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Attualità | 17 luglio 2025, 10:51

Waterfront di Levante, lo stallo della Fabbrica delle Idee che getta ombre sul futuro di Genova

Cambi di governance, incognite finanziarie e un rapporto pubblico-privato da ridefinire: intanto il cantiere progettato da Renzo Piano è fermo da settimane

Waterfront di Levante, lo stallo della Fabbrica delle Idee che getta ombre sul futuro di Genova

Nessuno che lavora al cantiere, dove tutto sembra esserci congelato.

La Fabbrica delle Idee, uno degli elementi del Watefront di Levante che doveva essere tra i più rappresentativi del progetto di risistemazione dell’area alla Foce, oggi sembra la diapositiva dell’immobilismo.

Un cantiere fermo, ordinato certo, ma dove nessuno lavora più e che sta correndo il rischio di diventare una delle opere incompiute.

A tenere al palo il proseguo dei lavori della struttura destinata a ospitare start up e centri di ricerca, è l’incertezza economica a cui si aggiunge una difficoltà politica e relazionali per cui Cds Holding, che ha in capo la realizzazione della struttura, ha sospeso i lavori in attesa di risposte.

La trattativa tra Cds e Compagnia di San Paolo si è interrotta con le nuove elezioni, un cambio di scenario che ha portato a una zona grigia, di stallo appunto.

A creare ulteriore fastidio della holding è l’esclusione della stessa dal progetto di riqualificazione del Ferraris: la sindaca Silvia Salis, sul tema dello stadio infatti, ha indicato come unici interlocutori Comune, Genoa e Sampdoria. Questo ha portato Cds a sospendere la Fabbrica delle Idee.

In un recente incontro con la sindaca, con il vice Terrile e con l’assessora all’Urbanistica Coppola, anche Renzo Piano ha ribadito il valore strategico dell’intervento definendolo ‘una risorsa per l’intera città’. Ma la volontà politica, da sola, non basta a sbloccare un’impasse fatta di risorse, garanzie, ruoli e alleanze ancora tutte da rinegoziare.

Ma la Fabbrica delle Idee non è un episodio isolato. Ci sono altre parti di Waterfront che stanno procedendo a rilento. Nell’area tra piazzale Kennedy e la Casa della Vela, si è vista una sola ruspa in movimento e pochi operai al lavoro su un tratto stradale. Segnali insufficienti per rispettare i cronoprogrammi previsti.

L’assessore ai Lavori Pubblici, Massimo Ferrante, ha parlato di “ritardi fisiologici”, ridimensionando l’allarme e spiegando che i rallentamenti sono legati al post Euroflora e alla necessità di rimuovere materiali.

Rimane il fatto che dal territorio viene richiesta maggiore chiarezza. Anna Palmieri, presidente del Municipio Medio Levante, ha chiesto la rimozione immediata delle montagne di terra lasciate dopo Euroflora, sottolineando che l’avanzamento del cantiere dipende dallo sgombero dell’area.

Anche l’ex vicesindaco Pietro Piciocchi, oggi all’opposizione, ha annunciato un’interrogazione a proposito del Waterfront. 


 

Redazione

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