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Venerdindie | 08 marzo 2024, 15:30

VenerdIndie - La ‘Maledetta Timidezza’ di Carolina Da Siena: “Con la scrittura vado dove più mi sento libera”

Canzoni come racconti per parlare a quante più persone possibili, con la libertà di spaziare da un genere all’altro: il percorso dell’artista candidata anche al Premio Tenco

VenerdIndie - La ‘Maledetta Timidezza’ di Carolina Da Siena: “Con la scrittura vado dove più mi sento libera”

Racchiudere in pochi aggettivi un percorso musicale in costante evoluzione è praticamente impossibile, ma se si dovesse fare lo sforzo di individuarne uno per definire la musica di Carolina Da Siena, quell’aggettivo potrebbe essere sincerità.

Ascoltando brani come ‘Maledetta timidezza’ (chissà se è un omaggio a ‘Maledetta Tenerezza’ de La Rappresentante di Lista), ultimo singolo pubblicato, oppure ‘Cristiano Ronaldo’ o ‘Troya’, ci si ritrova faccia a faccia con storie, emozioni ed eventi che hanno riguardato tutti e tutte, in maniera più o meno diretta e che Carolina racconta senza fronzoli.

La sua è una musica aperta, senza pregiudizi e preconcetti dove gli arrangiamenti ‘sfacciati’ non hanno paura di ‘dare fastidio’ e dove le armonie raccontano i sentimenti più profondi e spaccati dell’io spesso più nascosto, cantanti da un timbro tagliente che rende la cantautrice inconfondibile.

Quando hai deciso che avresti intrapreso la carriera di musicista? 

Non ricordo un momento in particolare, ma c’è stato un periodo, finite le superiori, in cui i live diventavano sempre di più così come le canzoni e la voglia di collezionare esperienze il più possibile. Credo sia successo allora. 

Ci sono stati artisti o artiste che ti hanno influenzata in modo particolare e che sono stati per te fonte di ispirazione? 

Sì, ce ne sono stati diversi in diverse fasi della mia vita.

I primissimi ad avermi influenzata in modo particolare sono state le icone del rock Iggy Pop e David Bowie. Entrambi mi hanno aperto le porte su mondi sonori che allora non conoscevo ma che ho amato sin da subito, ed entrambi hanno simboleggiato libertà in tutti i sensi per me. 

Tra gli artisti che mi hanno affascinata e ispirata successivamente ci sono sicuramente anche Elliott Smith, Lana del Rey e, su tutti, Stromae.

La prima volta che ho visto e ascoltato Stromae sono rimasta folgorata dal suo modo di stare sul palco e dalla sua musica, che mi sembrava diversa e, nel suo genere (anzi, mix di generi), innovativa. Quando ho approfondito, mi sono innamorata anche dei testi e del suo modo di rendere ballabili tematiche che difficilmente balleremmo. 

Di Lana del Rey amo la malinconia e il mondo cinematografico delle sue produzioni, essendo da sempre appassionata di colonne sonore di film.

E per quanto riguarda Elliott Smith, invece, credo mi abbia molto ispirato il suo essere stato disarmante e puro nel trasmettere il disagio attraverso le canzoni. 

Nelle tue canzoni affronti tematiche non sempre facili: risale al 2021 il singolo ‘Troya’. Vuoi raccontarci di che cosa tratta e come mai hai deciso di parlare così apertamente di un argomento complesso? 

‘Troya’ non è mai stato un brano facile per me. Parla di cat-calling e di molestie ed è stato scritto dopo una notte in cui ho temuto che non sarei tornata a casa sana e salva, perché qualcuno aveva deciso di farmi molta paura. Sono stata male per diverso tempo perché non riuscivo a razionalizzare l’accaduto e nemmeno a parlarne. Ero incazzata nera e non trovavo risposte. Perciò ho semplicemente provato a raccontarmi attraverso la musica, come spesso accade. 

Quando il brano è uscito non mi sarei mai aspettata di ricevere tanti messaggi, anche da parte di persone sconosciute, che spontaneamente mi hanno raccontato i loro brutti episodi di molestie: donne giovani e meno giovani, amiche e non, persino mia madre si è aperta su cose che non aveva mai detto prima. Ci hanno insegnato che, quasi sempre, sono le vittime a 

dover provare vergogna ma non è così, è la società in cui cresciamo ad essere ancora marcia.

Perciò credo sia sempre molto importante parlare apertamente di argomenti complessi senza timore. I vasi di Pandora vanno scoperchiati, serve fare rumore per quanto possibile, altrimenti non cambierà mai nulla.

Nel tuo ultimo brano uscito, ‘Maledetta Timidezza’, il registro è diverso, ma racconta ulteriori sfaccettature dell’animo femminile. 

È vero, in Maledetta Timidezza il registro è diverso. Mi piace spaziare tra i generi perché ho sempre avuto difficoltà ad incasellarmi in un genere specifico. Nella scrittura cerco di andare dove più mi sento libera.

Questa volta ho scritto una ballad in cui ho messo a nudo il mio profondo senso di inadeguatezza. Adoro le ballad e sono da sempre una persona molto timida e ansiosa ed è bello poterlo ammettere senza più provare imbarazzo. È importante accettarsi ed accettare, credo sia questa la vera forza. 

La sensibilità è un’arma molto potente se impariamo a gestirla e probabilmente una chiave per non farci sopraffare da tutto potrebbe essere quella di trovare la nostra dimensione, qualsiasi essa sia.

A questo giro sono stati diversi anche gli uomini che mi hanno detto di essersi ritrovati nel testo, mi ha fatto molto piacere. 

C’è stata una particolare esperienza che ti ha emozionata o stupita nel tuo percorso musicale fino a oggi? 

Una delle esperienze più emozionanti nel mio percorso musicale è stata la candidatura al Premio Tenco di ‘Klotho’, il mio album d’esordio, nella categoria Opera Prima. Ricordo il senso di gioia e stupore dopo aver appreso la notizia, non me lo sarei mai aspettato! 

Al momento l’album non è presente sulle piattaforme digitali, ma con molta probabilità lo renderò disponibile anche per lo streaming prossimamente. 

Quali sono i tuoi progetti futuri e cosa possiamo aspettarci da te nei prossimi mesi? 

Sicuramente nuova musica. Sto lavorando a diversi progetti, sia come artista che come autrice per altri artisti e spero di farvi presto ascoltare novità. Dopo una ballad magari ci starebbe un brano un po’ più punk, che dite? 

Intanto vi ringrazio di cuore per questa intervista, alla prossima!

Chiara Orsetti e Isabella Rizzitano

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