La giunta regionale guidata da Marco Bucci ha riaperto il dossier sul nuovo ospedale di Erzelli fissando la sua road map: chiudere la progettazione nell’arco dei prossimi mesi, bandire una gara internazionale e arrivare all’affidamento dei lavori entro il 2026. Il quadro economico dell’intervento viene quantificato in 350 milioni di euro. Nel disegno aggiornato rientra anche l’ormai nota rimodulazione della capacità: i posti letto previsti scendono a 400 rispetto a ipotesi più estese circolate negli anni passati.
La filosofia non è più quella di un presidio “del Ponente” autonomo, ma di un monoblocco strettamente integrato con il Policlinico San Martino. L’idea è concentrare in quota alcune funzioni ad alta specialità e costruire percorsi clinici che dialoghino con la struttura di riferimento cittadina, puntando su efficienza gestionale, presa in carico del paziente e sostenibilità dei costi. Nelle ultime settimane è circolata la disponibilità di WeBuild a presentare una proposta tecnica. In ogni caso, l’impostazione annunciata più volte dal presidente Bucci prevede una gara aperta su scala internazionale.
Sul calendario dei lavori, dagli uffici regionali filtra un primo possibile orizzonte: almeno tre anni e mezzo di cantiere, con l’entrata in funzione nella parte centrale del 2030, a seconda dell’iter autorizzativo e dell’esito della gara.
La scelta di ridurre i posti letto viene spiegata con l’esigenza di allineare dimensioni e funzioni al modello organizzativo delineato per la sanità ligure nei prossimi anni. Dall’opposizione arrivano però perplessità: il timore è che il taglio comprometta la vocazione di presidio di riferimento per il Ponente e che si perda capacità di risposta sul territorio.
Nel frattempo, l’assessorato alla Sanità rivendica la volontà di costruire un polo tecnologicamente avanzato, in grado di lavorare su processi e reti cliniche condivise con il San Martino e con gli altri ospedali cittadini. Il passo immediato è la chiusura della fase progettuale e la definizione dei capitolati di gara.