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Attualità | 05 giugno 2023, 16:59

Dagli scavi archeologici all’hub museale, la nuova vita della Loggia Banchi (video)

Saranno visitabili per due fine settimana gli scavi archeologici all’interno della Loggia Banchi, presentati questa mattina. Uno spaccato di vita genovese dal Medioevo al Seicento che ha modificato profondamente il progetto per il museo della città

Dagli scavi archeologici all’hub museale, la nuova vita della Loggia Banchi (video)

Dalle botteghe orafe ai fondaci in quello che, nel Medioevo, era uno spazio di pertinenza della storica famiglia degli Usodimare.

Si riconferma come una delle scoperte più importanti quella avvenuta negli spazi della Loggia Banchi che ha permesso di ritrovare uno spaccato della Genova tra il Trecento e il Seicento con qualche elemento datato all’epoca romana.

Ritrovamenti unici, sia per importanza che per estensione, che raccontano la storia della città e dei suoi abitanti e che hanno portato a ridiscutere il progetto del museo della città.

Il progetto originale, dunque, non si farà più e Loggia Banchi, che manterrà gli scavi visibili e visitabili, porterà un nuovo concetto di museo.

Non sarà un museo in senso stretto - ha spiegato il sindaco di Genova Marco Bucci - sarà un punto dove trovare i riferimenti. Genova ha più di 30 musei, qui saranno raccolte le informazioni e i riferimenti specifici per potersi poi muovere verso le altre  collezioni. La scoperta dei resti all’interno dell’edificio da un lato è una cosa che nessuno si aspettava, dall’altro, certamente, è un cambiamento di programma ma penso che la città sia contenta di questo cambio”.

Un cambio di progetto che ha visto la costante presenza della Fondazione Compagnia di San Paolo, come ha voluto sottolineare il presidente Francesco Profumo: “Per noi è stata una bella sorpresa. Avevamo pensato di accompagnare Genova per il Museo della città e adesso ci troviamo con una evidenza completamente diversa che naturalmente ci stimola molto. Il fatto di avere un museo che non è solo della città di oggi ma che ha una parte di vita sua dal 1200 a 1600 all’interno è una grande iniziativa.

Vogliamo accompagnare anche questa parte di attività che nella fase iniziale non era prevista.

Come progetto è molto interessante anche dal punto di vista storiografico. Questa parte di museo diventerà una specie di ‘hub museale’ che consentirà di guardare il passato e di orientare i visitatori rispetto alla città che ha trenta musei e come tali sono un valore. Se poi sono coordinati e hanno attività che consenta alle persone di essere guidate attraverso le visite, credo che diventerà un attrattore importante per la città”.

Gli scavi si sono conclusi lo scorso 31 maggio e, già dal mese di giugno, dovrebbero aprire al pubblico in occasioni di visita particolari con prenotazione obbligatoria (informazioni e prenotazioni disponibili qui https://www.enjoygenova.it/?pno=2)

Un ulteriore elemento che contribuisce ad arricchire la proposta culturale della Superba.

A proposito, l’assessore regionale al Turismo Augusto Sartori aggiunge: “Genova e la Liguria si scoprono sempre più attrattive. Anche la presentazione di oggi del sito archeologico lo conferma. Questo è un motivo in più per venire nella nostra Liguria. 

Veramente, non passa settimana, non passa mese in cui ci decliniamo ai turisti le nostre proposte. Offriamo cose belle e interessanti come il sito archeologico di piazza Banchi che scopre una Genova medievale che non conoscevamo. Posso essere solo che contento”.

L’importante lavoro portato avanti dalla Soprintendenza ha permesso di indagare una porzione su una superficie ampia quasi quanto tutta la loggia. Scavi straordinari che raccontano di preesistenze romane e dell’evoluzione della città che nella zona di Banchi aveva uno dei suoi punti strategici.

Manuela Salvitti, segretario regionale del Ministero della Cultura, aggiunge: “Siamo qui per presentare i lavori eseguiti dalla Soprintendenza e dal segretariato che hanno riguardato lo scavo in estensione della loggia sui reperti che sono emersi a seguito dei primi lavori per la realizzazione del progetto sulla Loggia dei Banchi. Il ministero si è prontamente mosso finanziando dei lavori prima in somma urgenza e, in seguito, elargendo prima 150 mila poi 300mila euro proprio per la estensione degli scavi e il consolidamento e restauro delle preesistenze”. 

Una scoperta che ha rimescolato le carte in tavola: “A seguito di questa grande scoperta, quasi inattesa, perché erano a 20 centimetri dalla pavimentazione, si è pensato, con tutti i soggetti coinvolti nella realizzazione del museo della città, di firmare un accordo. Di fronte a questa grande evidenza si è sentita l’esigenza di rivedere completamente il progetto che sicuramente doveva andare a valorizzare questo grande patrimonio.

Dall’altra parte, anche una rivisitazione di quello che poteva essere il progetto museografico. Su questo sono stati fatti tavoli tecnici su cui stiamo lavorando con Regione, Compagnia di San Paolo, Comune, Soprintendenze, stiamo cercando di portare avanti quello che può essere un nuovo allestimento, chiaramente verificando che sia compatibile sia dal punto di vista archeologico sia da quello monumentale”.

L’intenzione - prosegue ancora Salvitti - è quella di fare un museo che non esaurisca di per sé, vista anche l’esiguità degli spazi, quella che è la complessità della storia di Genova ma che diventi un rimando, un hub, che venga messo in un circuito che rimandi a quelle che sono le emergenze monumentali e alle altre preesistenze archeologiche e agli  altri musei civici e statali.

 

Mi piace mettere in evidenza - racconta ancora la Soprintendente per l’Archeologia, le Belle Arti e il Paesaggio per la città metropolitana di Genova e la provincia della Spezia Cristina Bartolini - il grande lavoro di intesa che c’è stato nel momento in cui, a seguito di questi straordinari ritrovamenti archeologici, tutti i soggetti congiuntamente hanno deciso di definire un accordo istituzionale in cui ha partecipato il Comune, il Ministero, la Regione e la Fondazione Compagnia di San Paolo. Questo perché ci si è resi conto di essere di fronte a una realtà straordinaria per cui era necessario riformulare le linee di utilizzo e il progetto originale. Voglio ancora evidenziare l’importanza della condivisione dei processi che si evolvono, così come la capacità di rivedere e rimodulare dei progetti già definiti vista l’occasione che offre una stratigrafia archeologica di questo tipo all’interno di una realtà architettonica straordinaria di Loggia Banchi che, nel 1595, quando fu realizzata, fu oggetto di dibattito culturale”.

Bartolini prosegue: “Due isolati, vari livelli di pavimentazione ma anche oggetti del vivere quotidiano e delle attività economiche come fondaci, banchi di lavoro, strutture per le acque; ancora, una bottega di orefici, a dimostrazione che il toponimo ha origini molto antiche. Questa ricchezza di stratigrafie è sigillata nel momento di costruzione della loggia e rappresenta un unicum all’interno di un contesto di scavo perché qui è fissato come in un momento ideale tutto ciò che era preesistente e che la storia della città ha raccolto al suo interno”.

Isabella Rizzitano

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