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Attualità | 01 marzo 2024, 08:35

Teatro Verdi, consiglieri municipali all’attacco: “Il comune ignora Sestri Ponente”

Dopo la notizia del bando per l’assegnazione a una nuova gestione, Partito Democratico, Lista Rossoverde, lista Genova Civica e Movimento Cinque Stelle ribadiscono: “Così cultura al ribasso”

Teatro Verdi, consiglieri municipali all’attacco: “Il comune ignora Sestri Ponente”

All’indomani della notizia dell’intenzione del Comune di Genova di recuperare le chiavi del Teatro Verdi per riaffidare la gestione, i consiglieri del municipio VI Medio Ponente in forza alle liste di opposizione non ci stanno e puntano il dito contro l’amministrazione comunale.

“Il Comune di Genova - si legge in una nota diffusa -  emette un bando per assegnare il Teatro Verdi a una nuova gestione. Come avevamo più volte denunciato, la volontà del Sindaco, che ha per sé la delega alla cultura, è quella di fare finta che i cittadini, le associazioni e le realtà del territorio non esistano e come sempre a pagare le spese è la comunità".

Ancora: “Per il Comune questo quartiere non esiste: L'Amministrazione Comunale ha ignorato apertamente il processo partecipativo richiesto dalle associazioni e dai cittadini. Anziché sedersi intorno a un tavolo, il Sindaco ha deciso ciò che, secondo lui, è meglio per i cittadini. Sbagliando. All’assemblea pubblica molte realtà storiche e autorevoli hanno chiesto di essere coinvolte. Tutte ignorate. Anche volendo, manca il tempo: Al soggetto che vorrà prendere in concessione il Teatro sono richiesti più di 300 mila euro all’anno per far funzionare il teatro il minimo indispensabile, con 175 mila euro di cauzione già subito, senza che il Comune metta un euro. Anche avendoli, il bando scade il 21 marzo, tra 20 giorni. Un tempo decisamente insufficiente per istruire le pratiche quasi per chiunque”.

Poi l’affondo: “Se manca il tempo, manca la volontà: L'imposizione di tempi strettissimi per la partecipazione rende difficile se non impossibile coinvolgere realtà che, pur essendo fondamentali per il tessuto locale, non sono state precedentemente coinvolte. Queste condizioni così stringenti favoriscono solo chi ha già le possibilità di partecipare e con quella cifra i soggetti non sono certo molti. La cultura al ribasso: Il criterio evidente è quello della gara economica al ribasso. Questa scelta del Sindaco, che certo non stupisce, rischia di compromettere la qualità e la sostenibilità delle proposte. Questo approccio potrebbe portare a scelte che mettono a repentaglio il futuro del Teatro Verdi e la sua integrazione nella comunità”.

E il Municipio? Al Consiglio del 28/2 - si legge ancora - la destra ha proposto un emendamento e ha votato la nostra mozione dopo più di un mese che l’avevamo presentata. I consiglieri di maggioranza si sono impegnati già sapendo che era un passaggio inutile? Oppure contano così poco che erano in buona fede?”.

Non mancano poi gli interrogativi sul parcheggio: “Chiunque deciderà di prendere il Teatro Verdi in gestione avrà un parcheggio chiuso la sera e nei festivi proprio davanti alla porta d’ingresso. Ma di questo nessuno, in Comune, sembra preoccuparsene. Solo passerelle: Mentre avevamo assessori e consiglieri a incassare applausi in occasione di ‘Genova città dell’Inno’ al Carlo Felice, nessun esponente della destra ha pensato di venire sul territorio a confrontarsi con le persone che da anni sono senza un presidio fondamentale come il Teatro Verdi. Quando si tratta di salire su un palco sono tutti e tutte capaci, ad ascoltare decisamente meno. Facciamo nostro l’augurio del Maestro della Filarmonica Sestrese Matteo Bariani: ‘Speriamo di poter tornare a casa nostra, al Teatro Verdi’ anche se la strada intrapresa dal Comune sarà decisamente in salita”.

Redazione

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