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Attualità | 23 dicembre 2025, 08:00

Buone Azioni - Auser, il grande cantiere sociale che abbatte le barriere dell'età

Una rete di servizi, relazioni e volontariato per contrastare solitudine e ageismo e rendere gli anziani protagonisti della vita sociale in una città sempre più longeva. “Non vogliamo che questa fase della vita sia un’attesa triste: deve essere piena di relazioni, impegni e partecipazione”

Ogni martedì uno spazio per raccontare l’impegno, le storie e i volti di chi, ogni giorno, si mette al servizio degli altri: con la nuova rubrica 'Buone Azioni', vogliamo dare voce alle associazioni, alle cooperative sociali, ai gruppi di volontari e a tutti coloro che costruiscono solidarietà sul territorio, spesso lontano dai riflettori ma con un impatto concreto nella vita delle persone. La rubrica sarà un viaggio settimanale nel cuore del Terzo Settore, per conoscere chi fa la differenza e capire come ciascuno può contribuire, anche con un piccolo gesto.

Un grande cantiere sociale, attivo dodici mesi l’anno, dove non si innalzano barriere ma si lavora costantemente per abbatterle: è questa la missione di Auser, l’Associazione per l’invecchiamento attivo, guidata da tre anni dalla presidente Fulvia Veirana. In una città come Genova, dove la popolazione anziana rappresenta una fetta sempre più consistente della società, le attività portate avanti dall'associazione non sono solo preziose, ma essenziali per la tenuta del tessuto urbano.

L'azione di Auser si sviluppa su un doppio binario complementare: “Da un lato ci occupiamo del sostegno alle persone più fragili - spiega Veirana -. Offriamo dall’accompagnamento protetto per chi ha difficoltà di deambulazione alle visite sanitarie, fino alla compagnia telefonica e in presenza, operando in stretto collegamento con i custodi sociali, i maggiordomi di quartiere e il call center regionale di Informa Anziani”. Dall’altro lato, l’associazione punta tutto su quello che preferisce chiamare “cittadinanza attiva” piuttosto che semplice invecchiamento. 

Contrastare isolamento e solitudine e mantenere le persone anziane protagoniste della propria vita, con rapporti sociali soddisfacenti e appaganti è il doppio obiettivo delle iniziative che Auser porta avanti, operando anche come capofila del Patto di sussidiarietà, uno strumento che aggrega diverse realtà associative per svolgere attività di protezione e promozione sociale. “Non vogliamo che questa fase venga vissuta come un’attesa triste e indefinita. Deve essere una vita diversa da quella lavorativa, ma piena di appuntamenti, relazioni e impegni. Questa è un po’ la nostra ossessione”. Le iniziative sono molteplici e variegate. Spesso partono dal concetto di viaggio, che diventa esso stesso un momento di socializzazione potente attraverso l'organizzazione di trasporti collettivi. 

Di vitale importanza è il volontariato attivo: anziani che affiancano altri anziani, animando le giornate con corsi di teatro, tombolate, tornei di carte, visite ai musei e turismo sociale. Molti soci scelgono inoltre di rendersi utili alla collettività, offrendo supporto nei musei cittadini o garantendo la sicurezza dei bambini durante l'attraversamento pedonale davanti alle scuole. “Facciamo attività di ogni tipo - prosegue la presidente - dalla ginnastica dolce alla prevenzione delle cadute, dalla stimolazione cognitiva ai percorsi di educazione alimentare, fino alle iniziative culturali come conferenze, incontri storici e gite”.

A Genova, dove l’età media continua a salire, il tema dell'invecchiamento non può più essere trattato come un'emergenza temporanea. Citando il sociologo Mauro Migliavacca, Veirana sottolinea che questa situazione persisterà per almeno i prossimi vent'anni: “Se continuiamo a considerare gli anziani come una fascia improduttiva che assorbe risorse, il rischio è quello di creare fratture sociali pesanti, che colpiranno anche i giovani”. Per questo Auser è in prima linea contro l’ageismo, la discriminazione legata all’età, attraverso campagne di sensibilizzazione realizzate con l’associazione Media Lab. L'obiettivo è ribaltare una comunicazione spesso negativa che stigmatizza sia i vecchi che i giovani, visti come "due facce della stessa medaglia". In questo solco si inserisce il progetto Age Pride, l’orgoglio di tutte le età, che culminerà in un festival autunnale dedicato al valore sociale di ogni generazione. Il comitato Age Pride Genova e Liguria sarà ufficialmente costituito nel 2026, nato nell’ambito del Festival dell’Eccellenza Femminile.

Oggi Auser è una rete radicata: tredici centri sociali in città e molti altri in provincia, ospitati in immobili comunali in convenzione e straordinariamente frequentati (solo lo scorso anno si sono registrate cinquantatre mila presenze). La riforma del Terzo Settore ha trasformato l'associazione, portando maggiore solidità: “Prima era tutto molto informale, oggi abbiamo regole chiare, una struttura definita e bilanci sociali tracciati”. Negli ultimi anni, l'associazione ha lavorato per rendere omogenei i servizi su tutta la rete, evolvendo i percorsi di prevenzione del decadimento cognitivo in un approccio che cura anche il benessere emotivo e la salute metabolica. Come sintetizza Veirana: “Mangiare sano sì, ma non triste. E muoversi in modo adatto e accessibile a tutti”.

Un tema centrale resta la partecipazione maschile. Auser registra una differenza netta: le donne vivono spesso questa fase come una "grande occasione" per ridere e divertirsi, mentre gli uomini, conclusa la carriera lavorativa, tendono a sentirsi inutili. “È una forma di isolamento culturale su cui dobbiamo lavorare” ammette la presidente. Tuttavia, quando i volontari scendono in campo, i pregiudizi svaniscono. Auser affilia quattordici associazioni diverse, una rete enorme di persone che mostrano una "gentilezza commovente". Quando l'anziano torna a essere protagonista, cade anche il luogo comune del ‘brontolone’. Questa missione di inclusione risale alla fondazione del 1992: dare priorità a chi ha avuto meno chance nella vita, offrendo momenti ludico-formativi anche a chi ha imparato a scrivere in età adulta o ha scoperto talenti tardivi, come la scrittura di un libro.

Tra i progetti più toccanti figurano “Nonni per tutti” e “Nutrire gli occhi di bellezza”, dove i volontari hanno affiancato bambini in difficoltà, compresi i piccoli profughi ucraini. Relazioni così vere che, alla conclusione dei progetti, hanno lasciato i volontari in lacrime per l'emozione.

Nonostante la presenza capillare in quasi tutti i municipi, resta un'ombra: il Levante cittadino. “Non abbiamo uno spazio nostro, i costi sono troppo alti. Lanciamo un appello: serve una sede anche lì”.  In un’epoca che tende a rimuovere la vecchiaia, Auser prova a restituirle senso e dignità: ‘liscrizione è aperta a chi ha più di 65 anni, ma i giovani sono i benvenuti come volontari. Le attività sono gratuite o a costi minimi per non creare disuguaglianze. “C’è un po’ di utopia in quello che facciamo - conclude Veirana - ma quando vedi le persone mettersi in gioco e sorridere, capisci che ne vale la pena. Il risultato sono le facce contente. Tutto il resto viene dopo”.
 

Chiara Orsetti

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