/ Attualità

Attualità | 03 luglio 2025, 08:00

Tasty Life espande il suo format integrato di pescheria, bistrot e food-tech a Rapallo: entro fine luglio l’apertura nel Porto Carlo Riva

La holding milanese, con il marchio storico Pedol, sceglie la Liguria per la sua prima espansione fuori Milano, puntando su qualità, innovazione e un’esperienza gastronomica unica. “Rapallo è il contesto ideale per portare il nostro progetto, fatto di eccellenza e innovazione", dichiara Ugo Cosentino, ex ad di Pfizer Italia e fondatore di Tasty Life

Tasty Life espande il suo format integrato di pescheria, bistrot e food-tech a Rapallo: entro fine luglio l’apertura nel Porto Carlo Riva

Tasty Life, la holding milanese che unisce pescheria, bistrot e food-tech, ha scelto Rapallo come tappa strategica della sua espansione nazionale. Entro fine luglio 2025 aprirà una nuova sede nel Porto Carlo Riva, portando in Liguria lo storico marchio Pedol, attivo a Milano dal 1929, e un format innovativo già validato sul mercato lombardo.

L’apertura rientra in un piano di crescita che prevede quattro nuove location: due a Milano, una a Bolzano e, appunto, una in Liguria. Per sostenerlo, il gruppo ha lanciato la sua prima campagna di equity crowdfunding su Mamacrowd, con un obiettivo di raccolta pari a 850 mila euro. 

Le risorse serviranno a consolidare il brand, accelerare lo sviluppo tecnologico della startup interna Metacibus, che ha brevettato un sistema per il trattamento a freddo degli alimenti, e rafforzare una struttura imprenditoriale già solida.

Fondata nel 2012 da Ugo Cosentino, ex Ad di Pfizer Italia, con l’acquisizione della Pescheria Pedol, Tasty Life oggi integra tre anime: la storica pescheria, il Bistrot Pedol (all’interno del Mercato Centrale di Milano) e la startup Metacibus. Con un fatturato di 2,9 milioni nel 2024, una marginalità in crescita e un team destinato a raddoppiare, il gruppo si presenta come una realtà già matura, pronta ad affermarsi anche fuori dai confini lombardi.

Cosentino partiamo dalla struttura, dal contesto: Tasty Life holding milanese che sta rivoluzionando il settore ittico con una formula integrata di pescheria, bistrot e food-tech: cosa si intende? 

Tutto nasce dalla Pescheria Pedol, che io, in qualità di cliente, frequentavo. Poiché io provengo da un mondo diverso e mi occupavo di tutt’altro, da 13 anni mi dedico ad attività imprenditoriali. Circolando tra altre mie attività nel ‘Milano bene’, mi sono reso conto dell’importanza e della solidità del marchio Pedol. A quel punto, avendo ceduto le mie altre attività, ho ripreso in mano il progetto circa quattro anni fa e ho pensato che quel marchio, riconoscimento e reputazione meritassero un’evoluzione diversa, attraverso alcuni tasselli che abbiamo aggiunto successivamente. Pescheria Pedol nasce nel 1929 come pescheria, ovvero vendita di materia prima e prodotti ittici di grande qualità, ma senza alcun elemento aggiuntivo a livello di somministrazione e, tanto meno, tecnologico. Di fatto abbiamo identificato una vetrina dove sviluppare e testare anche il concept dell’estensione dell’offerta, quindi tutto ciò che riguarda il mondo della somministrazione, in una vetrina molto importante come il Mercato Centrale a Milano. In questi anni abbiamo effettuato una serie di verifiche e riscontri lato consumatore per capire quali fossero i modelli, i format e gli elementi di offerta più attrattivi, e dall’altro lato, a livello di gestione interna, abbiamo messo in atto tutta una serie di accorgimenti e migliorie riguardanti la parte gestionale, operativa, la gestione degli sprechi e l’integrazione tra dettaglio e somministrazione. L’elemento food-tech si inserisce perfettamente a completamento perché è una tecnologia per la quale abbiamo già un paio di brevetti concessi in Italia, con altri in fase di espansione a livello europeo. È una tecnologia con grandissimo potenziale: consiste nel trattamento a freddo di alimenti con ultrasuoni, tramite un macchinario brevettato da noi, sia in alcuni componenti tecnici sia nel processo di trattamento. Da letteratura e dai nostri approfondimenti risulta che questo trattamento ha una serie di benefici che si applicano agli alimenti. Noi in questa fase stiamo focalizzando e dedicando la parte tecnologica all’integrazione piena del processo e del progetto, perché ci sono una serie di filoni di ricerca e sviluppo che stiamo sviluppando, sia per la produzione di una linea proprietaria sia per elementi innovativi per il ciclo del prodotto. Si tratta di un processo di trattamento non invasivo: il prodotto è trattato senza esposizione a fonti di calore o altre forme di invasività. Qui ci sono potenziali benefici che potrebbero essere rivoluzionari. Per quanto riguarda la sinergia con il mondo Pedol e ciò che stiamo facendo, vogliamo creare una differenziazione di unicità al progetto che renda tutto di interesse unico, e lo dico con la giusta cautela ma anche il giusto riconoscimento della fase in cui ci troviamo”. 

Tra le quattro aperture previste, Rapallo (presso Porto Carlo Riva) è una delle nuove location in programma entro settembre: cosa vi ha spinto a scegliere proprio questa città per espandere il format?

Noi abbiamo scelto inizialmente di consolidare il nostro marchio nella città dove proveniamo, ovvero Milano, che a livello di food e trend rappresenta un punto di riferimento positivo. In questa fase, dove stiamo raggiungendo l’obiettivo delle aperture in programma, la vetrina che rappresenta il nostro punto centrale ci ha esposto a una serie di opportunità e iniziative, non cercate, ma proposte da altri. Quindi, questa seconda fase di sviluppo aziendale — legata alla raccolta finanziaria e alle quattro aperture — ci ha portato a scegliere con entusiasmo due location fuori Milano, che a nostro avviso potessero rappresentare, per visibilità, prestigio e sinergia con gli obiettivi del progetto, un passo coerente rispetto a quanto vogliamo realizzare. Il progetto non mira a creare una catena in stile fast food, perché il nostro marchio ci impone un rispetto assoluto dell’elemento qualitativo. Non andiamo a tappeto con aperture ovunque, ma puntiamo a consolidare Milano e a cogliere opportunità fuori città, scegliendo location altrettanto prestigiose e belle, perché il nostro modello punta all’esperienza: scoperta del pesce, del vino e degli abbinamenti. E quale miglior contesto del porto di una cittadina meravigliosa come Rapallo?”. 

Che tipo di esperienza gastronomica porterete Rapallo? Ci saranno adattamenti rispetto al format milanese per valorizzare il contesto locale

A Milano, nel nostro punto vetrina, abbiamo creato l'estensione massima della nostra offerta, dalla quale ricaviamo due tipi di format. Il primo è quello di pescheria con cucina che andrà ad insediarsi in ambienti di mercato, cioè luoghi di aggregazione anche un po’ popolari, ma con un grande desiderio di relazione tra le persone. Il secondo format è un oyster e wine bar, dove per oyster bar si intende un’offerta estesa di ostriche crude e marinate, plateau di pesce in varie forme, e un elemento di fritto molto gradito. Abbiamo introdotto una novità interessante per il mercato italiano: siamo diventati partner ufficiali e unici di un concorso enologico mondiale, quello di Bruxelles, che ogni anno coinvolge 12.000 etichette in cinque concorsi diversi nel mondo, premiando il 20% di questi produttori con degustazioni alla cieca. All’interno dei nostri punti, anche a Rapallo, avremo una selezione di trenta etichette: venti internazionali e dieci italiane, tutte di produttori difficilmente reperibili nei circuiti della grande distribuzione in Italia. La nostra idea è creare, attraverso il percorso di conoscenza e qualità del pesce, un bollino di garanzia anche lato enologico, offrendo un’esperienza gastronomica completa e di qualità. All’interno del nostro contenitore creeremo abbinamenti ed esperienze uniche, che daranno unicità e differenziazione al progetto”. 

Quanto è importante, nel vostro piano di sviluppo, il legame tra innovazione tecnologica e qualità del prodotto, anche in vista delle nuove aperture?

Per quanto riguarda la qualità della materia prima ittica ed enologica, con riferimenti centenari e di grande reputazione, la qualità è imprescindibile. Quando diciamo ‘popolare’, non intendiamo commerciale, ma integrazione nel territorio, nelle tradizioni, nelle culture e nelle abitudini delle persone. La presenza in contesti commerciali non sarà luogo di apertura per noi. Per noi la tecnologia è a supporto della qualità, perché il mondo del food si trova a confrontarsi con due esigenze apparentemente contrastanti: sostenibilità e mantenimento della qualità. Bisogna trovare un equilibrio tra volume, qualità e sostenibilità. Questo è coerente con i nostri due marchi — Bistrot Pedol e il concorso mondiale di Bruxelles — dove la tecnologia sostiene la sostenibilità ma allo stesso tempo favorisce innovazione, unicità e qualità”. 

L’espansione è sostenuta, per la prima volta, da una campagna di equity crowdfunding: che tipo di investitori sperate di coinvolgere e soprattutto quale, e quanto, ruolo giocherà la community nel vostro progetto?

La scelta di questa fase di sviluppo — rappresentata dalle quattro aperture e dal potenziamento della società tecnologica, che è la destinazione principale della raccolta — è stata attentamente valutata. Abbiamo scelto il crowdfunding, che è un mix tra family & friends, raccolta pubblica un po’ più allargata, ma con un target definito di piccoli investitori. La parte pubblica è ufficiale sulla piattaforma, dove chiunque può partecipare, insieme a un’attività parallela di contatti e coinvolgimento gestita da me e da altre tre persone del management team. L’obiettivo è traghettare l’azienda dall’attuale situazione alla fase successiva, che prevede interventi diversi. In questa fase vogliamo attorniarci di interlocutori, professionisti e persone care che hanno competenze ed esperienze rilevanti. Da questa campagna ricaviamo due elementi fondamentali: le risorse finanziarie per fare il prossimo passo, e, altrettanto importante, la creazione di una rete di persone di valore e spessore che portano promozione, conoscenza, contatti e sinergie. Creare questa rete e alleanza rende il progetto più forte rispetto a procedere da soli. Questo approccio ha un significato strategico molto forte”. 

Federico Antonopulo

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A LUGLIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium