È una giornata triste per Genova che oggi piange Leila Maiocco.
Figura carismatica, capace di convogliare le forze nelle giuste battaglie, Maiocco ha lottato per la chiusura dell’altoforno di Cornigliano prima di trasferirsi a Roma, nel 2000 come funzionaria di Roma Capitale.
Femminista, attivista sociale e culturale, personalità di spicco a Genova, è stata capace di distinguersi anche nella Capitale dove ha lavorato nell’Istituzione Biblioteche di Roma.
Maiocco era stata alla guida del Comitato donne lavoro e ambiente di Cornigliano con cui aveva lottato per la chiusura dell’altoforno dell’Italsider, battaglia raccontata in ‘Passioni d’acciaio’, scritto con il giornalista Roberto Orlando.
Per quindici anni, fino al suo trasferimento a Roma, aveva guidato il centro civico di Cornigliano mettendo accanto alle battaglie politiche anche la sua devozione per la cultura.
Tornata a Genova dopo la parentesi romana alcuni anni fa, non aveva fatto mancare il suo apporto alla vita sociale.
Malata da tempo, nel corso degli ultimi mesi aveva accolto nella sua casa personalità di spicco di diversi ambiti.