Cultura come motore di crescita, partecipazione e identità cittadina: è questo il cuore del messaggio lanciato da Pietro Piciocchi, candidato sindaco di centrodestra alle prossime elezioni comunali, attraverso un post sui social che delinea una visione precisa per il futuro culturale di Genova.
“Genova, città della Cultura, dei festival e degli eventi. E sarà protagonista, non spettatrice”, scrive Piciocchi, sottolineando l’ambizione di una città che non si limita a ospitare manifestazioni, ma che assume un ruolo guida nella produzione culturale. Il progetto punta a rendere la cultura capillare, accessibile e vissuta da tutta la cittadinanza. “La cultura sarà ovunque: nei quartieri, nei teatri, nelle piazze, nei musei e nelle biblioteche. Vogliamo trasformare Genova in un sistema culturale diffuso e accessibile, dove ogni cittadino potrà essere parte attiva della vita culturale”, prosegue il candidato, indicando un modello che supera la centralità dei soli luoghi istituzionali e si apre alle comunità.
Per concretizzare questa visione, Piciocchi annuncia una serie di interventi mirati: “Lanceremo bandi per giovani creativi, residenze artistiche, nuovi ‘luoghi’ come lo Spazio De André”. Una serie di strumenti pensati per dare spazio ai talenti emergenti e stimolare la produzione culturale diffusa, con un’attenzione particolare ai giovani e alla periferia creativa.
Al tempo stesso, il candidato si impegna a rafforzare l’identità culturale già consolidata della città: “Potenzieremo i grandi eventi che hanno già reso la nostra città un punto di riferimento nazionale: dai Rolli Days al Paganini Festival, dalla design week ai concerti del Tricapodanno”.
Piciocchi conclude con una dichiarazione d’intenti che è anche un appello alla visione e alla fiducia nel futuro: “Genova ha tutto per essere una capitale della creatività. Ora serve solo la visione giusta per continuare a farla crescere. E noi siamo pronti”.
Con questo intervento, il tema della cultura entra con forza nella campagna elettorale, delineando uno dei possibili assi portanti del programma amministrativo. Resta ora da vedere come i genovesi accoglieranno questa proposta e quale spazio la cultura saprà conquistare nel confronto politico dei prossimi mesi.