Nella tradizione genovese con il termine ‘repessin’ si indicava chi portava avanti il mestiere di rigattiere: colui che raccoglieva vecchi oggetti per pochi soldi, per poi rivenderle durante le fiere o nelle proprie botteghe. Da undici anni a questa parte, però, questa parola ha acquisito un nuovo significato, diventando il nome di un evento molto popolare che anima il quartiere della Maddalena. Quest’anno l’appuntamento è fissato per sabato 31 maggio: dalle 11 alle 19 la strada diventerà un grande spazio di incontro e condivisione, dove chiunque può portare ciò che non usa più, svuotare cantine e soffitte, e mettere in mostra oggetti che possono trovare nuova vita nelle mani di qualcun altro.
Organizzato dall’Associazione Ama, il Repessin rappresenta uno degli appuntamenti più attesi e partecipati del quartiere, come racconta Carla Cappanera: “Il Repessin è nato con l’idea di creare un momento di socialità vera, in cui le persone possano incontrarsi, scambiarsi storie e oggetti, e riscoprire la bellezza di vivere il quartiere insieme. Non si tratta di una vera e propria vendita, perché i prezzi sono simbolici, spesso si parla di pochi euro, e il vero valore sta nello scambio e nell’incontro”.
Il successo dell’iniziativa è ormai consolidato: anche quest’anno, i posti per esporre sono andati esauriti in tempi record. “Abbiamo aperto le iscrizioni il 28 aprile e già il 3 maggio tutte le circa ottanta postazioni erano prenotate, con una lista d’attesa di una ventina di persone. Questo dimostra quanto il Repessin sia sentito e desiderato, non solo da chi vive la Maddalena, ma anche da chi arriva da altre zone della città, attratto dall’atmosfera unica che si respira durante la giornata”.

La partecipazione è trasversale: ci sono famiglie, bambini che allestiscono i loro piccoli banchetti con giochi e libri, commercianti che tengono aperti i negozi e propongono sconti, bar e rosticcerie che aderiscono con offerte speciali, e persino le donne che lavorano nella zona, che spesso approfittano dell’occasione per acquistare qualche gioco per i figli. “Negli anni abbiamo visto che anche chi vive situazioni di difficoltà trova qui un momento di leggerezza e inclusione. Ricordo con piacere le donne che frequentano la zona, spesso originarie di altri paesi, che si fermano a contrattare con i bambini per un piccolo gioco da portare ai propri figli. È un modo per sentirsi parte della comunità, anche solo per un giorno”. Il Repessin è anche un’occasione per far conoscere e rivitalizzare il quartiere: “Durante l’evento, la Maddalena si riempie di persone, i negozi vengono scoperti da chi magari non li aveva mai frequentati, e spesso chi viene per il Repessin poi torna, perché scopre un angolo di Genova autentico e accogliente. È anche un modo per sostenere le attività locali, che in quella giornata vedono un flusso di clienti molto maggiore del solito”.
Partecipare è semplice: ogni espositore porta il proprio tavolo e la merce, e a fine giornata ciò che non viene scambiato viene riportato a casa o donato, lasciando le strade pulite e ordinate. “Ci teniamo molto al rispetto dello spazio pubblico. Abbiamo accordi con il Comune e con chi si occupa della raccolta dei rifiuti, proprio per garantire che tutto si svolga nel migliore dei modi e che la via, a fine giornata, sia decorosa e pulita. È anche questo un modo per prendersi cura del quartiere”.
Partecipare al Repessin significa anche sostenere l’associazione: “Chiediamo una piccola quota di partecipazione, che serve ad autofinanziare le attività di Ama e a rendere possibile l’organizzazione di altri eventi che animano la Maddalena durante l’anno. È un modo semplice ma efficace per coinvolgere tutti e far sì che il quartiere sia sempre più vivo e accogliente”. Per informazioni e aggiornamenti, è possibile seguire la pagina Facebook dell’Associazione Ama.


















