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Attualità | 14 gennaio 2024, 18:54

Stefano Tacconi torna a camminare: “In coma mi è passata tutta la vita davanti”

L’ex portiere della Juve che ha chiuso al Genoa la sua carriera parla in tv: “Mi ha aiutato rivedere le partite dove giocavo anche io”

Stefano Tacconi torna a camminare: “In coma mi è passata tutta la vita davanti”

Stefano Tacconi, storico ex portiere della Juventus che ha terminato la propria fortunata carriera nel Genoa nel 1994, è tornato in televisione camminando sulle proprie gambe. Dopo essere stato colpito da un’ischemia cerebrale il 23 aprile 2022 e aver lottato per settimane tra la vita e la morte, l’ex sportivo ha dovuto affrontare un lungo percorso di riabilitazione che gli ha consentito, con molta cautela, di tornare a muoversi in autonomia.  

Ad attenderlo era la conduttrice Silvia Toffanin, che ha aperto gli studi del programma Verissimo all’ex calciatore sessantasettenne e ha chiacchierato lungamente con lui delle condizioni di salute. “È stato un bel Natale, con tutta la famiglia siamo stati ospiti di un amico in un ristorante molto carino. Sto meglio – ha raccontato l’ex portiere di Juventus e Nazionale –, anche se ancora non è la vita di prima, una gamba non mi funziona ancora bene. A febbraio vediamo se mi opererò, deve sciogliersi una vena che è chiusa in tre punti. Non mi ricordo quando è arrivata la trombosi, forse durante il coma. Valuteremo insieme ai dottori la cosa migliore da fare”.

In studio insieme a lui anche i suoi due figli maschi, Andrea e Alberto, che lo hanno accompagnato e aiutato ad affrontare la malattia e la riabilitazione. “Lo spirito è sempre lo stesso, combattivo come in campo. È tutto faticoso, ma lotto. Faccio tanto sport. Mi commuovo più facilmente di prima, vedo la vita in modo diverso perché mi è passata davanti e dei medici bravissimi mi hanno ripreso per i capelli. Avevo tirato un po’ troppo la corda, bisogna ascoltare più il proprio fisico e assecondarlo. Mia moglie e mio figlio Andrea – ha ironizzato – sono i miei badanti. Non fumo e non bevo più. La riabilitazione fa male, ma combatto. Una mattina mi sono svegliato e ho deciso di mollare carrozzina e stampelle, è successo 15 giorni fa”. 

Inevitabilmente, il pensiero si è rivolto spesso al passato: “Riguardavo le vecchie partite della Juventus, mi davano la carica. Fare il portiere è un mestiere stressante, se sbagli ti fischiano in 80-90 mila. Meno male che in carriera sono stato spesso bravo, rivedermi tra i pali mi ha aiutato”.

Il prossimo obiettivo di Tacconi è andare a fare una vacanza insieme alla famiglia (ha altre due figlie, Virginia e Vittoria): “Ho voglia di evadere e di tornare alla normalità”. 

C.O.

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