La ricerca di esche avvelenate da parte dei Carabinieri Forestali nelle aree più impervie dell'entroterra, utilizzando il supporto di cani addestrati si conferma uno strumento essenziale per la tutela degli animali. Negli scorsi giorni l’Unità Cinofila Antiveleno “Liguria” dei Carabinieri Forestali, in collaborazione con la Vigilanza Faunistica della Regione Liguria, ha condotto una serie di ispezioni nei comuni di Montoggio e Valbrevenna, situati nell’Alta Valle Scrivia. Questa zona era già stata oggetto di attenzione in passato a causa di episodi di avvelenamento che avevano causato la morte di diversi animali domestici. All’operazione hanno preso parte anche i volontari dell’ENDAS, con il supporto dei loro membri.
Il prezioso contributo delle unità cinofile, addestrate nell’ambito del progetto europeo “LifeWolfAlps EU”, è finalizzato a contrastare questo fenomeno crudele e illegale, perseguito dalla normativa penale italiana. In questa specifica operazione sono stati impiegati due cani altamente specializzati: il pastore tedesco “Baro”, appartenente ai Carabinieri Forestali, e il Drahthaar “Sax”, in forza alla Vigilanza Faunistica Regionale, entrambi esperti nell’individuare esche tossiche e carcasse contaminate.
Grazie al loro olfatto straordinariamente sviluppato, questi cani riescono a rilevare la presenza di sostanze velenose anche a distanze considerevoli, permettendo un intervento tempestivo per la rimozione delle minacce. Il loro fiuto eccezionale e la loro capacità di concentrazione li rendono strumenti indispensabili per garantire la sicurezza degli animali e la salvaguardia dell’ambiente su tutto il territorio regionale.
Durante le operazioni, i cani vengono guidati dai loro conduttori nelle aree considerate a rischio. Una volta individuata un'esca sospetta, segnalano la scoperta con specifici comportamenti, come fermarsi o sedersi accanto alla sostanza pericolosa. L'addestramento gioca un ruolo cruciale in questa attività: i cani devono essere in grado di riconoscere l’odore del veleno ma, al contempo, evitare di ingerirlo, anche se l’esca risulta particolarmente invitante. Spesso, inoltre, i bocconi tossici vengono nascosti in luoghi difficili da raggiungere, rendendo il lavoro di queste unità cinofile ancora più essenziale.
Le esche avvelenate, disseminate volontariamente da persone senza scrupoli, rappresentano una minaccia per molte specie, sia selvatiche che domestiche. Animali protetti come lupi, volpi e tassi rientrano spesso tra le vittime di questi atti illeciti, così come cani e gatti di proprietà. Oltre a causare la morte di numerosi animali, queste pratiche possono compromettere il delicato equilibrio degli ecosistemi locali.
Le operazioni di ricerca e bonifica continueranno per tutto l’anno in Liguria, al fine di contrastare un fenomeno che mette in pericolo la fauna e la sicurezza degli animali domestici.