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Economia | 28 giugno 2025, 08:00

Il caldo schiaccia la Liguria, ma risparmia l’agricoltura: “Non ci sono danni o sofferenze e nessun allarme siccità, ma la situazione va monitorata”

Parla il presidente regionale di Coldiretti, Gianluca Boeri: “Nessun problema anche per le coltura non irrigue, come gli uliveti”

Il caldo schiaccia la Liguria, ma risparmia l’agricoltura: “Non ci sono danni o sofferenze e nessun allarme siccità, ma la situazione va monitorata”

Notti tropicali, bollini arancioni, ordinanze per tutelare i lavoratori nelle ore più calde, un piano per mettere in sicurezza le categorie più fragili. Il caldo sta schiacciando la Liguria in questi ultimi giorni di giugno e sembra l’antipasto di un’altra estate che farà boccheggiare residenti e turisti. Una calura non certo anomala nel momento storico in cui tutti i dati ci stanno dicendo che il pianeta sta alzando sempre più la sua temperatura, come dimostra anche lo studio che abbiamo pubblicato su La Voce di Genova.

In un clima generale di comprensibile allarme, l’agricoltura ligure sembra invece aver scampato il pericolo di un’altra estate di grande difficoltà: le colture, per il momento, sembrano non soffrire e non c’è traccia di un possibile allarme siccità.

Lo confermano le parole di Gianluca Boeri, presidente regionale di Coldiretti: “Per il momento non registriamo danni o sofferenze delle colture, ma se la situazione dovesse prolungarsi per un mese allora qualcosa potrebbe andare in sofferenza”.

Nessun allarme anche alla voce ‘siccità’, argomento delicato in una regione che ha già fatto i conti con situazioni di emergenza per la mancanza di acqua. “I bacini sono in buona salute, sono in buono stato anche grazie a una primavera piovosa - spiega Boeri - non si segnalano sofferenze di coltivazioni anche non irrigue, come l’olivicoltura. Chiaramente, anche in questo caso, la situazione va monitorata, ma difficilmente si arriverà a una situazione siccitosa come quella di due anni fa quando durante l’inverno si erano viste pochissime precipitazioni e in primavera quasi nessuna. Quest’anno, invece, sono state nella norma”.

Pietro Zampedroni

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