I giardini intitolati a Cesare Ricci, a Sestri Ponente, continuano a essere teatro di degrado e incuria, nonostante le segnalazioni dei cittadini e le preoccupazioni della comunità locale. La scalinata principale che collega il giardino a via XVI Giugno 1944 è coperta in gran parte da erbacce, mentre la vegetazione appare trascurata. Camminando tra i vialetti, si notano arredi urbani deteriorati e rifiuti abbandonati, che contribuiscono a un senso diffuso di incuria.
Sulla situazione interviene con una presa di posizione molto netta la nipote di Cesare Ricci, Alessandra Ricci: "Cesare Ricci era mio zio, il fratello di mio padre. Nell'ottobre del 1944, Cesare è stato ammazzato dalle camicie nere perché scriveva sul muro di un palazzo di Sestri Ponente frasi inneggianti alla libertà. Aveva diciassette anni. Non posso che rammaricarmi profondamente per il degrado dei giardini dedicati alla sua memoria", afferma, in una dichiarazione che non lascia spazio a interpretazioni.
La storia di Cesare Ricci risale al 12 settembre 1944, quando, a diciassette anni, venne ucciso dai fascisti mentre scriveva slogan di libertà sui muri di un palazzo durante il coprifuoco. Fuggito dai suoi inseguitori, Cesare trovò rifugio in un portone, ma lì fu colpito e il suo corpo gettato nelle fosse comuni. La sua famiglia subì persecuzioni: il nonno e un fratello furono arrestati.
Nel frattempo, Alekseij Canepa, consigliere del Partito Democratico e delegato allo Sport del Municipio VI Medio Ponente, ci aveva annunciato l’intenzione di presentare una mozione in Consiglio Municipale: "La proposta prevede una riqualificazione complessiva: dalla manutenzione del verde alla sistemazione dei percorsi pedonali, dal rinnovo degli arredi urbani fino alla creazione di un playground sportivo. Vista la mia delega allo sport, ritengo fondamentale che Sestri si doti di uno spazio moderno e inclusivo, capace di promuovere attività fisica, socialità e benessere per tutte le età".
Sulla questione era intervenuto anche il presidente del Municipio, Fabio Ceraudo: "Purtroppo sono tutti così i giardini del Municipio: uno alla volta li stiamo recuperando, ma è logico che il fondo capitale può servire per uno al massimo due giardini all’anno. I Giardini Ricci sono attenzionati, ma abbiamo una sfilza infinita di luoghi così da recuperare, perché ripeto non è mai stato fatto nulla".
Oggi i cittadini auspicano interventi concreti per restituire decoro e dignità a uno spazio simbolico, che rappresenta la lotta per la libertà e la memoria di una giovane vita spezzata troppo presto.














