"Il Partito Democratico e la Salis hanno deciso di bloccare il traffico, di paralizzare un’intera parte della città, per denunciare un’aggressione che non è mai avvenuta. Non hanno nemmeno aspettato l’esito delle indagini, non si sono preoccupati di verificare: hanno preferito montare la tensione, creare caos, strumentalizzare tutto per fini elettorali. Un atto di irresponsabilità politica e ottusità ideologica che ha danneggiato solo i cittadini". Così l'assessore alla Sicurezza del Comune di Genova Sergio Gambino, in riferimento alla notizia dell'aggressione di stampo fascista denunciata dal sindacalista Fabiano Mura ma che, stando a quanto emerso dalle indagini, risulta essere inventata. "Oltretutto, con questa messa in scena dimostrano di non conoscere nemmeno ciò che è stato fatto in questi anni per la sicurezza della città:
Sestri Ponente oggi è sorvegliata da un circuito di videosorveglianza capillare e moderno, realizzato grazie all’impegno delle istituzioni serie.
Ed è stato proprio grazie alle telecamere che questa pantomima è stata smascherata in pochi giorni. Ma chi è abituato a parlare per slogan, senza studiare e senza sapere, non si preoccupa di verificare i fatti. E oggi, in quella stessa piazza occupata con menzogne, il sindacalista Ceraudo, candidato alla presidenza del Municipio Medio Ponente, salirà sul palco con Salis: chiederanno scusa per aver preso in giro i cittadini e creato disagi e terrorismo ideologico? Ne dubitiamo. Perché chi non ha idee, chi non ha proposte, chi non ha un programma, si aggrappa a qualsiasi pretesto pur di esistere politicamente. Dopo aver giocato – malissimo – la carta del 'pericolo fascista', oggi ricorrono pure alle bufale. Il Partito Democratico e i suoi alleati dovrebbero rispettare Genova e abbandonare una volta per tutte il teatrino della propaganda".
"A fronte dell’accertata falsità della notizia dell’aggressione a Sestri Ponente, Fratelli d’Italia stigmatizza con fermezza il comportamento del sindacalista della CGIL che ha mentito su un presunto attacco di matrice fascista. La responsabilità penale è personale, ma non possiamo tacere davanti alla scorrettezza gravissima di chi, per meri fini politici, agita fantasmi del passato raccontando frottole". A scriverlo in una nota è Antonio Oppicelli, Coordinatore cittadino Fratelli d’Italia. "Una simile condotta non solo è moralmente riprovevole, ma ha rischiato concretamente di alimentare tensioni e scontri in città, esasperando gli animi con narrazioni false, figlie di chi dimostra scarsa conoscenza e rispetto delle dinamiche democratiche. Strumentalizzare la storia per ottenere visibilità o vantaggi elettorali è un comportamento indegno. Raccontare menzogne, soprattutto se pericolose, è irresponsabile. Come irresponsabile è stato convocare adunate e manifestazioni senza neppure attendere che le autorità competenti verificassero la veridicità dei fatti denunciati. Fratelli d’Italia ribadisce il suo impegno per la verità, per il rispetto delle istituzioni e per la tutela della convivenza civile contro ogni tentativo di seminare odio e divisioni".
“Il sindacalista che aveva denunciato un’aggressione fisica ‘di stampo fascista’ a Sestri Ponente ed era stato sostenuto dai responsabili della Cgil e dalla candidata a sindaco del centrosinistra, secondo quanto riferito stamane dai media, è stato iscritto nel registro degli indagati per simulazione di reato. In sostanza, davanti al pm avrebbe ritrattato e ammesso che il ‘fascismo’ e i ‘fascisti’ con quel presunto episodio non c’entrano nulla". Lo dichiarano l’assessore comunale Francesca Corso e il commissario provinciale della Lega di Genova Renato Falcidia. "Anziché agitare per fini elettorali lo spauracchio del fascismo, che a Genova non c’è, perché senza validi argomenti, gli esponenti della Cgil e del centrosinistra, in primis la loro candidata a sindaco, abbiano l’umiltà di chiedere finalmente scusa ai genovesi. Siano onesti e trasparenti nel riconoscere di avere compiuto un altro grossolano errore nel non avere verificato con cautela i presunti fatti denunciati, né avere atteso almeno le prime indagini degli investigatori della Digos, che avevano tempestivamente riscontrato varie incongruenze nel racconto del sindacalista, prima di chiamare a raccolta la piazza e di urlare all’inesistente ‘pericolo fascista’ nella nostra Città. I genovesi almeno questo se lo meritano”.