazione ed equilibrio della regione”. 

Da inizio pandemia sono stati effettuati 638.772 test molecolari solo all’ospedale San Martino, più altri 277.118 effettuati in altre ASL e processati nel policlinico, per un totale di 916.000. In Liguria i tamponi processati, in tutto, sono stati quasi 7 milioni (6.960.653). Le positività accertate sono state, in tutta la regione, 666.505, con 5.924 decessi. I vaccini somministrati sono stati 3.730.579.

Anche per quanto riguarda le mascherine si parla di numeri di record: nell’ospedale genovese sono state utilizzate 5 milioni e 325mila mascherine tra FFP2 e chirurgiche da gennaio 2020 a maggio 2023.  

Alla presentazione delle nuove regole ha presenziato anche Enrico Castanini, Amministratore Unico di Liguria Digitale, in prima linea durante l’emergenza sia per l’apporto logistico sia per il supporto informatico della piattaforma “Prenoto vaccino”: “Il momento più difficile di questi tre anni è stato dover improvvisamente usare le mie esperienze logistiche, pur non sapendo nulla di mascherine: la collaborazione con laboratorio analisi chimiche per avere assistenza tecnica per capire se stavamo comprando le cose giuste è stata fondamentale. 

Quel momento di fretta e urgenza è stato folle, i prezzi cambiavano a ogni ora. Per la parte informatica, invece, uno dei momenti peggiori è quando 42 calcolatori si sono fermati tutti insieme, a catena: il problema era che la gente stava troppo dentro la piattaforma di prenotazione per cercare dove poteva trovare del Pfizer. Immaginate un po’  come se  in un supermercato ci fossero sempre persone che entrano, senza però veder uscire nessuno”.

Chiara Orsetti

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