‘La musica che ci gira intorno’ è il format de ‘La Voce di Genova’ dedicato alla scoperta e alla valorizzazione della scena musicale ligure, con un focus su artisti locali, eventi, nuovi talenti e le tradizioni sonore della nostra regione. Ogni settimana la musica sarà protagonista, in ogni sua forma e da ogni punto di vista. Qui troverai interviste agli artisti, le nuove uscite discografiche, gli appuntamenti per vedere concerti ed esibizioni live e spazio a chi, con la musica, ci lavora: dai produttori ai fonici, dai musicisti ai gestori di locali, teatri e spazi dove è possibile far sentire la propria voce.
Da anni, a Trasta, vive una realtà che è molto più di un semplice circolo ricreativo: il Circolo Arci Barabini. Una comunità, prima ancora di essere un locale, che ha le radici ben piantate nel territorio e nel suo tessuto sociale, e che quest’estate spalanca le porte al pubblico con una novità musicale: la rassegna “Orto in Jazz 2025”, nata dalla collaborazione con il noto Count Basie Jazz Club.
A raccontare la sua storia e i progetti futuri sono le voci di Maurizio Reggiardo, una delle anime fondamentali del Circolo, e della cantante jazz Susanna Massetti, protagonista degli eventi estivi.

Il Circolo Barabini sorge in quella che Maurizio Reggiardo definisce “la periferia della periferia”, in Valpolcevera, in un tratto poco conosciuto e frequentato. Nonostante ciò, il circolo è un punto di riferimento culturale e sociale fondamentale, che negli anni è stato capace di attrarre un pubblico non solo locale ma anche da tutta la città.
“Il prato orto del Circolo Barabini era un terreno abbandonato, di proprietà della Curia, che poi ha deciso di metterlo in vendita - racconta Reggiardo -. Con una raccolta fondi, un crowdfunding tra i soci, siamo riusciti ad acquistarlo e ora è diventato proprietà dell’Arci, accompagnato da tanto orgoglio e qualche difficoltà interna, ma è un risultato importante”. Ed è proprio questo orto che, durante la bella stagione, diventa lo spazio principale del Circolo, ospitando concerti, laboratori e attività per ragazzi con disabilità. È una piccola oasi verde che respira comunità.

Da sempre impegnato sul fronte sociale, il Barabini promuove diverse attività solidali. Tra queste spicca Sc-Art!, un’associazione che promuove inclusione sociale e sostenibilità attraverso progetti come Creazioni al Fresco, in cui donne detenute ed ex detenute realizzano oggetti con materiali di recupero. I laboratori si svolgono a Genova Pontedecimo e al Circolo Barabini di Trasta, con uno store in Vico Angeli 21r. C’è poi la Ciclofficina Marcovaldo, che si occupa di riparare biciclette per chi non potrebbe permetterselo, tra cui molte famiglie del quartiere.
Qui la socialità è concreta: “Abbiamo anche un progetto futuro per creare uno spazio attrezzato dove chi vuole può svolgere piccoli lavori di falegnameria o bricolage - spiega Reggiardo - una piccola officina che vuole essere una palestra di autonomia e collaborazione”.
Quest’estate il Circolo Barabini mette in scena una novità artistica assoluta, con la rassegna “Orto in Jazz 2025”, che debutterà nel suggestivo spazio all’aperto del prato entro settembre. Susanna Massetti, voce raffinata e interprete di molteplici sfumature del jazz, è entusiasta di questa iniziativa: “La collaborazione tra il Circolo Barabini e il Count Basie Jazz Club nasce dalla volontà di fare cose insieme. Spero che quest’estate sia solo l’inizio di una rassegna più grande, magari un piccolo festival estivo con masterclass e tanti altri eventi”.
Il programma si è aperto giovedì 7 agosto con il Susanna Massetti Quintet: “Suoniamo insieme da tempo, ed è stato un viaggio tra swing, ballad e bebop con musicisti di grande livello come Simone Cosso, Zeno De Marco, Massimiliano Rolf e Giorgio Griffa. Massimiliano, in particolare, è stato la scintilla: è stato lui a dirmi ‘Perché non facciamo qualcosa a Trasta?’ e a mettermi in contatto con il circolo. Così è nata l’idea della rassegna”.
Il cartellone proseguirà il 14 settembre con il Pic Trio, un trio storico e amico del Count Basie, composto da Stefano Riggi (sax tenore), Dino Cerruti (contrabbasso) e Rodolfo Cervetto (batteria. Ultimo appuntamento il 28 settembre con la Big Borgo Band, nata nel 2001 dall’iniziativa di un gruppo di allievi di Claudio Capurro che, quasi per gioco, iniziarono a unirsi al progetto. All’inizio l’intento era semplice: fare esperienza nella musica d’insieme. Con il tempo, al nucleo originario si aggiunsero altri musicisti: trombe, tromboni e una sezione ritmica, e l’ensemble si trasformò spontaneamente, modellandosi sullo stile delle storiche Big Band americane che hanno segnato il jazz dalla fine degli anni ’20 fino a oggi.

Dietro ogni evento, dietro ogni attività, c’è una comunità attiva e appassionata. “Il Circolo Barabini ruota attorno a una ventina di persone impegnate stabilmente e circa duecento soci”, dice Reggiardo. “C’è richiesta continua di spazi per attività, concerti e incontri, perché pur essendo periferia, è un posto vivo e conosciuto in città”.
Il circolo non è aperto ogni giorno, non ha un bar, non compete con i locali della zona. Ma è vivo grazie a una rete di volontari, una ventina di persone che ruotano attorno al progetto, più di 200 tesserati, e collaborazioni con altri collettivi e comitati della zona, come il Cane o Via delle Rose.
Nonostante l’impegno, c’è una sfida che il Circolo vuole affrontare: coinvolgere di più gli abitanti di Trasta. “Spesso è più facile che venga gente da fuori che da dentro il quartiere - ammette - forse perché spesso il vicino sembra meno interessante dello straniero. Ma il nostro sogno è proprio far diventare il Circolo un polo vivo e aperto alla comunità residente”.


























