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Attualità | 15 maggio 2025, 11:52

Due cori per rompere il silenzio sulla violenza di genere: a Villa Piantelli la musica si fa impegno civile

Venerdì 16 maggio l’appuntamento con ‘Due cori per noi’ organizzato dal Centro per Non Subire Violenza. La presidente Gabriella Grasso: “Cantiamo per sostenere chi si rialza, facciamo rumore per raggiungere chiunque”

Musica, emozioni condivise e impegno civile per una serata che vuole ‘fare rumore’ e tenere alta l’attenzione su un tema delicato come quello della violenza di genere.

Questa l’essenza di ‘Due cori per noi’, l’iniziativa promossa dal Centro Per Non Subire Violenza in programma per venerdì prossimo, 16 maggio, dalle 20,30 a villa Musso Piantelli (corso De Stefanis 8), nata con l’obiettivo di sensibilizzare contro la violenza sulle donne attraverso il linguaggio universale della musica.

Protagonisti dell’evento saranno due gruppi vocali: il coro Cantolibero, diretto dal Maestro Gianni Martini, e il coro Per Caso...Coristi, guidato dal Maestro Paolo Faveto. Insieme, daranno vita a un concerto unico nel suo genere.

È da tempo che usiamo la musica per parlare di violenza sulle donne – racconta Gabriella Grasso, presidente del Centro Per Non Subire Violenza – ma stavolta non si tratta solo di cantare canzoni a tema. Qui si uniscono persone che cantano per sostenere il Centro, per rompere il silenzio, per fare rumore”.

L’idea nasce proprio dalla sinergia tra le tante personalità che animano il centro antiviolenza, tra cui anche lo stesso Faveto. “Mi ha proposto un’iniziativa per raccogliere fondi e io ho pensato di coinvolgere anche il coro in cui canto, Cantolibero. È nata così la volontà di unire le voci per un evento che parli di noi, delle donne che finalmente si raccontano, di un libro che raccoglie le loro storie e della necessità di alzare la voce contro ogni forma di violenza”.

Durante la serata verranno letti alcuni brani tratti da “Riprendo la mia vita”, il libro curato da Paola Toni che raccoglie le testimonianze di quindici donne che sono riuscite a uscire da relazioni violente e a ricostruirsi un futuro insieme ai loro figli.

Sarà, quindi, un’occasione per conoscere il lavoro spesso invisibile dei centri antiviolenza, ma in una forma nuova, più coinvolgente, pensata per arrivare anche a chi normalmente resta distante da convegni e conferenze. “Le parole di Elena Cecchettin [sorella di Giulia Cecchettin, uccisa dall’ex fidanzato nel novembre del 2023 n.d.r.] ci hanno dato un ulteriore slancio – spiega Grasso – lei ha detto ‘facciamo rumore, rompiamo il silenzio’. È esattamente quello che vogliamo fare. E se l’iniziativa parte anche da uomini, è ancora più significativo”.

L’ingresso è gratuito, con offerta libera a sostegno delle attività del Centro. Oltre alla musica, ci saranno letture delle operatrici che illustreranno il lavoro delle case rifugio e le attività di accoglienza e ascolto.

Alzare la voce, all’unisono per trasformare la paura in forza e la musica in strumento di cambiamento per un bellissimo rumore.

Isabella Rizzitano

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