/ Genova

Genova | 15 aprile 2025, 18:30

Sindacalista aggredito a Sestri Ponente, il presidio in Piazza Baracca diventa un corteo: "Fuori i fascisti dalla città"

L’uomo è stato insultato da due persone, che che gli hanno sputato addosso, e lo hanno intimidito con il saluto romano. In corteo anche la candidata Silvia Salis: "Gesti che evidenziano un clima che non va bene. Ribadire con forza i valori di una Genova medaglia d'oro per la Resistenza"

Oggi alle ore 17 in Piazza Baracca a Sestri Ponente, si è tenuto un presidio democratico, promosso dalla Camera del Lavoro di Genova, che ha visto la partecipazione di diverse lavoratrici, lavoratori, istituzioni e residenti, per l'aggressione di stamattina ai danni di un segretario della Cgil appartenente alla categoria degli edili: due uomini, mentre scendeva dalla sua auto di servizio, riconoscibile per i loghi relativi ai referendum su lavoro e cittadinanza, lo hanno preso a sputi, insultandolo e minacciandolo con il saluto romano e urlando diverse frasi come 'comunista di merda’ prima dell'aggressione fisica. 

In piazza, presenti centinaia di persone e tra i partecipanti, vari esponenti della Cgil e poi del Pd, M5sAvsforze progressiste e associazioni. Presenti anche il procuratore aggiunto Francesco Pinto, l'ex segretario generale Cgil Sergio Cofferati e la candidata sindaca per il centrosinistra Silvia Salis. E, proprio in occasione del presidio, è scattato un corteo lungo le vie di Sestri Ponente. 

La vittima dell’aggressione questa mattina, circa alle 7.30 era in zona Costa, sulle alture di Sestri Ponente, e stava scendendo da una macchina di servizio sulla quale erano stampati i loghi della campagna dei referendum sul lavoro, quando i due lo hanno aggredito, inizialmente insultandolo. 

"Si è trattato di un'aggressione di stampo fascista, come non se ne vedeva dagli anni '70". La Cgil nazionale ha richiesto un incontro con il ministro Piantedosi. A Genova, intanto, domattina una delegazione del sindacato incontrerà il prefetto", afferma Igor Magni, segretario Cgil Genova. 

"Sulla carrozzeria c'erano i loghi dei nostri referendum sul lavoro e la cittadinanza - prosegue Magni -. Non ci fa paura chi pensa di intimidirci rispetto allo svolgimento di una campagna democratica. Quello che sta succedendo in questa piazza ci fa dire che siamo uniti e intensificheremo ancora di più la nostra azione. Abbiamo già scacciato i fascisti altre volte e se a qualcuno dà fastidio che la Cgil sia in campo insieme a tante altre associazioni, se ne facciano una ragione. Noi saremo in campo ancora più intensamente, in maniera più forte".

Poi, il commento riguardo la solidarietà espressa del centrodestra: "Potevano essere molto più eleganti quando succedono queste cose non credo sia il momento per i distinguo. Credo sia il momento per mostrare solidarietà, soprattutto quando si ricoprono incarichi pubblici. Comunque è grande la solidarietà che stiamo ricevendo da ogni parte d'Italia. Quest'anno la Festa di Liberazione assume un significato ancora più forte", afferma il segretario. 

Presente anche la candidata del centrosinistra, Silvia Salis, che sottolinea come questi gesti evidenziano "un clima che non va bene" in città: "Credo che una risposta di piazza così forte voglia non solo ribadire lo spirito antifascista di Genova, ma anche uno spirito che va contro i valori che in questi anni abbiamo visto trionfare nel Paese, con la difficoltà addirittura a definirsi antifascisti in un Paese che deve tutto alla Resistenza", aggiunge. 

Federico Antonopulo

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A GIUGNO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium