/ Attualità

Attualità | 19 dicembre 2025, 14:30

Il Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana ricorda i 70 anni dalla firma del Protocollo italo-tedesco sul lavoro

Una pagina fondamentale della storia dell’emigrazione del nostro Paese

Il Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana ricorda i 70 anni dalla firma del Protocollo italo-tedesco sul lavoro

Il Mei - Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana celebra con un percorso di proiezioni e contenuti video i 70 anni dalla firma del Protocollo italo-tedesco del 1955, un accordo che ha rappresentato un vero crocevia nella storia dell’emigrazione italiana del secondo dopoguerra.

Il 20 e il 21 dicembre il pubblico potrà approfondire questo capitolo fondamentale della storia del Paese attraverso diverse proiezioni e contenuti multimediali visibili al Museo. Il programma comprende contributi di storici, amministratori, rappresentanti delle comunità italiane in Germania e testimoni diretti, che riflettono sul significato e sulle conseguenze di quell’accordo, oltre al convegno “Da lavoratori migranti a cittadini europei: emigrazione italiana in Germania 1955–2025” e al docufilm “Verso Monaco”, realizzato dagli studenti del Liceo Artistico Statale di Verona. Dopo il 21 dicembre, i filmati saranno disponibili sul canale YouTube del MEI, per consentire una fruizione più ampia e accessibile. 

Un’occasione per rivivere i momenti più significativi di questa ricorrenza e per scoprire un racconto corale e coinvolgente sulla memoria dell’emigrazione italiana.  

«Una ricorrenza che non è solo l’anniversario di un documento diplomatico, ma il ricordo di un capitolo umano che ha segnato profondamente la vita di centinaia di migliaia di persone e ha contribuito a costruire un’identità europea condivisa», sottolinea Paolo Masini, Presidente del MEI e promotore delle iniziative. 

Il Protocollo del 1955 diede infatti avvio a una migrazione di vasta portata: tra quell’anno e la metà degli anni Settanta oltre 500.000 italiani furono assunti nella Germania Ovest. Molti fecero ritorno in Italia, mentre altri si stabilirono definitivamente, dando origine a comunità italo-tedesche ancora oggi vive e radicate. 

Il materiale prodotto dal MEI, realizzato in collaborazione con il Comune di Verona – città simbolo di quell’esodo grazie al suo Centro di Emigrazione – raccoglie gli interventi del Sindaco di Verona Damiano Tommasi, del Presidente della Fondazione MEI Paolo Masini, della Console Generale della Repubblica Federale di Germania a Milano Wiltrud Christine Kern, dell’Ambasciatore d’Italia in Germania Fabrizio Bucci, della Segretaria Generale del CGIE Maria Chiara Prodi e della Presidente del Com.It.Es. di Monaco di Baviera Daniela Di Benedetto

Accanto alle voci istituzionali, una serie di contributi offre una lettura articolata e multidisciplinare dell’emigrazione italiana verso la Germania, intrecciando storia, archivi, testimonianze e nuove mobilità. Elia Morandi ricostruisce il ruolo centrale del Centro di Emigrazione di Verona, snodo fondamentale per migliaia di lavoratori partiti nel dopoguerra; Franco Valenti analizza gli strumenti di inserimento e inclusione adottati dalla Germania nel corso dei decenni; Federica Onelli del MAECI presenta l’Archivio Storico Diplomatico come fonte essenziale per comprendere il contesto istituzionale dell’esodo italiano. 

La migrazione veronese è approfondita dalla prof.ssa Federica Bertagna, che restituisce le storie conservate nell’Archivio del Centro di Emigrazione di Verona, mentre Delfina Licata della Fondazione Migrantes offre uno sguardo sul presente, illustrando i dati più recenti sulle comunità italiane in Germania e sui nuovi profili della mobilità contemporanea. Il tema della mobilità giovanile è infine affrontato da Lorenzo Di Lenna della Fondazione Nord Est, con un’indagine dedicata ai giovani che negli ultimi anni hanno scelto la Germania come destinazione, analizzandone motivazioni, aspettative e rapporto con il mondo del lavoro.

Il MEI ha inoltre collaborato attivamente alla realizzazione del docufilm “Un sogno italiano”, diretto da Fausto Caviglia e prodotto da Orisa Produzioni. Il film racconta, attraverso le voci dei protagonisti, il sogno di una vita migliore che ha spinto migliaia di italiani a partire per la Germania a partire dagli anni Cinquanta. Presentato in anteprima nazionale a Verona e presso l’Ambasciata d’Italia in Germania, “Un sogno italiano” sarà disponibile nelle sale nei prossimi mesi. 
 
Le interviste realizzate durante il convegno di Verona

Redazione

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A NOVEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium