Musica, un flash mob, momenti di riflessioni e dialogo: queste le iniziative che caratterizzano l’8 marzo di Wall of Dolls in piazza De Ferrari a Genova. Gli eventi sono iniziati dalle 14 di questo pomeriggio e hanno visto protagonisti, oltre alle organizzatrici, anche l’amministrazione comunale e il presidente della Regione Marco Bucci. L’obiettivo comune: sensibilizzare sul tema della violenza contro le donne, sull’emancipazione e l’indipendenza. E, in campagna elettorale, era impensabile non veder scendere in piazza i due candidati sindaci che si contendono, verosimilmente, il posto di nuovo sindaco di Genova. Lo ha fatto questa mattina Silvia Salis, che ha preso parte al corteo organizzato da ‘Non una di meno’; lo ha fatto nel pomeriggio Pietro Piciocchi, presenziando all’evento di Wall of Dolls, accompagnato da assessori regionali e comunali. Ognuno ha scelto la platea più consona ai propri valori e ideali, come era prevedibile, ma entrambi hanno sottolineato quanto ancora ci sia da fare per combattere le differenze di genere e la violenza.
Per dare risposte alle istanze del mondo femminile, il candidato sindaco del centrodestra e sindaco facente funzioni Pietro Piciocchi non ha dubbi: “C’è sicuramente un aspetto che riguarda la sensibilizzazione e la cultura del rispetto nei confronti delle donne in cui dobbiamo progredire. Oggi abbiamo un’emergenza drammatica legata a episodi di violenza di genere, ma ci sono certamente anche discriminazioni più sottili: deve crescere la cultura della nostra città, a partire dalle giovani generazioni. Ci sono poi tante iniziative concrete che possiamo mettere in campo per cercare di stimolare la presenza femminile nella società. Nel nostro Comune, oltre il 60% delle persone che lavorano ogni giorno per la città sono donne. E quando si tratta di ruoli di responsabilità? C’è equilibrio, c’è meritocrazia, c’è rispetto: le posizioni apicali sono equamente divise tra uomini e donne. Tutte le mie più strette collaboratrici, con cui in questi anni abbiamo condiviso sfide difficilissime nel bilancio, nei lavori pubblici, nelle società partecipate, sono tutte donne da cui ho imparato tantissimo, quindi siamo certamente sulla direzione giusta”.
“In AMT ci sono oltre 420 donne che lavorano - aggiunge ancora Piciocchi riguardo la presenza delle donne nelle società partecipate del Comune -. Abbiamo appena approvato un nuovo regolamento per lo smart working, che guarda davvero alla conciliazione tra vita e lavoro. E stiamo lavorando al primo asilo aziendale al Matitone, perché sappiamo che il tema della parità di genere passa anche e soprattutto da soluzioni concrete per chi ogni giorno fa i conti con famiglia, lavoro e tempo. Inoltre, la polizia locale sta facendo un grandissimo lavoro sulla violenza: molte lavoratrici raccontano quello che fanno ogni giorno per supportare le donne che subiscono violenza. Andiamo avanti così, in modo che l'8 marzo non sia solamente una giornata in cui ci ricordiamo di questo problema, ma diamoci da fare ogni giorno per vincere veramente questa battaglia”.
“L’8 marzo deve ricordarci che la diversità è un valore fondamentale, e ormai è dimostrato che porta benefici sia nelle grandi aziende sia nelle amministrazioni pubbliche - commenta il governatore Marco Bucci -. Nel nostro caso, più del 60% dei dirigenti e direttori sono donne, e percepiscono lo stesso stipendio dei colleghi uomini, cosa che purtroppo in Italia non è ancora la norma. Si parla tanto di parità, ma dal punto di vista salariale esistono ancora differenze del 20-25%, e questo è inaccettabile. Dobbiamo fare molto di più”.
“Come amministrazione - spiega ancora - ci impegniamo a promuovere l’uguaglianza attraverso l’educazione dei giovani, investimenti nelle future generazioni e bandi mirati a garantire che la diversità sia riconosciuta come un valore e non un ostacolo. Lavoriamo anche per offrire servizi di welfare alle famiglie, affinché le donne possano lavorare senza dover rinunciare alla propria carriera a causa di problemi legati alla gestione della casa e dei figli. Offriamo welfare ai nostri dipendenti pubblici e incentiviamo le aziende che adottano politiche di welfare interne”. Sul numero di donne presenti in politica, Bucci afferma: “Abbiamo migliorato nettamente la situazione, quindi non capisco quali critiche possano esserci. Rispetto al 2017, i dati – sia statistici che concreti – dimostrano un progresso evidente. Se qualcuno ha critiche da fare, lo dica chiaramente, perché i numeri raccontano una realtà ben diversa”.
“Sicuramente percepiamo un miglioramento, evento dopo evento - spiegano la coordinatrice di Wall of Dolls Liguria Barbara Bavastro e la vice Cristina Zunino -. Sappiamo quanto sia fondamentale essere in piazza per dare voce a tante donne che, purtroppo, non hanno ancora raggiunto la piena indipendenza. E non parliamo solo di indipendenza economica, ma anche emotiva. Molte donne, infatti, restano intrappolate in relazioni di dipendenza affettiva. È fondamentale far capire loro che non sono sole, che ci sono altre donne pronte a tendere una mano. Bisogna fare cultura, soprattutto tra le nuove generazioni, perché saranno loro a costruire una società migliore in futuro”.
“Noi di Wall of Dolls organizziamo diverse attività nelle scuole, perché i giovani sono il nostro futuro - spiegano ancora -. Cerchiamo di sensibilizzare tutti, non solo le ragazze, ma anche i ragazzi, perché il cambiamento passa anche attraverso di loro. Alle donne vogliamo trasmettere il messaggio che cultura, libertà e indipendenza sono strumenti fondamentali per crescere e migliorare. Ma il cambiamento riguarda anche gli uomini: le donne stanno prendendo sempre più consapevolezza del proprio valore, ora è il momento di coinvolgere anche loro”.
“Il nostro punto di forza è il lavoro delle volontarie, che dedicano il loro tempo – spesso sottraendolo alle proprie attività, alla famiglia, al lavoro – per essere qui in piazza oggi e per portare avanti il nostro progetto tutto l’anno. Wall of Dolls è attiva 365 giorni l’anno, con iniziative di informazione, prevenzione, rete e sensibilizzazione”.