Dovevano essere pronti e consegnati entro fine 2025. Al momento è ancora un cantiere aperto quello dei voltini di Sampierdarena. E un rischio comincia a materializzarsi: quello di non finire con i lavori entro dicembre. Anche in questo caso con finanziamento Pnrr che, se si sforano i tempi, torna al mittente.
Era il vanto del centrodestra genovese il progetto dei voltini, partito almeno 3 anni fa con l'acquisizione in comodato d'uso degli spazi da parte del comune, lunga progettazione, poi i lavori. E un cantiere che è ancora tale. O meglio, tanti cantieri, da via Buranello fino a piazza Vittorio Veneto, in un panorama desolante di nastri rossi da cantiere a cintare le volte, circa un centinaio, dove dovevano trovare spazio negozi e sedi di associazione. Nessuno ancora pronto da consegnare.
Il cammino per la riqualificazione in realtà poggia le basi almeno 3 decenni fa, ispirazione francese ma attuazione completamente apolide, il piano vedeva dal progetto di fattibilità partito post covid oltre 3 milioni e mezzo di risorse Pnrr, vincolate a tempistiche di realizzo, che ora hanno il tempo contato. O si accelera, o il rischio è che i fondi tornino al mittente, scaricando sulle casse del comune il peso dei ritardi.
Gli spazi sono quasi un centinaio, tra voltini e le cosiddette nicchie. Su tutti, Rfi proprietaria dell'area soprastante su cui corre la ferrovia, aveva segnalato da subito la necessità di controlli di tenuta strutturale. Il ché impone anche una serie di misure che incidono inevitabilmente sugli spazi già angusti a disposizione. Un fronte ulteriore che si aggiunge alle urgenze in calendario per la neo amministrazione.
"Abbiamo interessato il comune - spiega il presidente di Municipio, Michele Colnaghi - chiedendo a breve un sopralluogo con il settore dei lavori pubblici e con l'assessore Tiziana Beghin e gli architetti per capire se è possibile migliorare il progetto che, per come è pensato, renderebbe problematica l'apertura di spazi commerciali".
Il problema in sintesi riguarda gli spazi fisici interni ai voltini: per le verifiche è necessario installare sensori a muro e fare prove di tenuta, cicliche. Questi sensori richiedono 80 centimetri di spazio per ogni lato murale, restringendo l'area a disposizione ad una superficie di circa 2metri e 7. Che, con un bancone, si dimezzerebbe ulteriormente.
A questo si somma lo stato degli archetti tra piazza Barabino e la prima parte di via Buranello, dove è stato necessario svuotare e procedere alla costruzione di una base in cemento. Uno solo ha una lavorazione attiva. Il resto è circondato dalle reti arancioni di delimitazione da cantiere.
"Cercheremo di capire se e come accelerare i lavori - conclude Colnaghi - il tema che più preoccupa è che il lavoro teoricamente dovrebbe essere finito entro fine anno, poi ci sarebbe tempo fino a giugno per la rendicontazione. Ma quello è un lavoro del Pnrr. Se così non fosse e i tempi non fossero rispettati verrebbe definanziato, gravando sulle casse comunali".
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