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Cronaca | 07 maggio 2024, 18:25

Arresti all’ex Latteria, polemiche sull'uso della forza. Il Comune: “La polizia locale ha mantenuto un comportamento impeccabile”

In sala rossa la richiesta di chiarimenti sui disordini notte tra il 3 e il 4 maggio da parte dei consiglieri Simone d’Angelo, Francesca Ghio e Federico Barbieri

Arresti all’ex Latteria, polemiche sull'uso della forza. Il Comune: “La polizia locale ha mantenuto un comportamento impeccabile”

Nella notte tra il 3 e il 4 maggio la città è stata scossa da tensioni e conflitti all’ex Latteria occupata di stradone Sant’Agostino dove una pattuglia dei carabinieri è intervenuta per una segnalazione di furto, ma è stata contestata da alcuni frequentatori del centro sociale. L'alterco ha portato alla chiamata di ulteriori forze dell'ordine, e alla fine otto persone sono state arrestate con accuse che includono resistenza a pubblico ufficiale, lesioni aggravate e danneggiamento. Una ventina di manifestanti si è radunata in segno di solidarietà verso gli arrestati davanti alla caserma, sciogliendosi solo nelle prime ore del mattino. 

L'intervento della polizia ha suscitato scalpore per l'ampio dispiegamento di forze e per l'uso sproporzionato della forza.

I consiglieri comunali Simone d’Angelo (Partito Democratico), Francesca Ghio (Lista Rosse Verde) e Federico Barbieri (Genova Domani) hanno chiesto oggi in consiglio comunale chiarimenti riguardo alle modalità definite nel "piano coordinato con altre forze dell'ordine per il controllo e il pattugliamento del centro storico", incluso nel Piano Caruggi, e sui suoi effettivi risultati.

La ricostruzione dei fatti riportata in consiglio comunale l’assessore alla sicurezza Sergio Gambino:

“Poco prima dell'una, una pattuglia del nucleo radiomobile si stava recando a effettuare un sopralluogo per un possibile furto in abitazione, passando lungo il tragitto davanti alla ex Latteria occupata di Stradone Sant'Agostino. Un uomo, successivamente identificato come parte del centro occupato, ha iniziato a rivolgere pesanti insulti ai carabinieri. La situazione è poi degenerata quando diverse altre persone dal centro sono uscite e hanno circondato e aggredito verbalmente e fisicamente i militari. Vista la situazione di pericolo, preoccupati per la propria incolumità, i militari accerchiati hanno dato l’allarme alla Centrale Operativa dei Carabinieri. Alle ore 01.02 è pervenuta alla Centrale Operativa della Polizia Locale una richiesta di ausilio da parte della Sala Operativa della Questura, poi sollecitata dalla Centrale Operativa dei Carabinieri, per una criticità in atto nello Stradone Sant’Agostino che vedeva coinvolta una pattuglia di carabinieri. Pertanto, la Centrale Operativa della Polizia Locale ha inviato sul posto le pattuglie disponibili. Gli agenti hanno raggiunto la zona in pochi minuti dalla chiamata svolgendo sostanzialmente le seguenti attività. Hanno creato un cordone protettivo per separare le numerose persone che volevano intervenire contro la Polizia e i carabinieri i quali, in questa circostanza, si sono rivolti a loro con toni e atteggiamenti volti a ridurre la tensione, invitando ripetutamente alla calma, nonostante gli insulti e i comportamenti aggressivi di molti. Tutto ciò comprovato dalle registrazioni delle bodycam; su richiesta dei Carabinieri, due giovani fermati dai militari sono stati trasportati con le “autocelle” in uso presso la caserma San Giuliano. Gli arresti sono stati eseguiti e le attività di indagine condotte dall’Arma dei Carabinieri.

Le immagini e gli audio registrati, interamente visionati dalla Polizia Locale e che sono stati messi a disposizione della Polizia Giudiziaria operante e dell’Autorità Giudiziaria – ha detto l’assessore – confermano la grande professionalità degli operatori e in particolare di quelli di Polizia Locale i quali, pur adempiendo al dovere di coadiuvare i militari dell’Arma, hanno tenuto un comportamento impeccabile volto a ridurre la tensione esistente e a riportare alla ragionevolezza i giovani coinvolti”.

Gli arresti

L’assessore ha ricordato che sono state fermate in totale otto persone di età compresa tra i 20 e i 35 anni, arrestate per resistenza a pubblico ufficiale, lesioni aggravate e danneggiamento. Sono state portate in carcere a Pontedecimo e Marassi. A seguito degli arresti eseguiti dai militari dell’Arma, il giorno successivo, si sono svolte alcune manifestazioni organizzate da gruppi anarchici. Durante il corteo in centro città, alcuni facinorosi hanno perpetrato danneggiamenti e imbrattamenti. Le relative indagini sono condotte dalla Questura”. L’assessore ha sottolineato che “nessun ruolo ha avuto o potrebbe avere la Polizia Locale, essendo per legge preclusa ad essa ogni forma di intervento o di gestione di manifestazioni comportanti profili di ordine pubblico se non su richiesta della Questura”.

Sul Piano Coordinato del Centro Storico: 

“A far data dal 1° giugno 2021, a seguito di disposizioni del Questore, per far fronte alle numerose e diffuse segnalazioni di degrado e insicurezza il territorio viene suddiviso in un piano di controllo a 3 zone (denominate A-B-C) che prevede la vigilanza per ogni singola zona a rotazione tra le forze di polizia (Polizia Locale, Carabinieri, Polizia di Stato). In ogni area, ciascuna “forza di polizia” presidia il territorio al fine di prevenire e contrastare attività illecite di qualsivoglia natura, assicurando altresì interventi di iniziativa su segnalazione o chiamata (dal 112 o altro). Qualora necessario, come successo nella notte del 4 aprile, le “forze di polizia” prestano reciproco ausilio». L’assessore alla Sicurezza ha anche ricordato che «l’identificazione rappresenta un preciso compito delle Forze dell’Ordine ed è previsto dal Testo Unico delle leggi di pubblica sicurezza. Voglio ricordare che non esistono “zone franche” dove non si possono effettuare controlli e dove vige una sorta di immunità non scritta. Quindi anche le zone adiacenti ai centri sociali possono essere oggetto di controlli di polizia cosi come avviene in ogni altra parte della città. L’azione di resistenza e di rifiuto al controllo degli occupanti della latteria, ma soprattutto la reazione violenta nei confronti delle Forze dell’Ordine, hanno determinato la richiesta di aiuto che i due carabinieri, accerchiati e trovandosi in evidentemente inferiorità numerica, hanno rivolto alle altre forze di polizia presenti sul territorio ed alla Polizia Locale, per gestire più di 30 persone che inveivano contro di loro. Presupposti che rendono già così molto fantasioso parlare di un’attività repressiva delle Forze dell’Ordine che hanno chiamato i rinforzi per garantire una corretta gestione della situazione ed evitare che potesse degenerare, tutelando allo stesso tempo la sicurezza delle persone non direttamente coinvolte. Abbiamo assistito a molti silenzi dinnanzi a comportamenti estremisti simili, ma arrivare addirittura a difenderli per una pura strumentalizzazione è inaccettabile. Per quanto riguarda la Polizia Locale, di mia competenza, non vi è stato alcun uso sproporzionato della forza: gli agenti di Polizia Locale non hanno in dotazione il taser e non hanno effettuato alcun arresto. È stato fornito principalmente un supporto logistico ed un aiuto nel riportare la calma nel corso dell’intervento, cosa che è avvenuta in maniera professionale senza l’uso della forza ma con il dialogo”.

Redazione


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