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Attualità | 05 febbraio 2025, 07:56

Ponte Morandi, martedì riparte il processo. Possetti: "Non accetteremo un fallimento"

Si riprende dall'audizione dei periti che presenteranno l'esito degli approfondimenti svolti in queste settimane

Ponte Morandi, martedì riparte il processo. Possetti: "Non accetteremo un fallimento"

Dopo due mesi di interruzione per l'integrazione di perizia, ripartirà il prossimo 11 febbraio il processo sul crollo del Ponte Morandi di Genova. Un giorno in più di udienze settimanali a partire dal prossimo martedì, per la ripresa a ritmi serrati nel procedimento sulle cause del crollo del 14 agosto 2018, che provocò quarantatré vittime.

Si riparte da lì, dall'audizione dei periti che presenteranno l'esito degli approfondimenti svolti in queste settimane per integrare gli accertamenti già svolti nel corso dell'incidente probatorio sulle cause del disastro, per arrivare a stabilire se potenziali ammaloramenti potessero essere intercettati prima della tragedia e chiarire se il collasso del viadotto fosse stato preventivabile o evitabile, salvando vite.

Il cronoprogramma dei lavori prevede, a partire dall'11 in poi, un possibile aggiornamento sulle udienze successive con spazi per il prosieguo degli interventi peritali anche, se necessario, sul 12, 17, 18 e 19 febbraio. Dopodiché toccherà ai consulenti delle parti, parlare in aula. Seguiranno le dichiarazioni spontanee da parte degli imputati, per poi capire se la nuova fase istruttoria-dibattimentale potrà essere conclusa entro aprile o maggio di quest'anno.

"Noi - spiega Egle Possetti, portavoce del Comitato in ricordo delle vittime del Ponte Morandi di Genova - cercheremo intanto di capire come si proseguirà, anche se abbiamo già letto le indicazioni dei periti. Cercheremo di capire anche come verrà accolta e come sarà acquisita questa integrazione di perizia".

Difficile preventivare quanto potrà durare ancora l'iter processuale che, nell'ambito del primo grado, durerà per buona parte del 2025. Sui tempi della prescrizione la stessa Possetti aveva spiegato: "Non potremo mai accettare un fallimento di questa vicenda giudiziaria, per noi purtroppo la condanna è già operativa dal 14 agosto 2018".

"Noi - prosegue ancora la portavoce del comitato - continuiamo il nostro lavoro di collaborazione. Come abbiamo già detto per noi gli argomenti sono già molto chiari, se l'integrazione servirà a chiarire e a dettagliare ulteriormente quel che è già chiaro, per noi benvenga. È giusto che ci sia chiarezza e che il giudice sia messo in condizioni di acquisire quante più informazioni possibili".

Valentina Carosini

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