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Attualità | 11 novembre 2024, 15:00

Tra stelle e miglior rapporto qualità-prezzo: sono sei i ristoranti genovesi nominati nella Guida Michelin 2025

The Cook, Il Marin e San Giorgio i locali stellati, mentre invece nella categoria 'Big Gourmand' sono stati inseriti Rosmarino, Bruxaboschi e Roma

Ristorante The Cook - Foto Paolo Picciotto/Pagina web Guida Michelin

Ristorante The Cook - Foto Paolo Picciotto/Pagina web Guida Michelin

Genova, tra antichi sapori e tradizioni gastronomiche, cucina fatta di semplicità e di riflessioni mediterranea, ha saputo conquistare ben sei posti all'interno della Guida Michelin 2025 in quelle due categorie più importanti della nota guida: la prima è tra le stelle, sinonimo di cucina di grande qualità, e la seconda è il 'Big Gourmand', ovvero quella sezione in riferimento al 'miglior rapporto qualità-prezzo'.

Ovviamente, oltre ai sei iridati dei due titoli, sono stati inseriti altri ventiquattro locali su Genova, selezionati per la 'Buona Cucina'. In totale, quindi, Genova si presenta nella guida con un totale di trenta attività. 

Per quanto riguarda i sei che hanno strappato un traguardo preziosissimo, questo arriva in un momento storico importante per la Guida, che quest'anno spegne la bellezza di settanta candeline.

La pubblicazione 2025 si rivela ricca come la precedente, con l’iscrizione di centotrenta nuovi ristoranti, e ha posto l'accento anche in una crescente attenzione alla sostenibilità, con la maggior parte degli chef concentrati su una cucina locale, sapendo ricorrere il più possibile a piccoli produttori del territorio.

Nel dettaglio, i tre locali che hanno ottenuto l'ambita stella sono stati: The Cook, Il Marin e San Giorgio.

Per quanto riguarda The Cook, capitanato dagli chef Ivano Ricchebono e Simone Belfiore, la Guida nella descrizione ha evidenziato sia la la struttura suggestiva, quindi in termini di location, e i piatti moderni tra terra e mare, in termini degustativi: "All'interno del trecentesco palazzo Branca Doria, di cui occupa una sala dallo straordinario soffitto affrescato da Bernardo Strozzi nel 1618, il ristorante si trova nel centro storico più tipico, quello dei carrugi e della Genova popolare che, alla prima svolta, sa diventare aristocratica. La cucina di Ivano Ricchebono e di Simone Belfiore propone due menu degustazione, lasciando poi la libertà di ridurre e incrociare i piatti da un percorso all'altro. Le proposte sono fondamentalmente creative e si dividono tra mare e terra".

Riguardo Il Marin dello che Marco Visciola che si trova al Porto Antico nel medesimo edificio che ospita Eataly, invece, la guida pone l'accento sulla sala connotata da "semplicità" e una cucina "di territorio" ma sapientemente "rinnovata con tecniche e idee attuali", citando come esempio "lo spaghetto martini cocktail, shakerato in sala con bitter Martini e olive in crema e un gin extra virgin alle taggiasche nebulizzato per aromatizzare" ma anche "i tortelli sostenibili con interiora, lische e testa di pesce in salsa e brodo, con un piacevole tocco di maggiorana a completare il tutto".

Il terzo locale, San Giorgio, che si affida in cucina alle mani del giovane cuoco Samuele di Murro, la Guida Michelin lo definisce come "IL locale di Genova", capace di essere " elegante e classico allo stesso tempo, dalla qualità solida, garantita dalla famiglia Scala". In questo caso, ciò che li ha, inoltre, contraddistinti è una "linea gastronomica di gusto mediterraneo che, seppur con presentazioni attuali e utilizzo di tecniche moderne, esprime una forte matrice ligure, sapida, profumata e saporita, ben sintetizzata dal crudo di tonno rosso condito con spuma intensa di verbena ed accompagnata con crema di capperi e "caviale" di tonno essiccato e fritto", scrive la Guida, ma anche "ottima la carta dei vini con uno spazio, ed un tomo a parte, dedicato alle bollicine italiane e soprattutto francesi". 

Per quanto riguarda, invece, gli altri tre locali genovesi inseriti nella categoria 'Big Gourmand', in riferimento al 'miglior rapporto qualità-prezzo', ricordiamo essere Rosmarino, Bruxaboschi e Roma, ecco nel dettaglio come li descrive la Guida Michelin.

Partendo da Rosmarino, la guida citando le tre sale interne le connotato di una "piacevole ed informale atmosfera". Sul fronte cucina, invece, si differenzia per "un'intelligente proposta di classici liguri, sia di carne che di pesce, sorretta da ottimi ingredienti. Imperdibile il baccalà brandacujun, ma anche i raviolini di borragine al tocco e la trippa alla sbira". 

Il secondo locale, Bruxaboschi, che si trova nell'entroterra in frazione San Desiderio, "delizia i clienti dal 1862 con la stessa gestione familiare", scrive la Guida. Per i piatti "omaggia le tradizioni locali (quasi esclusivamente carne), a cominciare da un'ottima cima alla genovese, picagge e pansotti tra le paste, coniglio fritto. In stagione è immancabile l'appuntamento con i funghi". 

Terzo e ultimo locale, Roma, situato a Montoggio, parliamo di "oltre cent'anni di storia e diverse generazioni familiari danno solidità a questa risorsa ligure dell'entroterra". Nell'ariosa sala di stampo classico, viene servita in porzioni generose una buona cucina stagionale di territorio, che poggia sulle produzioni dei propri orto e frutteti, quindi, pesto fatto in casa, funghi e tartufi, ottime carni sotto forma di tartare o tagliate. Una parte del menù è – tuttavia - dedicata anche al pesce", lo descrive così la Guida Michelin.

Federico Antonopulo

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