Oggi abbiamo purtroppo avuto la conferma – dichiara Cristina Lodi, capogruppo Pd del Comune di Genova – di ciò che nei giorni scorsi ci ha portato a esprimere preoccupazione verso la politica dell’assessore ai Servizi Sociali del Comune di Genova Francesca Fassio. Quest’ultima, sia rispetto alle politiche sui minori sia nei riguardi delle politiche ai servizi socio educativi (nidi e materne) dimostra non solo di non esprimere obiettivi strategici chiari, ma anche di contribuire alla distruzione di un sistema che nel tempo ha dimostrato il suo valore".
"Rimaniamo alle politiche sui minori - continua - Fassio dichiara di avere trasferito parte del personale addetto al settore minorile per rispondere a un cambiamento di linee di indirizzo politico che in soldoni ha determinato la sospensione del Progetto Arianna contro l’abuso e il maltrattamento dei minori. Queste linee politiche nuove ci sono ignote, a meno che la novità non consista proprio nel trasferimento di persone qualificate che, invece, proprio in virtù della propria esperienza potevano essere utilizzate anche all’interno di questo annunciato cambiamento".
"In verità - si continua a leggere nella dichiarazione - non ha sostituito dirigenti ma funzionari e addetti che nulla hanno a che fare con la politica. Certo è che se per linee politiche si intende la chiusura dei servizi non ci troverà d'accordo. Dall’altra parte scopriamo che i servizi socio educativi come i nidi non sono mai stati così tanto oggetto di attenzione teorica da parte dell’amministrazione che però di fatto lascia interi settori sguarniti. L’amministrazione si era impegnata anche dopo una audizione capigruppo a promuovere l’assunzione del personale mancante".
"Invece i sindacati fotografano una situazione allarmante con vacanze d’organico mai viste: mancano 20 assistenti di asilo nido, 15 insegnanti di scuola dell’infanzia e addirittura 73 collaboratori ai servizi socio educativi. A fronte di questi dati, l’assessore Fassio sia per le politiche sui minori sia per le politiche sui servizi socio educativi, dimostra di non avere obiettivi strategici e chiari, e addirittura di mettere a rischio il patrimonio di esperienze costruito nel corso degli anni, nonché i servizi veri e propri".
"Ecco perché esprimiamo la sincera preoccupazione verso il suo operato - conclude - Un grave danno per le famiglie, per i minori e per i lavoratori che con la loro professionalità hanno garantito servizi di alto livello pur nelle difficoltà di organico. E poi anche le nuove linee politiche, quelle ignote, preoccupano perché finora non hanno uno straccio di documento che le definisca e alcun piano anche di personale adeguato agli eventuali nuovi obiettivi".