Affacciato su piazza Alimonda, dominando l’angolo con via Caffa, il Bar Lino è stato per decenni un vero e proprio punto di riferimento non soltanto per il quartiere, ma per la città tutta.
Luogo iconico per gli apertivi, ritrovo degli sportivi, questo piccolo locale aperto da Lino Cairoli negli anni Sessanta, ha visto alternarsi generazioni dietro e davanti al bancone.
Ma oggi, questo caposaldo per centinaia di persone saluta la città e segna la fine di un’epoca.
Il ‘tempio degli aperitivi genovesi’ mette un punto alla storia iniziata nel Dopoguerra, figlia di quel rinnovato benessere e di quella irrefrenabile speranza che ha segnato la rinascita di Genova e dell’Italia tutta a conflitto finito.
Lino, assieme al figlio Giulio, trovò in pochi metri quadrati il suo regno, fatto inizialmente di latte e caffè, pian piano mutato con la trasformazione sociale.
Un percorso che, negli anni, ha fatto di questo luogo un riferimento in fatto di aperitivi e che oggi, dopo un cambio di gestione che ne aveva parzialmente modificato la natura, si confronta con la chiusura.
Niente più ‘focaccia né caffè, niente stuzzichini né patatine fritte, nessuno ‘Special’, il Negroni rivisto e preparato con il Biancosarti al posto del gin.
Le serrande del Bar Lino si sono definitivamente abbassate ma in tanti continuano a omaggiare un pezzo di Genova che, come purtroppo continua ad accadere, se ne va.