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Sport | 21 ottobre 2025, 18:04

Samp, Foti e Gregucci a caccia della luce: “Il primo nemico siamo noi stessi. Avanti cambiando mentalità e costruendo fiducia”

Il duo tecnico sicuro: “Questa squadra ha qualità, ma bisogna ritrovare identità e convinzione”. A parlare anche Fredberg: “Esonero sconfitta di tutti, l'algoritmo non decide tutto e lavoriamo per rinforzarci”

Samp, Foti e Gregucci a caccia della luce: “Il primo nemico siamo noi stessi. Avanti cambiando mentalità e costruendo fiducia”

Alla fine sono stati sia Angelo Gregucci, che ufficialmente sarà il primo allenatore, sia Salvatore Foti, ancora privo del patentino UEFA Pro necessario per essere "titolare" ma con già una buonissima dose di esperienze di livello da vice, a presentare in conferenza stampa il nuovo ciclo chiamato a risollevare le sorti di una Sampdoria protagonista di un altro avvio di campionato di quelli da dimenticare.

L'ex tecnico di Venezia e Vicenza sarà il primo allenatore. Per lui un ritorno dopo la breve e travagliata parentesi di qualche mese fa, quand'era entrato a Bogliasco tra gli assistenti di Chicco Evani. “Non ho avuto ancora il tempo di 'annusare' questa nuova esperienza, però ho trovato un ambiente molto familiare. Per paragonare questa situazione e quella dell'anno scorso è un po' presto; ora è il momento di fare” ha esordito, ribadendo l’importanza di “avere umiltà e costruire una grande empatia con la squadra”. Ritorno a casa anche per il 37enne siciliano, ma ormai genovese e sampdoriano d'adozione, tornato in blucerchiato dopo le esperienze da vice con Giampaolo, Mourinho e lo stesso Gregucci: “Qui ho famiglia, moglie e amici. La Samp la seguivo anche dalla Turchia, è la mia squadra ma ora dobbiamo guardare avanti. Il passato lo conosco, l’obiettivo è cambiare il futuro. Mou? E' stato incredibile stargli affianco, normale che lavorare con un personaggio così ti arricchisca. Mi ha scritto un messaggio, sa quanto la Samp sia importante per me”.

Sulla situazione attuale, entrambi i mister chiari nel non nascondere le difficoltà ma indicare al tempo stesso la via: “Devo dare un’identità ben definita alla squadra. Per me contano solo i risultati, i punti che dobbiamo fare - ha detto Foti - Ora bisogna lavorare giorno dopo giorno, cambiare mentalità e costruire fiducia”. “La squadra ha qualità, ma deve ritrovare la linea di galleggiamento. Il primo nemico oggi siamo noi stessi: serve trovare un’identità solida. Non sarà facile e servirà fare punti”, ha aggiunto Gregucci. 

Il primo obbiettivo è quindi quello psicologico, come sottolineato da Gregucci anzitutto: “Per comandare le gambe servono teste lucide. Noi non dovremo sbagliare gli atteggiamenti sul campo, lavorando su tutte le componenti e quella mentale è la prima per cercare di andare in campo con mente sgombra e convinzione”.

Poi c'è l'aspetto tattico. Ad affrontarlo in particolare è stato l'ex attaccante: “Pensiamo a trovare un equilibrio - ha sottolineato - Giorno dopo giorno stiamo cercando di chiedere cose diverse”. Una di queste potrebbe essere il cambiare e giocare a due punte: “E' un'ipotesi, ma non possiamo più pensare a quel che è stato, dobbiamo cambiare la mentalità. I gol? Coda è il nostro attaccante, ha fatto tanti gol in categoria ed è un giocatore che può e deve dare tanto, sia a livello realizzativo che di leadership. Ma tutti devono alzare il loro stato d'animo e avere più fiducia nelle loro qualità”.

Infine, non poteva mancare uno sguardo al futuro. Che significa mercato si, ma anche e soprattutto il prossimo impegno: “Per il bene della Sampdoria romperò le scatole alla società, ma ora penso solo al Frosinone, per noi è la finale della Coppa del Mondo. Da qui al mercato avremo delle idee anche su questo argomento” ha detto Gregucci. Che intanto ha in testa un'idea ben chiara: “Questo ambiente deve ritrovare la luce, senza chiedere nulla ai tifosi, che conosco bene e so quanto tengano a questi colori”

A margine della conferenza a intervenire è stato poi, in rappresentanza della società, il direttore Fredberg, difendendo anzitutto l'uso delle tecnologie per sgomberare il campo dai travisamenti dopo che proprio il tecnico si era più volte detto fosse stato indicato da un algoritmo: “Non facciamo assunzioni su dati e algoritmi, ci sono anche altri fattori da tenere in considerazione. L'esonero? E' una sconfitta per tutti, ma è una scelta presa considerate le performance e i risultati”.

Al dirigente danese è toccata poi anche la parte relativa al mercato, nonostante manchino ancora due mesi. Le prime uscite, però, avrebbero convinto il sodalizio a “cercare di rinforzare la squadra, e anche la società, cercando di prendere le scelte giuste”. Ma anche dal punto di vista societario. E in tal senso Fredberg ha inquadrato il nome di Attilio Lombardo, per ora fuori dallo staff ma, a questo punto, non del tutto fuori dai piani blucerchiati per il futuro. Magari in un ruolo non puramente tecnico.

Mattia Pastorino


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