Dopo mesi di proteste e denunce, arriva un primo segnale di apertura per i residenti di via Sardorella e per il personale della Polizia di Stato della Caserma Nino Bixio, costretti da tempo a convivere con odori insopportabili, sciami di mosche e preoccupanti rischi igienico-sanitari. Il SIAP (Sindacato Italiano Appartenenti Polizia) ha infatti annunciato con soddisfazione la convocazione di una riunione ufficiale, prevista per giovedì 10 luglio presso il VI Reparto Mobile di Bolzaneto.
La richiesta, avanzata formalmente dal SIAP, è stata accolta dal dirigente del VI Reparto Mobile, che si è dimostrato sensibile alle istanze del personale e dei cittadini. Si tratta di un primo passo importante, ma il sindacato sottolinea come la gravità della situazione vada ben oltre le competenze del singolo reparto e chiama in causa anche la Questura, il Reparto Prevenzione Crimine Liguria e, soprattutto, l’ASL3, finora rimasti silenti di fronte alle richieste di intervento.
“Il problema non può essere ridotto a una questione interna di Amiu. Stiamo parlando di un impianto industriale di smaltimento rifiuti inserito nel tessuto urbano, in un’area dove vivono e lavorano cittadini e poliziotti. Non è accettabile confondere i lavoratori Amiu – tutelati dal loro datore di lavoro – con i residenti e il personale di polizia che non può essere esposto agli stessi rischi”, dichiara Roberto Traverso, segretario Siap.
Il sindacato chiede trasparenza sulle attività svolte nell’impianto Amiu adiacente alla caserma e alle abitazioni, pretendendo la documentazione tecnica e sanitaria necessaria a verificare la compatibilità dell’impianto con una zona densamente abitata. Non bastano rassicurazioni generiche: servono dati, certificazioni e un reale coinvolgimento delle autorità sanitarie.
La situazione, come già denunciato dai residenti nei mesi scorsi, è diventata insostenibile: “Siamo pronti a sporgere denuncia,” avevano dichiarato pochi giorni fa, esasperati dai continui miasmi e dalla presenza di insetti che rendono difficile la vita quotidiana e mettono a rischio la salute pubblica. Le proteste, raccolte anche dal Comitato “Non Solo Borgo”, hanno più volte evidenziato la mancanza di risposte concrete da parte delle istituzioni.
Il Siap, insieme ai cittadini, ribadisce che la battaglia non è contro qualcuno, ma a tutela della salute pubblica: “Il 10 luglio, al tavolo convocato dal VI Reparto Mobile, chiederemo risposte precise e trasparenza, ma pretendiamo che anche gli altri soggetti coinvolti – a partire da ASL3, Questura e Amiu – escano finalmente dal silenzio e si assumano le loro responsabilità.”














