La riforma della sanità ligure passa oggi al Consiglio regionale, ma non senza tensioni. L’opposizione ha deciso di abbandonare i lavori della seduta in segno di protesta, denunciando la volontà della Giunta Bucci di non ascoltare i lavoratori del comparto sanitario.
La manifestazione di protesta, organizzata da Cgil, Cisl e Uil, aveva visto la partecipazione dei lavoratori sia sugli spalti dell’aula consiliare sia davanti all’ingresso del palazzo. "L’ultimo giorno chiarisce bene il senso della riforma, con la volontà della Giunta Bucci di non ascoltare i lavoratori della sanità ligure e i loro rappresentanti – ha dichiarato il consigliere del Pd Andrea Orlando – Una riforma fatta per le burocrazie, il Mef e la sanità privata. Vogliono fare una riforma sopra la testa dei lavoratori e dei cittadini. Noi non vogliamo confonderci con questo atto, perciò abbandoniamo i lavori dell’aula".
Sugli spalti, i lavoratori hanno scandito più volte "vergogna, vergogna" in segno di dissenso. Nonostante la protesta, la riforma è stata approvata con i voti del solo centrodestra, senza il sostegno delle opposizioni.
“Questa riforma, voglio ribadirlo, ha come obiettivo quello di utilizzare meglio le risorse e incrementare quelle a disposizione della cura, dei territori, dei servizi ai malati e ai cittadini. La nostra è una scelta di responsabilità nei confronti dei liguri: per questo la direzione scelta è quella di unificare quello che non ha senso mantenere frammentato, cioè funzioni amministrative, tecniche e di supporto, il cosiddetto back office, tutto quello che non è a diretto contatto con il cittadino e il malato. Al contrario avviciniamo e rafforziamo i servizi alle persone: presìdi, distretti, medicina di base, cure domiciliari e presa in carico dei pazienti cronici restano dove devono stare, vicini alle persone e alle comunità. Questo è possibile adottando una regia unica, per standardizzare i processi, ridurre sprechi, liberare energie professionali e reinvestire risorse nell’assistenza, per una sanità più efficiente e quindi più equa e sempre di più al servizio delle persone. Cinque aziende sanitarie rischiano di generare frammentazione, duplicazioni, diseguaglianze e costi amministrativi che sottraggono risorse ai servizi. Un’unica Asl permette di predisporre un sistema sanitario più semplice da governare, con condizioni e retribuzioni uniformate al rialzo a livello regionale e che, nelle declinazioni operative delle cinque Aree sanitarie locali, sarà più vicino alle persone, più forte nelle cure territoriali e più competitivo nell’alta specialità ospedaliera”, ha affermato il presidente della Regione Liguria Marco Bucci.
L’approvazione oggi in Consiglio regionale della riforma del Servizio Sanitario Regionale rappresenta "un passaggio storico per la Liguria – dichiara l’assessore alla Sanità Massimo Nicolò –. Con questo provvedimento compiamo una scelta chiara e netta: dotare la nostra regione di un sistema sanitario moderno, integrato e realmente capace di rispondere alle sfide del presente e del futuro. La Liguria è la regione più anziana d’Europa: un dato che non possiamo più limitarci a citare, ma che siamo chiamati a governare con responsabilità politica e visione strategica. L’invecchiamento della popolazione comporta un aumento della fragilità, della complessità clinica e della domanda di servizi territoriali: esigenze che un sistema frammentato non sarebbe più in grado di soddisfare. Con questa riforma superiamo definitivamente la dispersione organizzativa e costruiamo un modello unitario, fondato su una governance regionale forte, capace di guidare il cambiamento e garantire equità e qualità delle cure. È una riforma che semplifica, avvicina e rende più efficace l’intero sistema: un passo avanti decisivo per offrire ai cittadini risposte concrete, non burocrazia. E voglio dirlo con chiarezza: abbiamo portato a casa questa riforma che non è un semplice intervento tecnico, ma il frutto di una scelta coraggiosa, che rimette al centro la persona e il diritto alla salute. È una riforma che guarda lontano, che protegge il futuro dei liguri e che rende il nostro Servizio sanitario più sostenibile, più efficiente e realmente vicino a chi ogni giorno chiede assistenza e attenzione”.
I gruppi di maggioranza: "Condanniamo il comportamento irresponsabile e strumentale delle opposizioni durante la discussione sulla riforma della sanità"
"I sindacati erano già stati ascoltati nelle opportune sedi e hanno già avuto ampie garanzie da parte del presidente della Giunta di proseguire il confronto: la richiesta delle minoranze di sospendere la seduta per “audire” nuovamente i manifestanti è stata solo un pretesto per tentare di bloccare i lavori dell’aula. L'occupazione dell’aula da parte delle opposizioni, unita al continuo disturbo di uno sparuto gruppetto di iscritti alla CGIL – che avrebbe dovuto limitarsi ad assistere – ha raggiunto limiti inaccettabili, con l’obiettivo evidente di intimidire e impedire il regolare svolgimento dei lavori dell’Assemblea regionale. Sono poi irricevibili le gravi accuse di "fascismo" rivolte al presidente e alla maggioranza da esponenti della minoranza politica e sindacale, che con il loro comportamento dimostrano il massimo disprezzo per le istituzioni democratiche. Ancora una volta il Pd preferisce muoversi come braccio politico della CGIL, che ha ormai ufficialmente assunto le sembianze di un partito anziché svolgere il proprio compito di tutela dei lavoratori che dice di rappresentare. La maggioranza andrà avanti con serietà e determinazione, senza farsi condizionare da queste provocazioni e da metodi che nulla hanno a che fare con il confronto democratico".














