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Economia | 03 dicembre 2018, 17:58

UBI Banca, superato 1 miliardo di euro di Social Bond. Dal 2012 finanziati 91 progetti di rilevanza sociale grazie alle obbligazioni solidali

Letizia Moratti, Presidente del Consiglio di Gestione UBI: “Coniugare solidarietà e profitto non solo è possibile, ma necessario”

UBI Banca, superato 1 miliardo di euro di Social Bond.  Dal 2012 finanziati 91 progetti di rilevanza sociale grazie alle obbligazioni solidali

UBI Banca annuncia il superamento di 1 miliardo di euro collocato tramite Social Bond, il prestito obbligazionario solidale che dal 2012 arricchisce l’offerta commerciale del gruppo con un prodotto che ha innovato il settore bancario e ha contribuito a introdurre un approccio specifico legato al Terzo Settore e all’economia civile. 

 

 

I Social Bond sono prestiti obbligazionari che offrono al sottoscrittore l’opportunità di ottenere un ritorno sull’investimento paragonabile a quanto offerto dalla banca su investimenti analoghi e, nello stesso tempo, di contribuire al sostegno di iniziative di rilevante valenza sociale. Al termine del collocamento la Banca devolve una quota predefinita dell’importo raccolto a supporto di tali progetti, per lo più promossi da organizzazioni non profit, oppure destina l’ammontare collocato all’erogazione di finanziamenti a condizioni competitive per contribuire allo sviluppo sul territorio di iniziative di imprenditorialità sociale.

“Siamo arrivati a questo risultato con una magnifica capacità di analisi dei bisogni del contesto sociale del Paese: oggi coniugare solidarietà e profitto non solo è possibile, ma necessario. Sono 91 i progetti ad impatto sociale che abbiamo sostenuto con i social bond e sono oltre 100.000 i beneficiari diretti dei progetti stessi” - afferma Letizia Moratti, presidente del Consiglio di Gestione di UBI Banca – “In particolare, la raccolta ha consentito erogazioni  liberali per quasi 5 milioni di euro e lo stanziamento di plafond per finanziamenti destinati alle imprese sociali a condizioni agevolate che superano i 21 milioni. E tutto questo è stato possibile anche grazie agli oltre 36.000 clienti della banca che li hanno sottoscritti. Del resto,  i social bond sono caratterizzati da un doppio valore: da un lato offrono ai risparmiatori un ritorno sull’investimento e, dall’altro, consentono loro  di contribuire al sostegno di progetti di valore per  le nostre Comunità”.

I beneficiari, gli obiettivi e la misurazione del risultato

I contributi devoluti a titolo di liberalità hanno permesso di supportare 48 istituzioni operanti nei settori dell’assistenza e solidarietà, 28 enti operanti nel campo delle infrastrutture e servizi di pubblica utilità, 12 università o centri di ricerca, e tre operatori per lo sviluppo economico-territoriale.

Le organizzazioni che possono beneficiarie dei Social bond UBI Comunità sono realtà significative nei propri territori di riferimento, con una buona capacità di mobilitazione degli stakeholder delle comunità locali di riferimento, e si distinguono per efficienza gestionale e impatto sociale prodotto. Con riferimento ai Social bond che prevedono l’erogazione di finanziamenti, ai destinatari sono richiesti anche stabilità di cash flow e adeguato merito creditizio.

Gli obiettivi sociali perseguiti tramite Social Bond sono declinabili in funzione delle due differenti tipologie: i Social Bond grant basedprevedono la devoluzione, a titolo di liberalità ad associazioni, fondazioni, università, ospedali o altre realtà a valenza sociale, di una quota predefinita dell’ammontare ricavato dai titoli collocati attraverso i prestiti obbligazionari. Mediante questa tipologia di strumenti finanziari la Banca si propone anche di generare nuove partnership tra pubblico, privato e privato sociale per generare valore per i territori di riferimento.

I prestiti obbligazionari che prevedono l’utilizzo dell’ammontare collocato per l’erogazione di finanziamenti  (loan based)contribuiscono allo sviluppo di forme di imprenditorialità sociale.

Entrambi i tipi di Social Bond hanno dimostrato di poter sostenere efficacemente, a fronte della strutturale contrazione delle risorse pubbliche disponibili e dell’ampliamento della gamma dei bisogni sociali, la capacità delle cooperative e imprese sociali di concorrere a completare l’offerta di beni e servizi di pubblica utilità.

Dal 2015, inoltre,  l’impatto sociale generato dai progetti sostenuti tramite i Social Bond viene misurato tramite lo SRoI-Social Return on Investment. Lo SROI ha l’obiettivo di quantificare, in termini economici, il valore sociale o ambientale generato da un progetto, un’iniziativa, un’organizzazione sociale. Un’analisi SROI mira a “catturare”, in forma monetaria, il valore di una vasta gamma di risultati attesi o generati, aggiungendo un indice numerico al rendiconto di come un’organizzazione crea valore per determinate categorie di interlocutori (stakeholder), dai beneficiari diretti alla comunità locale, dalle istituzioni pubbliche ai sostenitori. Lo SROI valuta il cambiamento, adottando la prospettiva delle persone e delle organizzazioni che ne beneficiano o vi contribuiscono.

La scelta dei risparmiatori che unisce obiettivi individuali e finalità di benessere collettivo

I Social bond UBI Comunità rappresentano per gli investitori un’opportunità di investimento ulteriore rispetto agli strumenti tradizionalmente disponibili sul mercato (prestiti obbligazionari non finalizzati e fondi etici):  incontrano l’aspettativa di un numero sempre crescente di risparmiatori privati di coniugare, nelle proprie scelte di investimento, obiettivi economici individuali con quelli valoriali di interesse generale, contribuendo alla realizzazione di progetti che creano valore per la società e favoriscono lo sviluppo del bene comune. Nel momento in cui sottoscrive obbligazioni solidali, il risparmiatore infatti orienta risorse finanziarie a favore di iniziative meritorie o verso lo sviluppo di imprese che erogano servizi alla persona e alle comunità.  Le obbligazioni solidali rappresentano dunque per il non profit uno strumento alternativo di raccolta fondi e finanziamento, utile per aumentare l’indispensabile autonomia di un comparto sempre più rilevante in Italia a livello sia sociale che economico.

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