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Attualità | 19 giugno 2025, 11:44

È mancato Daniele Alloisio, il partigiano 'Alfredo': addio all’ultimo testimone della Resistenza sestrese

Simbolo dell’antifascismo e protagonista della lotta partigiana, si è spento ieri, mercoledì 18 giugno, all’età di centouno anni. Fu tra i primi a sfidare il fascismo issando una bandiera rossa sulla Casa del Fascio a Sestri Ponente. Andrea Viari, il presidente ANPI della sezione ponentina: "Una persona d’integrità assoluta"

Foto Facebook Anpi

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È un giorno di lutto per la comunità sestrese  e per l’intero mondo dell’antifascismo: ieri, mercoledì 18 giugno, si è spento Daniele Alloisio,  il partigiano “Alfredo”, l'ultimo partigiano di Sestri Ponente. Nato nel 1923, Alloisio rappresentava una memoria viva della Resistenza, un punto di riferimento per chi ancora oggi porta avanti i valori della libertà, della giustizia e della democrazia.

A ricordarlo è Andrea Viari, presidente della sezione ANPI di Sestri Ponente: “Prima ancora di essere partigiano - racconta Viari - Daniele fu uno dei tre ragazzini che, di notte, issarono una bandiera rossa sulla Casa del Fascio, oggi commissariato di Sestri. Era un sacco di liuto tinto di rosso, e il gesto provocò un tale scalpore che i fascisti tentarono di buttarla giù più volte. Era un’azione audace, fatta quasi per istinto, ma divenne presto un simbolo. Quando gli chiedemmo del fatto durante un'intervista, ci rispose con ironia: ‘Sì, ma non è che l’avesse ordinato il medico’". 

Alloisio contribuì in modo attivo alla lotta partigiana, anche come milite della Croce Verde, aiutando alla fuga un esponente del CLN locale e, dopo essere stato liberato dalla Casa del Fascio di Sampierdarena, si unì immediatamente alle formazioni partigiane in montagna.

Era una persona d’integrità assoluta,” continua Viari. “Inamovibile, ma non per durezza: era semplicemente integerrimo. Un uomo che trasmetteva valori con naturalezza, senza retorica. Un punto fermo, cristallino". 

Il primo pensiero è alla consapevolezza della storia - riflette Viari - Man mano che questi testimoni ci lasciano, la responsabilità del ricordo e dell’impegno civile deve passare a noi. Non possiamo limitarci alla memoria: dobbiamo fare nostra quella visione che, nel dopoguerra, portò alla Costituzione e a un’Italia diversa. Oggi, in un momento critico segnato dall’avanzata del neofascismo in Europa e dall’astensionismo, considerando anche l'astensionismo, talvolta proposto con una leggerezza tale che le persone ci hanno creduto, la lezione  è più che mai urgente". 

Per decisione dei familiari, i funerali non sono previsti. 

Federico Antonopulo

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