Dopo oltre quarant’anni, il Balletto dell’Opera di Parigi è tornato ai Parchi di Nervi per una serata che ha suscitato grande attesa e riscosso da parte del pubblico una serie di applausi calorosi. L’ultima esibizione risaliva al 1982, quando la compagnia portò in scena Don Chisciotte di Minkus nella celebre versione coreografica di Rudolf Nureyev.
Il programma presentato quest’anno, Signature Pieces, ha proposto cinque coreografie firmate da autori differenti, ma la durata complessiva di circa un’ora ha lasciato parzialmente deluse le aspettative. Alcune riduzioni sono sembrate dettate da motivi tecnici, come l’umidità serale e le condizioni del palcoscenico, potenzialmente scivoloso.
Stasera, così, si avvierà la seconda replica che prevede:
Grand Pas Classique
Coreografia di Victor Gsovsky – Musica di Daniel-François-Esprit Auber. Creato nel 1949, questo passo a due è un omaggio alla tecnica accademica più pura, Un concentrato di eleganza e difficoltà, costruito per esaltare il dominio tecnico e la presenza scenica degli interpreti.
Raymonda (estratto dall’ atto III)
Coreografia di Rudolf Nureyev da Marius Petipa – Musica di Aleksandr Glazunov, ultimo grande balletto narrativo di Marius Petipa su musica di Glazunov, un’enciclopedia delle forme del balletto classico riportata in auge in Occidente da Rudolf Nureyev che ne realizzò una sua versione nel 1983, quando assunse la carica di direttore del Ballet de l’Opéra de Paris.
Le Jeune Homme et la Mort
Coreografia di Roland Petit – Musica di Johann Sebastian Bach. Creato nel 1946, è un inquietante duo su libretto di Jean Cocteau e musica di Johann Sebastian Bach in cui il destino – che ha le sembianze di una donna in abito giallo e guanti neri – si prende gioco del suo amante fino a spingerlo al suicidio.
La morte del cigno
Coreografia di Michel Fokine – Musica di Camille Saint-Saëns. Creata nel 1905 per Anna Pavlova, La morte del cigno è una delle miniature più celebri della storia del balletto. Un poema danzato su “Il Cigno” di Saint-Saëns, un assolo intenso e struggente – qui affidato a Dorothée Gilbert – che ha attraversato il Novecento come simbolo della danza.
Le Parc (pas de deux)
Coreografia di Angelin Preljocaj – Musica di Wolfgang Amadeus Mozart. Un pas de deux sospeso tra desiderio e distanza, sensualità e spiritualità. Ambientato in un giardino francese settecentesco, Le Parc (1994) è un classico contemporaneo che ha saputo trasformare l’erotismo in poesia del gesto. Celebre la scena del bacio “in volo”, che conclude questo frammento con struggente leggerezza.
Il Nervi International Ballet Festival proseguirà al Teatro Carlo Felice il 9 luglio con il Ballett Kiel che porta in scena Following a Bird. Omaggio a Ezio Bosso di Yaroslav Ivanenko (2019) – già al Balletto di Amburgo con Neumeier e direttore della compagnia dal 2011 – ispirato alla musica e del noto compositore italiano, combinata a pagine di Max Richter e Kimmo Pohjonen; il titolo della coreografia si ricollega all’omonimo brano per pianoforte che Bosso compose dopo la diagnosi di una malattia incurabile e che suonò prima di quasi tutti i suoi concerti fino alla morte, come simbolo del ritorno del suo potere creativo. Seconda coreografia in programma Walking Mad dello svedese Johan Inger, creata nel 2001 sulla musica di Maurice Ravel (Boléro) e Arvo Pärt (Für Alina): con un chiaro riferimento al Boléro di Béjart, è un viaggio in cui «incontriamo le nostre paure, i nostri desideri e la leggerezza dell’essere» (Inger), con in scena una grande parete di legno mutevole.
Il 12 e 13 luglio si tornerà ai Parchi di Nervi con una compagine mitica come The Royal Ballet – oggi sotto la direzione di Kevin O’Hare – che presenta A Celebration of the works of Frederick Ashton, una selezione di lavori creati dalla figura fondativa dell’identità coreografica britannica: momenti tratti dal Lago dei cigni (Pas de quatre, musica di Pëtr Il’ič Čajkovskij), The Dream – Oberon and Titania’s reconciliation pas de deux (arguta e tenera rivisitazione del Sogno di una notte di mezza estate del 1964 con musica di Felix Mendelssohn), Thaïs - pas de deux (del 1971, sulla famosa Méditation dall’opera di Massenet), Cinderella - pas de deux (dalla favola di Perrault con musica di Prokof’ev coreografata nel 1948) e Voices of Spring (duo sul valzer Frühlingsstimmen) accompagnano due capolavori completi come Marguerite and Armand (creato per Margot Fonteyn e Rudolf Nureyev nel 1963, ispirato alla Traviata di Verdi e alla Signora delle camelie di Dumas figlio, su musiche di Franz Liszt) e Rhapsody (coreografia nata nel 1980 per Michail Baryšnikov e Lesley Collier, sulla virtuosistica Rapsodia su un tema di Paganini di Rachmaninov).