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| 17 settembre 2018, 10:48

Laura Boldrini a Savona contro Camiciottoli: "E Salvini cosa ne pensa del sindaco che mi augurò lo stupro?" (FOTO e VIDEO)

Laura Boldrini a Savona: in Tribunale la prima udienza del processo per diffamazione sul caso del post pubblicato su Facebook da sindaco di Pontinvrea e riferito all’ex presidente della Camera

Laura Boldrini a Savona contro Camiciottoli: "E Salvini cosa ne pensa del sindaco che mi augurò lo stupro?" (FOTO e VIDEO)

AGGIORNAMENTO ORE 11.30: Tutte ammesse le associazioni costituitesi parte civile tranne Aps Rebel Network, esclusa perché ha finalità generiche legate alla discriminazione femminile e non interesserebbe il caso.

La difesa ha chiesto un contro esame ed esame imputato; tutte le parti hanno chiesto contro esame testi.

Il giudice ha deciso per il rinvio: l'udienza si svolgerà il 15 Gennaio 2019 alle ore 10.00 e verrà presa in esame tutta l’istruttoria, esame testi imputato e discussione.

 

“Aspra critica politica”. In questo modo Marco Mori, l’avvocato difensore del sindaco di Pontinvrea Matteo Camiciottoli, si è pronunciato questa mattina nell’aula del Tribunale di Savona, dove si è tenuta la prima udienza del processo per diffamazione da parte del primo cittadino di Pontinvrea ai danni dell’ex presidente della Camera e onorevole Laura Boldrini, presente in aula.

“Boldrini aveva definito i M5S aspri stupratori”: queste inoltre le parole della difesa, verso le quali è stata immediata la risposta del pubblico ministero che ha definito le frasi di Camiciottoli dell’estate 2017 "un chiaro riferimento diretto a una donna e allo stupro di una donna". Per il pm "si è trattato di un episodio ben preciso, una provocazione per un video dal titolo 'Cosa fareste in auto con la Boldrini?' dove si sono letti insulti pesantissimi a un presidente della Camera, una donna prima di tutto che ha ricevuto questo insulto, questo 'augurio'".

Si sono costituite inoltre parte civili anche l’Udi (Unione Donne Italiane), l’Associazione Donne contro la Violenza, l’Associazione Differenza Donna, l’Associazione “Se non ora quando”, l’Associazione Nazionale Donne in Rete, Centro per non subire violenza Onlus e Aps Rebel Network. Al vaglio del giudice l’ammissione in questi minuti.

La vicenda ha avuto inizio nell'estate 2017, quando Laura Boldrini era presidente della Camera: più di una volta presa di mira da numerosi "haters" sul web a causa delle sue posizioni antirazziste, l'onorevole ha spesso ricevuto attacchi anche con evidenti allusioni a sfondo sessuale.

Dopo una serie di attacchi personali, Laura Boldrini ha così deciso di sporgere denuncia nei confronti di tutti coloro che l'avevano diffamata sul web coniando peraltro l'hashtag #adessobasta.

L'ex presidente della Camera è stata tirata in ballo, attraverso un post su Facebook, anche da Matteo Camiciottoli, sindaco di Pontinvrea, paesino di meno di mille anime della Val Bormida. Argomento alquanto delicato, la vicenda dello stupro di Rimini (avvenuto in quel periodo) che aveva visto l'arresto di quattro persone di origine africana: "Potremmo dare gli arresti domiciliari degli stupratori di Rimini a casa della Boldrini, magari gli mettono il sorriso… Che ne pensate?".

Nel tempo il primo cittadino di Pontinvrea si è detto pentito di quella che egli stesso ha definito una "frase infelice". Ricordiamo, inoltre, che questo episodio è stato oggetto di discussione con il giornalista Enrico Mentana, che aveva replicato a quel "Che ne pensate?" di Camiciottoli con epiteti piuttosto forti.

"Oggi sono a Savona per il processo nei confronti di Matteo Camiciottoli, il Sindaco della Lega che circa un anno fa mi aveva augurato di essere stuprata per farmi 'tornare il sorriso'", afferma Laura Boldrini. "Non è facile per una donna sentirsi dire certe cose e non è stato facile per mia figlia sapere che qualcuno vorrebbe che sua madre venisse violentata - prosegue l'esponente politico oggi nelle fila di Leu - Qualche giorno fa Matteo Salvini mi ha chiesto pubblicamente di condannare le minacce di morte che aveva ricevuto a Milano durante una manifestazione di piazza. E io l'ho fatto perché sono convinta che il dibattito politico non possa essere dominato dall'odio e dalla violenza. Adesso sono io che chiedo a Salvini di prendere pubblicamente posizione sulle dichiarazioni del sindaco del partito di cui lui è segretario". 

"Cosa pensa delle affermazioni di Camiciottoli che investono non solo la mia dimensione privata ma la condizione di tutte le persone, in particolare le donne, che subiscono insulti, minacce e volgarità di ogni genere?", conclude.

Laura Boldrini al termine dell'udienza

Matteo Camiciottoli al termine dell'udienza

Luciano Parodi

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