Il Movimento 5 Stelle locale e nazionale attacca sulla nuova Diga foranea di Genova, a commento della notizia sullo sforamento dei tempi e sugli ulteriori costi.
“Altro che modello Genova - dicono il capogruppo regionale del M5S Stefano Giordano con il senatore M5S Luca Pirondini e Tiziana Beghin, già capodelegazione M5S a Bruxelles - sulla nuova diga foranea siamo al disastro annunciato. Apprendiamo dal progettista, infatti, che per l’opera regina del Pnrr serviranno almeno altri tre anni e 140 milioni in più. Notizia che di fatto smentisce le promesse da campagna elettorale del Governo prima e di Bucci poi. Di certo a oggi c’è solo che la fase A arranca, la fase B è senza gara, i fondi sono insufficienti e la Procura europea indaga su turbative e malversazioni”.
“Che bel quadretto - aggiungono - nonostante il progetto si sia incagliato tra ritardi e costi in crescita, Bucci ha scelto di sparire: alle ultime Commissioni, infatti, non si è nemmeno presentato, confermando che trasparenza e responsabilità non sono mai state una priorità della destra. E così, i cittadini pagheranno il conto di un’opera gestita a colpi di propaganda e senza alcuna chiarezza”.
“A questo punto – fa sapere Giordano - le scelte potevano essere solo due: o rivolgersi a “Chi l’ha visto?” per capire che fine abbiano fatto Bucci e la nuova Diga entro il 2026 oppure depositare un’interrogazione. Per ora, confidiamo nel passaggio consiliare: depositerò un’interrogazione per chiedere al presidente-Commissario di fare luce sul progetto e sulle evidenti criticità che emergono di settimana in settimana”.
“Mi pare ormai evidente – aggiunge Beghin - la destra prima ci ha ammorbato con la sua personale e distorta interpretazione del 'modello Genova', poi ha fallito su più fronti. La notizia odierna sulla Diga è una delle cartine di tornasole: non ci resta che suggerire alla destra di riporre in soffitta il sistema Genova perché fa acqua da tutte le parti”.