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Attualità | 22 luglio 2025, 18:29

Sopravvivere al caldo: la strategia per il verde pubblico di A.S.Ter.

Autobotti, attrezzature tecniche e mappature GIS per garantire acqua a nuove piantumazioni, aiuole stagionali e alberi giovani. Interventi pianificati in base a specie, età e previsioni meteo

Con l’arrivo del caldo estivo e la crescente irregolarità delle precipitazioni, la gestione dell’irrigazione urbana da parte di A.S.Ter. si conferma una delle priorità per la tutela del patrimonio vegetale cittadino. La necessità di garantire la sopravvivenza e la buona salute di alberi, arbusti e aiuole richiede mezzi adeguati, una programmazione strutturata e competenze tecniche precise. L’intero territorio comunale è interessato da interventi regolari, differenziati in base alle caratteristiche delle piante e delle aree verdi.

Il servizio si basa su un sistema su strada articolato e flessibile: l’autobotte principale ha una capienza di 5.000 litri ed è dotata di pompa autoadescante e sistema a pressione variabile: viene utilizzata principalmente per le percorrenze più lunghe e per servire gli impianti con maggiore fabbisogno idrico. Accanto a questo mezzo operano una serie di autobotti da 500 litri, una per ciascun municipio, pensate per interventi agili e mirati. Questi veicoli vengono impiegati soprattutto in zone a traffico limitato, aree pedonali, viali stretti e all’interno dei parchi urbani.

A supporto dei mezzi, le squadre sono dotate di attrezzatura tecnica completa: lance multi-getto, prolunghe telescopiche, raccordi rapidi e manichette flessibili a doppio strato, che consentono di lavorare anche a distanza dai punti di approvvigionamento o in contesti morfologicamente complessi. Tutti i veicoli sono sottoposti a manutenzione periodica e risultano certificati per l’utilizzo su suolo pubblico, in conformità con le normative vigenti in materia di sicurezza e tutela ambientale.

Gli interventi non seguono una logica generalizzata, ma si basano su una mappatura del fabbisogno idrico delle diverse tipologie vegetali presenti sul territorio. Le priorità vengono assegnate alle piante più sensibili e meno autonome. In particolare, le alberature e gli arbusti messi a dimora da meno di un anno vengono inseriti in un programma di irrigazione costante, che prevede due o tre passaggi settimanali minimi, modulati in base alle condizioni pedoclimatiche e alla specie di appartenenza, distinguendo tra autoctone, mediterranee o ornamentali. Anche le piante fino a 36 mesi di età, che si trovano ancora nella fase di consolidamento radicale, sono seguite con frequenza variabile e attraverso controlli visivi eseguiti a intervalli regolari. Un discorso a parte riguarda le aiuole di nuova realizzazione e le piantumazioni stagionali non collegate a impianti automatici o pensili, come nel caso delle aiuole lungo viale Brigate Partigiane: in questi casi, l’irrigazione è affidata esclusivamente alle autobotti, con tecniche a basso impatto che tengono conto della necessità di proteggere i fiori e la pacciamatura superficiale.

Tutti gli interventi fanno parte di un programma manutentivo preciso, definito dai tecnici del settore. Alla base della programmazione ci sono le anagrafiche del verde, aggiornate costantemente, e i sistemi GIS che permettono il posizionamento esatto delle piantumazioni e la geolocalizzazione puntuale degli interventi. Le previsioni meteorologiche vengono integrate nel calendario operativo, offrendo la possibilità di attivare o rimodulare le uscite in funzione di eventi climatici imprevisti, come le ondate di calore o le piogge improvvise. Un ulteriore strumento operativo è costituito dai sopralluoghi e dai controlli visivi, che permettono di verificare lo stato idrico delle piante e di valutare eventuali correzioni nella frequenza o nella quantità di acqua distribuita. Le squadre operano secondo turni che privilegiano le fasce orarie in cui l’evaporazione è minima, al fine di ottimizzare l’assorbimento idrico da parte del terreno.

Il sistema nel suo complesso è stato strutturato per garantire continuità e adattabilità nel tempo, in risposta a condizioni climatiche sempre più imprevedibili. La gestione dell’irrigazione urbana, oggi, richiede non solo mezzi e personale, ma anche dati, strumenti di monitoraggio e capacità di programmazione.

Redazione

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