ELEZIONI COMUNE DI GENOVA
 / La musica che ci gira intorno

La musica che ci gira intorno | 10 maggio 2025, 08:00

La musica che ci gira intorno - Emilya Ndme, confessioni alt-rock per sfidare gli stereotipi

Insegnante di matematica di giorno, musicista indipendente di sera. Con il nuovo EP “Piss off the neighbour”, racconta un’identità artistica complessa, fatta di dualismi, ricerca sonora e libertà espressiva

Ci sono personalità che sono capaci di ribaltare punti di vista e stereotipi con una semplicità disarmante, risultato di una consapevolezza che cresce nel tempo.

Sono vere e proprie figure ‘mitologiche’, che sanno lasciare il segno con ecclettismo e lucidità, la stessa che permette loro di rimescolare le carte e misurarsi con qualcosa di sempre nuovo senza mai perdere la propria identità.

A questa categoria, se di categorie si vuol parlare, appartiene Emilya Ndme, una ventata di energia e di alt-rock, risultato di un equilibrio tra l’immaginario fatato e l’indole ‘creepy’ e anticonformista.

Professoressa di matematica alle scuole medie di giorno, cantautrice di notte, Emilya Ndme si muove tra estetica e rabbia, dolcezza e urgenza ma, se vogliamo, anche tra cura e frattura.

Dopo un esordio più elettronico con l’album del 2020 "Thank You For Your Complains", la personale ricerca sonora della cantautrice si è mossa verso direzioni diverse, fino a conflare nei brani del suo nuovo EP, “Piss off the neighbour” che uscirà a entro giugno, e di cui fa parte anche il brano  'Grime'  che sarà pubblicato venerdì 16 maggio. Un viaggio introspettivo attraverso le numerose versioni del sé, i conflitti interiori e l'impatto delle relazioni: “Avevo bisogno i una pasta sonora più densa”. 

Il nome d'arte è un omaggio toccante alla madre Emilia, scomparsa nel 2009. "Tra il 2018 e il 2019 ho scritto il primo pezzo, 'Snow', che parla proprio di quel momento”, racconta Emilya. "Non avevo un contenitore sonoro per quella musica e non sapevo dove l’avrei messa. In quel periodo facevo jazz, swing; quando ho cercato il nome di questo mio progetto ho pensato a mia mamma, si chiamava Emilia e così è nata Emilya Ndme”.

Dietro un'apparenza "dolce e tenera", si cela un'anima rock. Le sue ispirazioni sono dichiaratamente internazionali, con un debole per le voci femminili potenti e originali: da Wolf Alice a Paramore, passando per Lorde e Florence and the Machine. "Sono più colpita dalle voci femminili piuttosto che da quelle maschili”, confessa mentre passa in rassegna artiste che ne hanno influenzato il percorso.

Mi affascinano i contrasti, mi piace il gioco tra purezza e disagio” prosegue raccontando la forte correlazione tra musica e look, in un immaginario visivo e concettuale che affonda le radici nella natura e nei suoi elementi frutto di una collaborazione con Leyla El Abiri

"C'è questa idea della fatina un po' disturbante, creepy, o pellicole come 'Povere Creature’”, spiega Emilya, “È come se gli abiti raccontassero un cortocircuito, proprio come la mia musica”. Così, i colori si fanno pastello, desaturati, e il bianco che compare è un bianco ottico.

Come donna e come artista, Emilya Ndme non è esente dal dibattito sul femminismo che certo è necessario ma non deve mai avere le forme tossiche ed estemiste. “Nel mondo della musica, ma non solo, ho subito sulla mia pelle ingiustizie e discriminazioni di genere” divise tra la mancanza di fiducia e il maschilismo interiorizzato ma la cantautrice non ha paura di entrare a gamba tesa anche in un altro tema, difficilmente affrontato nella musica e ancora di più nella musica indipendente: l’ageismo, ossia la discriminazione basata sull’età: “Gli uomini con le rughe sono affascinanti, le donne devono scomparire. È una narrazione da riscrivere anche nella musica. Dopo una certa età abbiamo una data di scadenza”, afferma con un tono polemico e punk, rivendicando il diritto di invecchiare come un privilegio.

Il percorso musicale di Emilya affonda le radici in un'emozione primordiale: l'ascolto delle "Quattro Stagioni" di Vivaldi durante l'infanzia. Da lì, la scoperta degli strumenti, dalla chitarra classica al canto, in un'esplorazione sonora continua.

L'estate 2025 vedrà Emilya Ndme impegnata in diverse date live, tra cui un'importante apertura per il Lilith Festival che, il prossimo 26 luglio, la vedrà condividere il palco con Francamente. Nonostante sia un'artista indipendente, senza label né ufficio stampa, la sua visione è chiara: aumentare le date dei live in Italia e iniziare a prendere contatti con l'Europa. L'obiettivo è alzare costantemente l'asticella della performance sonora e live, puntando a festival sempre più grandi.

Una delle domande che più frequentemente le viene rivolta è perché cantare in inglese e non in italiano. "È una cosa un po' italiana o dei paesi mediterranei, quella per cui bisogna cantare nella propria lingua madre" osserva Emilya, sottolineando come questa mentalità sia meno radicata in altri paesi europei. 

Trent’anni fa Elisa ha esordito cantando in inglese. Oggi non riusciamo ancora a far rispettare un artista che canta in un’altra lingua che, tra l’altro, non è sanscrito ma inglese. Nell’underground non siamo nemmeno pochi a scegliere di comporre in inglese. La mentalità deve cambiare in primis per chi ascolta musica; man mano deve cambiare anche quella delle label”.

Emilya Ndme dimostra come la passione per la musica possa convivere con un'altra professione, seppur con una netta separazione tra il palco e la cattedra di matematica. "Ho messo un muro dicotomico tra l'attività da insegnante e la mia natura musicale" spiega, proteggendo i suoi studenti da una sovrapposizione di ruoli.

Sul palco, la sua priorità è la comunicazione con il pubblico: "La mia attenzione non deve essere su di me, deve essere sulla gente. Voglio che siano colpiti, che sia una cosa che sentono. Voglio dare tutta me stessa a chi viene ad ascoltarmi perché, in fondo, il tempo è la cosa più preziosa che abbiamo. Voglio che chi decide di venire ad ascoltarmi sia felice, triste, qualunque cosa purché sia qualcosa che riesce a percepire”. Questa autenticità e la sua energia trascinante promettono di lasciare un segno nel panorama musicale indipendente italiano e non solo.

Isabella Rizzitano - Chiara Orsetti

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MARZO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium