Una scuola delle professioni del mare per formare i giovani e rispondere alle esigenze del mondo del lavoro portuale. È questa la proposta avanzata dalla sindaca Silvia Salis durante il suo intervento al Forum Ambrosetti, in corso a Rapallo. Un’idea che punta a trattenere a Genova le nuove generazioni e ad attrarne da altre città, offrendo un’alternativa concreta e specializzata a chi sceglie di non proseguire gli studi universitari.
"Un’esigenza primaria è tenere sempre più giovani a Genova e attirarli da fuori – ha sottolineato Salis – Ho già parlato di questo progetto con il presidente Marco Bucci, perché la formazione è di loro competenza. È fondamentale anche per rispondere alla crescente domanda di lavoro nel porto: parliamo di figure come saldatori, tappezzieri, falegnami, tutte professioni altamente qualificate che possono rappresentare un’opportunità reale per tanti ragazzi e ragazze che, finite le medie o le superiori, vogliono intraprendere subito un percorso professionale pratico, legato alle attività portuali”.
Secondo la sindaca, si tratta di “una grande occasione per intercettare quella parte della gioventù genovese che ha bisogno di un reddito stabile per iniziare a costruire il proprio futuro in città”.
Ma non finisce qui. Tra le priorità indicate da Salis c’è anche la realizzazione di un grande studentato universitario a Genova, per il quale la prima cittadina sarà a Roma il prossimo 16 luglio. Obiettivo dell’incontro con la ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini: ottenere le risorse necessarie a finanziare l’intervento.
Le proposte della sindaca si inseriscono in un quadro in cui Genova mostra segnali incoraggianti di crescita. Secondo i dati presentati dal report Ambrosetti, il 71,4% degli indicatori monitorati evidenzia una performance positiva nell’ultimo anno. Migliorano in particolare i dati relativi al valore aggiunto per abitante, all’età media e alla popolazione in età lavorativa. Segnali positivi emergono anche nei settori della formazione, dell’innovazione e nella qualità della vita sotto il profilo sociale e ambientale.
Non mancano però le criticità. Alcuni indicatori strategici del sistema produttivo e del mercato del lavoro mostrano flessioni: l’export manifatturiero registra un calo del 3,7%, il tasso di occupazione scende dello 0,7%, mentre la disoccupazione giovanile sale di sette punti percentuali.














