Lavoro e diritti, contratti e infortuni, sicurezza e bilancio dello stato del mondo occupazionale ma anche la prospettiva dei referendum: c'è tutto questo al centro del giorno dedicato alla festa delle lavoratrici e dei lavoratori, un primo maggio di impegno che a Genova arriva sulla scorta della partecipazione civile, del 25 aprile e delle iniziative pubbliche ma anche scioperi e mobilitazioni con l'obiettivo di ridare dignità al lavoro.
Con davanti una fotografia: i dati 2024 che vedono Genova, rispetto all’anno precedente, perdere 3.156 assunzioni (-2,7%). Scatto impietoso, sul quale il segretario generale della Camera del Lavoro di Genova spiega chiaro: "I numeri confermano quello che sosteniamo da tempo e che ci preoccupa: i primi a subire le conseguenze di un lavoro sempre più povero e precario sono i giovani". Gli stessi che spesso lasciano la città e la Liguria, alla ricerca di opportunità che mancano. C'è anche il tema della precarietà tra i quesiti dei 5 referendum del prossimo 8 e 9 giugno su lavoro e cittadinanza, sui quali la Cgil ha lanciato una campagna a favore del sì.
Ed è di questo che parla Igor Magni, e lo ha fatto anche ieri dal palco di Pegli all'iniziativa organizzata con Arci Liguria, Genova che osa e Spi Cgil.
Qualche numero: solo il 6,6% dei giovani under 29 anni è stato assunto stabilmente nel 2024. Nella Città Metropolitana di Genova invece lo scorso anno l’Istat ha registrato come i giovani tra i 18 e i 39 anni emigrati verso l’estero siano stati 1.174, il dato in assoluto più alto dal 2014 ed in aumento del 12% sull’anno precedente.
"Abbiamo una grande possibilità - sottolinea il segretario - che è quella di andare a votare ai referendum, la Cgil ha raccolto 5 milioni di firme per poter presentare cinque quesiti referendari, uno di questi riguarda proprio la precarietà: dobbiamo mettere un freno alle norme che consentono la precarietà a vita e con un sì sulla scheda elettorale si può raggiungere il risultato. Non si può continuare ad ipotecare il futuro dei nostri giovani".
Oggi lo slogan scelto dai sindacati, Cgil insieme a Cisl e Uil, sarà invece 'Uniti per un lavoro sicuro', nella battaglia per la sicurezza di lavoratrici e lavoratori, mentre i dati in costante aumento in materia di infortuni impongono interventi urgenti.
Alle 9,30 inizierà il concentramento per il corteo tradizionale che attraverserà le vie della città. Ma sarà anche un giorno di sciopero nazionale indetto dalla Usi Cit per i comparti di sanità, istruzione, ricerca, vigili del fuoco, amministrazioni centrali e locali, autorità indipendenti, commercio e servizi pubblici locali. Con i lavoratori che incroceranno le braccia per 24 ore.
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